Sardegna.
Una festa di paese e una ragazza triste perchè forse non potrà più fare ciò che ama di più... ballare.
Ed è in questo momento che incontra il suo idolo che si trova in vacanza da quelle parti... Robert Downey Jr.
Riuscirà il nostro...
Le frasi in corsivo sarebbero in inglese ma per rendere la lettura scorrevole le ho scritte in italiano, anche se qualche frase la troverete comunque.
CAPITOLO 3 SONO TRA LE BRACCIA DI ROBERT DOWNEY JR.
Sono tra le braccia di Robert Downey Jr.
Appena realizzo la situazione, sgrano gli occhi e, se possibile, divento ancora più rossa di quanto non lo sia già.
Abbasso lo sguardo, imbarazzata.
-Oh my God. S-sorry, sorry, sorry...- comincio a dire come una cantilena, spingendo delicatamente le mani tremolanti sul suo petto per sciogliere l'abbraccio.
Appoggio prudentemente la gamba, assicurandomi che non mi faccia male.
-Wo, wo... Don't worry.- esclama stringendo un po' la presa.
Sento le sue braccia circondare il mio busto, protettivi.
Riesco a reprimere un brivido che stava per percorrere il mio corpo, da testa a piedi, per quella vicinanza.
Io continuo a guardare la sua collana, per evitare i suoi occhi, e ad allontanarmi, per quel che mi è possibile.
Lui, dopo qualche secondo di riluttanza, mi lascia andare, guardandomi insistentemente per assicurarsi che io riesca a stare in piedi.
-Aspetta.- alzo le mani per poi cancellare le ultime lacrime rimaste sul mio viso.
Lui non dice niente, continua a osservarmi confuso.
Aurora, respira, organizza una frase semplice e traducila.
-Ok. Primo. V-vi ringrazio per il vostro a-aiuto.- accidenti a me, Auri smettila di balbettare.
E voi non ridete, lo so che lo state facendo!
Voglio vedere voi se aveste davanti qualcuno che potrebbe essere il vostro idolo, di cui sapete tutto, avete guardato i film, che seguite e commentate ogni giorno le sue pagine ufficiali, di cui avete le sue canzoni e... ok va bene avete capito no?
Sollevo per pochi secondi lo sguardo e vedo che mi sorride. Riabbasso immediatamente il capo. -Secondo. Scusa il mio pessimo inglese.- brava Auri, continua così -E terzo...- prendo un altro profondo respiro e, finalmente, ho il coraggio di sollevare la testa e guardarlo negli occhi.
Lui è lì, davanti a me.
Scuoto la testa -N-non è possibile! Tu non puoi essere...-
Lui se possibile sorride ancora di più, incrocia le braccia, si appoggia alla ringhiera di legno della torretta e mi fa cenno di continuare.
Il suo gesto mette in evidenza i muscoli e solo ora li vedo, semi nascosti dalla giacca sulle spalle: i due tatuaggi dedicati rispettivamente al figlio indio e alla moglie Susan.
Sollevo la mano destra indicandolo e ritraendo l'indice un paio di volte, boccheggiando.
Lui davanti a me, a poche decine di centimetri da me, ride.
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