Capitolo 3

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La sua casa era molto accogliente, e profumava di pulito,

non assomigliava per niente alla casa di Jose, e questo era un bene.

La moglie di Ron, Charlotte, sembrava davvero come l'aveva

descritta, bella, dolce, quando si muoveva mi ricordava

quasi la mia mamma, eppure io quella donna l'avevo già vista.

-"ho preparato la cena, spero tu abbia fame"

-"la ringrazio, ma preferirei andare a dormire"

-"tesoro, dammi del tu, mi fai sentire vecchia"

Mi sorrise, Charlotte era una persona così gradevole e a modo.

-"le chiedo scusa, non era mia intenzione offenderla"

e mentre terminavo la frase mi accorsi che anche questa volte

non le avevo dato del tu.

la mia mamma mi aveva insegnato a dare del lei alle persone più grandi di me,

ed io non riuscivo ad evitare la cosa.

Mentre ci incamminavamo verso quella che sarebbe dovuta essere

la sala da pranzo sento Carlotte

urlare il nome di Rose e dopo pochi istanti intravedo

la figura minuta ma graziosa di una bambina..

-"ciao tu chi sei?"

-"ehm ciao, mi chiamo Lara."

-"come mai sei qui? Ci rimani per sempre?"

-"Rose non mettere in imbarazzo Lara, resterà qui solo per questa notte."

Disse Ron salvandomi da quella domanda imbarazzante.

-"Vieni Rose è tardi andiamo a dormire"

così rimasi da sola con Charlotte.

-"Se non ceni almeno lasciati offrire qualcosa da bene,

abbiamo soda, limonata, aranciata, cosa preferisci?"

-"un bicchiere di limonata va benissimo, grazie"

Mentre sorseggiavo la mia bevanda, davo un'occhiata alla casa,

le pareti erano ricoperte di foto, dove c'erano Rose, e

probabilmente l'altro era Edward.

Charlotte me lo confermò.

-"Questa e Rose, il primo giorno che è arrivata qui"

arrivata qui? non capivo

-"lei ed Edward, sono stati adottati, Rose aveva 2 anni, mentre

Edward era molto più grande, ne aveva 16"

Anche loro erano stati adottati come me,

ma al contrario loro avevano avuto fortuna,

trovare due genitori che ti amano avevo capito che non era semplice,

avrei voluto parlare della mia situazione, Charlotte mi dava sicurezza.

Ma non feci in tempo ad aprire bocca che rientrò Ron che

era riuscito ad addormentare in fretta Rose.

Così decisi che la cosa migliore da fare sarebbe stata andare a

letto.

-"Vi dispiace se vado a dormire?"

chiesi imbarazzata.

-"Certo, va pure Lara, vuoi che ti accompagno o ricordi dov'è ?"

mi aveva mostrato la casa 5 secondi fa,ovvio che lo ricordavo,

ma probabilmente voleva essere solo gentile.

-"No, lo ricordo, grazie mille"

Salivo le scale e mi sentivo al sicuro per la prima volta da quando

era morta mia mamma. Mi appoggiai sul letto, e mi addormentai

subito.

La mattina seguente mi svegliai molto presto.

Mentre ero occupata a riordinare la camera

sul comodino intravidi una collana,

una collana molto simile a quella di Harry..

Continuai ad ammirare la collana quando

Charlotte mi disse:

-"se vuoi puoi prenderla, Edward non la mette più ormai,

dice che gli ricorda una persona speciale, ed è tanto ormai che ne soffre"

-"Sicura? non vorrei farlo arrabbiare"

-"è meglio che non la vede per un po', gli farà soltanto bene"

Decisi di accettarla e la misi al collo.

Subito dopo andai giù con Charlotte a fare colazione.

E mentre ammiravo tutto quel buon cibo, il mio telefono iniziò

a squillare.

-"numero sconosciuto"-

che strano, pensai , ma decisi di rispondere comunque.

-"Signorina Lara Nelson?"

-"Si, sono io"

-"volevamo informarla che il suo tutore è stato arrestato,

può venire in caserma per firmare delle carte?"

in quel preciso istante il telefono si riagganciò.

Il panico si scatenò in me così che anche Ron se ne rese conto

-"cara cosa è successo ?"

-"io devo tornare a casa ora"

-"ti accompagno."

-"no Ron, per favore voglio tornare da sola."

-"ma..."

-"Ron caro lasciala andare ha bisogno di schiarirsi le idee.

Lara puoi venire quando vuoi."

"-grazie di tutto, grazie veramente.

Dissi mente uscivo da quella enorme casa per

ritornare all'inferno.

La figlia di nessunoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora