Lastra di ghiaccio

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Il gabbiano sparì dalla vista di Tony dopo qualche minuto,lasciandogli solo il dolce suono del suo verso in lontananza.
Tony fece un lungo sospiro,e,al termine di quest'ultimo,chiuse gli occhi.Si lasciò tirare indietro i capelli dal vento e sul suo viso comparì un mezzo sorriso.
"La brezza dell'oceano è il rimedio per ogni attimo di tristezza" diceva sempre.Era,in un certo senso,il suo motto.
Si lasciò trasportare totalmente,quanto ad un certo punto sentì il gracchiare di una voce,che con tono molto preoccupato comunicava qualcosa:era la radiolina di Tony,che funzionava una volta su dieci milioni,per questo si stupì di sentirla parlare.
"È quindi attesa la più violenta tempesta degli ultimi 10 anni,che si abbatterà su tutto il Cile,isole comprese.I danni previsti sono enormi,consigliamo dunque a tutte le persone all'ascolto e non,di rimanere chiusi in casa,preferibilmente in cantina o luoghi sotterranei.Vi incoraggiamo inoltre ad acquistare cibo di scorta.Vi comunichiamo anche che tutte le attività pomeridiane e tutte le scuole,(di tutti i gradi),rimarranno chiuse fino a nuovo avviso.Grazie per averci ascoltato e buon proseguimento di giornata!"
La voce della donna fu poi interrotta da una breve musica tipica dei telegiornali e delle radio.
Poi Tony la spense.
<<Non verrà qui.Non succederà.La mia barca non si piegherà a Madre Natura così facilmente!Una tempesta catastrofica!Baggianate.Sono ormai più di 5 anni che parlano solo di questo!Domani ci sarà la fine del mondo!Ah no aspettate:è stata rinviata a dopodomani!>>.
Non voleva essere debole.La tempesta,lo terrorizzava,non aveva mai in 3 anni affrontato una tempesta.Piogge si,ma mai così violenti.Ma LUI era Tony Mcburny,non poteva avere paura di "un po di pioggia".Doveva dimostrare di essere forte.Ma a chi?Era solo,quindi,a chi doveva mostrare tutta la sua "ferma sicurezza"?.Forse proprio a lui stesso.Voleva auto convincersi di essere ancora il pericoloso criminale a sangue freddo che non ha paura di nulla.Ma in fondo era ancora Tony,il ragazzino di 14 anni bullizzato e spaventato da tutti.E,in primo piano,era un umano e ogni umano ha paura,almeno una volta nella vita.
E per lui,era tornato il momento di avere paura:l'oceano,che era la sua casa,adesso stava per scacciarlo,o,addirittura,per ucciderlo.
Il Pacifico era come una lastra di ghiaccio:non troppo difficile da attraversare,ma dovevi stare comunque attento quando ci stavi sopra.Una lastra di ghiaccio che,prima o poi,si sarebbe sciolta e avrebbe fatto sprofondare Tony nel più profondo degli abissi.

Adesso la notte.
Tony amava dormire in mezzo all'oceano:era silenzioso,ma allo stesso tempo pieno di rumori,venivi cullato tra le onde,calme o agitate che fossero.
Ma quella notte,Tony,non la passò in modo tranquillo:ogni singolo rumore diventò un'allerta,un avvertimento,qualcosa che dicesse "Tempesta in arrivo!".Era turbato da mille pensieri del tipo "Forse non verrà oggi!",e da rimpianti come "Forse dovevo preparami,mettere in buono assesto la barca".
Passò la notte,poi un'altra,poi un'altra ancora.La tempesta non arrivava.Tony arrivò quasi a pensare di aver capito male,di aver frainteso quello che aveva detto la giornalista.E lo sperava.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 13, 2017 ⏰

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