Tae stava attento alla lezione di inglese quando ad un tratto Jimin gli mosse il braccio chiedendogli sottovoce se stesse capendo qualcosa di ciò che stesse dicendo la prof.
"No Chim Chim, non sto capendo nulla" disse il maggiore in una smorfia divertente.
Scoppiarono a ridere, prima silenziosamente ma dopo Tae iniziò a solleticare Jimin e le loro risate, che in un primo momento erano soffocate, diventarono rumorose. A Tae piaceva molto la risata del piccolo e continuò a farlo ridere. Poi, però, si rese conto di avere lo sguardo della professoressa puntato addosso.
"Potete renderci partecipi della vostra risata?" disse la donna con sguardo severo e un tono così pesante e duro da far zittire subito i due migliori amici.
Entrambi abbassarono la testa quando ad un tratto il piccolo Jimin fece una battuta sulla professoressa e iniziarono di nuovo a ridere, questa volta senza preoccuparsi di ciò che sarebbe successo dopo.
"Fuori! Vi voglio fuori dalla classe!" urlò con tono pieno di rabbia la donna.
"Ci scusi" dissero in coro i due ragazzi quando la porta alle loro spalle si chiuse.
In realtà a Tae non dispiaceva affatto, anzi, quello che voleva era proprio passare del tempo solo con il suo amato Chim Chim, anche se stavano sempre insieme. Tae e Jimin corsero in bagno a parlare con il loro amico Jin, quando ad un tratto videro uscire da un'aula un ragazzo, aveva i capelli color menta e a Jimin parve familiare, infatti era il ragazzo di questa mattina. Jimin lo osservò attentamente e si rese conto dei suoi capelli color menta, gli donavano particolarmente data la sua carnagione lattea. Sembrava quasi fatto di porcellana e a vedere tutto quello spettacolo della natura Jimin si esaltò.
"Cazzo Tae! Hai visto quel tipo??"
"Si. Non è la prima volta"
"È quanto noi? O più grande?"
"Due anni più grande." disse Tae arruffando i capelli del piccolo per poi uscire dal bagno insieme a Jin, subito seguiti anche da Jimin che era ancora preso da quel bellissimo ragazzo.
Finita l'ultima ora, Jimin salutò i suoi amici e iniziò a percorrere il corridoio verso il suo armadietto quando ad un tratto l'iphone gli suonò.-Numero sconosciuto
Ehi, ti ho visto oggi-Jimin
Chi sei?-Numero sconosciuto
Non è importante questo ora. Eri così dannatamente bello oggi Jiminnie!-Jimin
Tu mi metti paura
giuro. Poi, posso
sapere chi sei e
dove hai preso il
mio numero?-Numero sconosciuto
Non è importante, ripeto.
Ma se proprio vuoi per adesso puoi chiamarmi Oppa o Daddy.-Jimin
Va bene Oppa,
anche se mi
inquieti e non
poco..Jimin non capiva cosa gli stesse succedendo in quel momento, ma un ondata di curiosità lo investì. Voleva conoscere a tutti i costi il suo Oppa, voleva vederlo, scoprire cosa si celava dietro quello schermo privo di armonia. Voleva sapere chi fosse la persona che era in grado con una semplice parola di fargli provare quelle sensazioni alle quali lui ancora non aveva dato un nome e alle quali non sapeva come rispondere. Jimin posò il telefono sul comodino dopo aver dato la buonanotte al suo Oppa.
-Jimin
Buonanotte
Oppa!-Oppa♡
Buonanotte bæ
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•I need you to breathe•
Teen FictionJimin è un ragazzo solare e sempre disponibile quando un suo amico ha bisogno di una mano, ma dietro quel sorriso si nasconde una mente buia e oscura, all'interno della quale giacciono le ragnatele del suo passato. Un giorno però il filo che legava...