Capitolo 1

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Non capivo se mi prendesse in giro o meno,

non solo mi aveva urtata con violenza facendomi cadere,

ero anche in ritardo per una lezione.

Alzai la testa e mentre ero pronta a dirgliene quattro, la sua bellezza mi pietrificò.

"Sono Dylan" e mi porse la mano.

imbarazzata dalla situazione e dalla sua bellezza,

il mio volto aveva cambiato colore, era simile ad un pomodoro, o ad un peperoncino,

probabilmente entrambi.

Ma avevo già fantasticato troppo, e non gli avevo nè

stretto la mano nè gli avevo detto il mio nome.

-"sono Lara"

-" Sei nuova? è la prima volta che ti vedo?"

Nuova? erano già 2 mesi che frequentavo quella scuola, però

infondo anche io non l'avevo mai incontrato fino ad oggi.

-"si mi sono da poco trasferita a Bradford"

E mentre mi convincevo del fatto che dopo due

mesi stavo finalmente facendo una conversazione con qualcuno,

per di più molto carino, i nostri sguardi furono interrotti da Sharon

la ragazza più popolare della scuola, che salutava Dylan con un

bacio. Così tutte le mie fantasie nei suoi confronti  si

sgretolarono.

Il resto della giornata però andò peggio, visto che l'incontro

con lui mi aveva fatto perdere l'intera lezione del signor Brawon

e mi ero praticamente presentata gli ultimi 10 minuti.

Una bella ramanzina non me l'avrebbe tolta nessuno

e non era bello essere ripresa da lui, visto che il suo alito non era

dei migliori.

Terminate le lezioni, mentre mi recavo verso il mio armadietto,

mi resi conto che non era del tutto chiuso. Aprendolo cadde

tutto quello che vi era all'interno. mentre ero presa nel raccogliere

tutto più in fretta possibile, una vocina familiare iniziò ad

interrompere ciò che stavo facendo.

-"Lascia stare il mio ragazzo"

Era sharon la ragazza di dylan, non mi stava molto simpatica,

e ora avevo un motivo in più per odiarla.

-"non lo conosco nemmeno, ci siamo solo scontrati in corridoio"

dissi senza nemmeno guardarla negli occhi.

-"Fai in modo che ciò non accada più."

Cosa significava quella frase, non andavo mica per il corridoio,

a urtare gente di proposito. Ma non feci nemmeno in tempo

a risponderle che andò via.

A casa zio jose non cucinava, non faceva le pulizie e per

completare non c'era mai. Delle volte pansavo a come sarebbe

andata se fossi rimasta in orfanotrofio.

La figlia di nessunoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora