Capitolo 4

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Mi diressi in centrale.

E mi spiegarono che Jose,

sotto effetto di Alcool e stupefacenti

aveva rapinato un piccolo negozio in periferia.

Così rimasi da sola

ancora una volta ma ad essere

sincera la cosa non mi dispiaceva affatto.

Preferivo restare in quella

casa buia e sporca da sola piuttosto che con Jose.

Lui non aveva nulla, la casa era l'unica

cosa che possedeva, e per mantenermi fui

costretta a trovarmi un piccolo lavoro da fare

dopo la scuola, in una caffetteria

non molto lontano dalla caserma.

La scuola andava un po' meglio, avevo fatto

amicizia con  Chatrin, una ragazza che si era

trasferita da poco e che non conosceva tante

persone proprio come me.

Mentre Parlavo con Chatrin del mio nuovo

lavoro un foglietto sul mio

armadietto catturò la mia attenzione.

Quella ero io, era una mia foto di quando

andai a trovare la mia mamma.

Già avevo la sensazione che qualcuno

mi stesse seguendo ma non credevo fosse reale.

Una piccola frase sotto quella foto mi ferì

molto più dell'immagine stessa.

"La figlia di nessuno"

Fu in quel preciso instante che mi accorsi che

quella foto non c'era solo sul mio armadietto,

ma bensì, su quello di tutti.

Durante tutta la mattinata non riuscivo a

togliermi di dosso quegli sguardi

che proprio non mandavo giù.

Chi era stato? Ma soprattutto

perché l'aveva fatto?

Non avevo mai parlato con nessuno

della mia infanzia, non mi piaceva farlo,

nemmeno Chatrin sapeva che vivevo da sola.

A proposito di Chatrin, era quasi ora di pranzo

ed erano ormai passate un paio d'ore

che non la vedevo così decisi

di mandargli un messaggio.

-"hey, ho il succo ai mirtilli, dove sei?"- le

piaceva così tanto, sapevo convincerla

in ogni situazione con esso.

Non aspettai molto tempo che subito

mi arrivò una risposta.

-"No,non mi va"- non gli andava?

Lei lo amava avrebbe ucciso chiunque

per un po' di succo.

Mentre ci pensavo era già suonata

l'ultima campanella e finalmente

dopo sette ore di scuola tutti casa,

o almeno per gli altri.

Arrivai a lavoro con 5 minuti di anticipo,

giusto in tempo per farmi spiegare dove si

trovavano le cose e cosa avrei dovuto fare.

La giornata passo velocemente per fortuna,

ero anche abbastanza contenta di come fosse

andata anche se ero stanchissima, adesso

capisco mia madre perché lo era sempre.

Quella sera faceva un freddo pazzesco

e di certo tornare a casa a piedi non aiutava.

Mentre camminavo per una stradina buia

e isolata, sentii una voce alle mie spalle.

-"dove vai piccola? Perché sei tutta sola ?"

Iniziai improvvisamente a correre finché

qualcosa non mi blocco per un braccio.

-quando una persona ti fa una domanda si
risponde, non ti hanno insegnato l'educazione?.

In quel momento non ci vidi più dalla rabbia

e la mia saliva colpi la fronte di quest'uomo

a me sconosciuto.

-"oh no ragazzina hai sbagliato di grosso" disse

mentre iniziò a ridere.

Da quel momento non capii più niente mi

ritrovai al suolo dolorante e con dei calci che

continuavano a colpirmi il ventre, tutto questo

fini fin quando in lontananza sentimmo

un suono lieve, come quello della sirena

della polizia.

L'uomo era ormai scappato ed io ebbi

solamente il tempo di chiamare Chatrin e

dirgli dove stavo che persi i sensi..


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Salve ragazze, scusateci per il ritardo, ma questa è stata una settimana un po' impegnativa per noi..
Comunque volevamo ringraziare ogni singola persona che sta seguendo la storia..
Grazie Grazie Grazie a tutte.♥️
A breve per il prossimo capitolo 🔜

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 23, 2017 ⏰

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