Il terremoto

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Quando le lezioni terminarono, dopo il pasto, Pat andò a cercare Elwyn nella sua stanza.
«Dobbiamo andare ora se vogliamo tornare in tempo per questa sera! La strada è lunga!», esclamò Pat eccitatissimo.

Anand stava leggendo un libro seduto sul letto, lo salutarono e lasciarono la stanza. Raggiunsero il corridoio, nel quale erano disposte molte panchine accanto alle pareti. Scesero poi le scale e raggiunsero il piano terra.

Esso era il più grande e il più trafficato, lì si potevano trovare tutti i servizi: infermeria, teatro, biblioteca, poste e vari. Tutti i corridoi e il grande atrio erano affollati da gente che correva in tutte le direzioni e guardie che controllavano gli ingressi.
Schizzarono fuori dal portone principale.

Un grande fiume scorreva fuori dall'albero, il suo nome era Davorg. Questo fiume particolare sorgeva dal famoso ghiacciaio Lugro e scorreva lungo le vallate delle alte montagne Osnec. Proseguiva poi il suo corso nella foresta Lucente, terminando in modo misterioso, nel buio di una grotta nota come "Grotta dei Desideri". Durante il suo percorso formava due grandi laghi: il Notengam e il Soleil, quest'ultimo era il luogo dove Pat ed Elwyn erano diretti.

I due attraversarono il ponticello che sovrastava il fiume e raggiunsero il sentiero che si inoltrava nel bosco.
Esso era grandissimo e fitto, composto da ogni genere di piante immaginabile. Nei rari spiazzi vi erano agglomerati di casette rustiche dentro alle quali vivevano gli abitanti del mondo Lucente. Alcuni vivevano invece negli alberi, se le dimensioni di questi ultimi lo permettevano.
Elwyn chiese: «Pat, ora mi spieghi perché desideravi così tanto che io venissi al lago con te? Che cosa cerchi esattamente lì?».
«Hai mai notato quelle bellissime pietre verdi sul fondo del lago Soleil? Più che pietre sembrano perle, perché sono completamente sferiche. Ho intenzione di raccoglierne qualcuna e creare una collana da portare a Cosma».

Cosma era la ragazza di cui Pat era innamorato.

Per raggiungere il più velocemente possibile il lago seguivano il corso del fiume.

Dopo qualche ora di piacevole passeggiata raggiunsero il luogo in cui la foresta diventava sempre meno fitta sino a scomparire: iniziavano le montagne rocciose di Lucneuosc e, sempre seguendo il fiume, iniziarono la loro salita verso il lago.

Quelle terre non erano molto abitate, c'erano soltanto un paio di casettine qua e là.

«Un ultimo sforzo! Il lago è in cima a questa collina», disse Pat sfinito.

La terra iniziò a tremare improvvisamente.

«Un terremoto!» esclamò Elwyn terrorizzato «Scappiamo! Potrebbe formarsi una valanga!».

Di nuovo una scossa.

«No! Devo prendere quelle perle!», ribatté Pat nel frastuono.
«Torna indietro subito!».

Pat non ascoltò il consiglio e salì la collina.
«L'amore fa perdere la ragione...», disse Elwyn tra sé e sé.

I sassi e la ghiaia sulla collina iniziarono a rotolare verso valle mentre le scosse continuavano.
Elwyn rimase un po' a pensare e infine, dirigendosi verso l'amico, esclamò: «Non posso lasciarti andare da solo!».

Le scosse erano costanti, quasi innaturali: come se fosse qualcosa di artificiale a produrle.

Ben presto raggiunsero la radura erbosa sulla quale si estendeva il lago Soleil.
Esso non era per nulla esteso, pareva quasi un grande stagno: si poteva tranquillamente vedere la sponda opposta, ma la corrente al suo interno era piuttosto forte perché il fiume Davorg faceva muovere le acque cristalline e quasi trasparenti.
Immediatamente saltò all'occhio il fatto che quel giorno una nave di legno si trovava al centro del lago, quando solitamente il lago era completamente privo di imbarcazioni.
Essa aveva il bordo dorato e a prua si trovava una statua, anch'essa dorata, che rappresentava i tre dei di Nuvolandia.
Sul fianco della nave era inciso a grandi caratteri il suo nome: "Prenuvo".

«Vedi anche tu quello che vedo io?», chiese Elwyn incredulo.
«Quella è una... una...».
«...una trivella!», concluse Elwyn, «Un'enorme trivella che spunta dal fondo della nave ed agisce sul fondale del lago!».
«Ho preso le pietre, possiamo andarcene di qui!».

Proprio in quel momento una gigantesca roccia iniziò a rotolare giù dal fianco dell'altissima montagna che si trovava oltre il lago.

«Scappiamo, presto!».

L'equilibrio dei mondiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora