Il piccolo Jin si svegliò nelle possenti braccia del suo amato Nam che dormiva ancora beatamente mentre stringeva la presa al busto del minore.
Jin cercò di spostarsi per far dormire meglio il suo amore, ma come risultato ottenne solo un Nam che si era quasi svegliato.
"Piccolo che fai?"
"Scusa.. non volevo svegliarti, volevo solo farti stare più comodo"
"Ma io sto comodo così amore" disse rubando un bacio al suo piccolo amato che divenne rosso in viso, che non esito però a ricambiare.
"Allora va bene amore, ora però dormi su.."
"Certo, ma solo se rimani qui su di me"
"Va bene" disse stringendosi al maggiore che subito sorrise. Nam amava Jin, si, forse era troppo affrettato, ma lo amava, si sentiva strano, una sensazione mai provata prima. Era stato con diversi ragazzi, tutti bravi e gentili, ma si sentiva diverso con Jin, sentiva qualcosa che con gli altri non sentiva. Ne era innamorato, davvero innamorato e decise che prima o poi si sarebbe dichiarato al minore, ma l'avrebbe fatto solo quando era sicuro e quando avrebbe trovato un po' di coraggio.
Le prime luci dell'alba iniziarono a farsi spazio all'interno di quella piccola stanza fino a farsi più potenti iniziando a stuzzicare così i volti dei due amati che si ritrovarono costretti a svegliarsi.
"Buongiorno amore mio" disse con tono rilassato e profondo Nam baciando la testa del minore.
"Buongiorno a te" rispose il minore con voce ancora piena di sonno.
"Dormito bene?"
"E me lo chiedi pure?" disse Nam scompigliando i capelli al più piccolo che subito sorrise.
"Beh, devo assicurarmi che il mio Daddy stia bene no?" disse con fare malizioso il minore.
"Ah si?"
"Si!" rispose di rimando Jin sorridendo e stringendo il maggiore a se.
"Sei così bello anche quando ti preoccupi per me, lo sai?"
"Aish! Smettila divento rosso così!"
"È quello che voglio, è bello sapere che ti faccio questo effetto" disse mordendo il labbro inferiore del piccolo Jin.
"Aish che mi fai!" continuò ancora tra un bacio e l'altro.
Le cose andarono avanti così, tra baci rubati e sguardi scambiati solo per secondi, solo per ammirare quel bene di Dio che ognuno aveva addosso. Solo per sapere che erano l'uno proprietà dell'altro, solo questo. Erano come pezzi di un puzzle, si completavano a vicenda. Avete presente le piante che hanno bisogno dell'acqua per crescere? Per vivere? Ecco. Loro erano ciò, e forse anche di più solo che ancora non ne lo sapevano, ma infondo chi è destinato a stare insieme non può prendere un'altra strada. Giusto?
Passò più di mezz'ora e i due decisero di scendere giù a fare colazione anche se a Jin andava solo di stare nel letto steso sul petto scolpito del suo amore.
"Nam Nam! Mi porti giù sulle tue spalle?"
"Che bimbo viziato che sei, sali su dai!"
"Sei tu che mi vizi" disse con fare altezzoso.
"Felice di farlo, mio dolce babyboy" disse per poi scendere con il suo tenero piccolo sulle spalle.
"Ora siediti qui e aspetta che vado a cucinare qualcosa, va bene?"
"Va bene Daddy" disse Jin mentre si sedeva e guardava la tv, avrebbe dovuto pur fare qualcosa in quel lasso di tempo no? Così optò per vedere la tv. I minuti passarono e Nam tornò con due piatti colmi di pietanze tipiche della colazione Coreana, Jin davanti a quel ben di Dio esaltò, amava il cibo.
"Aaaah! Grazieee!" disse con occhi luccicanti.
"Prego Babyboy, però non esagerare, non voglio che stai male poi, intesi?" disse dando un ultimo bacio al minore per poi sedersi di fronte a lui per iniziare a mangiare.
"Fa vene!" disse con la bocca piena.
"Aish, non parlare con la bocca piena babyboy" disse ridendo Nam, era così preso da quella scena, Jin sembrava un vero e proprio bambino, era così tenero. Finito di mangiare sparecchiarono e andarono a cambiarsi.
"Daddyyyyyyyy" urlò Jin da bagno, un urlo che fece prendere un colpo al suo amato Daddy che si precipitò come un missile all'interno del bagno.
"D-dimmi!"
"No niente, mi aiuti con la cravatta?"
"E tu, tu hai urlato solo per una stupida cravatta?! Stai scherzando?!" disse urlando il maggiore.
"Si" rispose ridendo il piccolo.
"Aish ma io ti uccido!" disse rincorrendo il piccolo, che di conseguenza iniziò a correre come non mai per tutta la casa.
"Tanto ti prendo!"
"Non penso"
"Aspetta e vedrai babyboy, aspetta." disse ghignando Nam.
Jin si nascose sotto il tavolo della cucina, quando pensava che Nam stesse guardando altrove uscì di lì, ma saltò in aria quando vide Nam alle sue spalle che lo stringeva.
"Che ti avevo detto?" disse con fare malizioso.
"A-Aish.."
"Eheh, paura?"
"Uhm? Di te? Ahahah scherzi?" rispose ridendo il minore.
"Dovresti sai?" ribaltò le posizioni spingendo il minore sul divano e mettendosi su di lui iniziando a fargli il solletico.
"Dai basta!" disse tra una risata e l'altra mentre cercava invano di liberarsi dalle grinfie del suo Daddy.
"Oh no Babyboy, ora mi diverto io"
disse per poi baciare il più piccolo mentre continuava a fargli il solletico.
"Daiii! Daddy farai tardi a scuola e io pure!"
"Vero!" disse in preda al panico notando che ormai si stava facendo tardi.
"Eheh, ora però davvero, mi aiuti con la cravatta?"
"Si, vieni qui" disse iniziando a sistemarla per poi stampare un bacio sulla fronte de minore.
"Ora andiamo però, è tardi babyboy"
"E se ci vedono?"
"Quindi? Sei il mio babyboy, se ne facessero una fottuta ragione. Sei mio. Solo mio."
Jin arrossì a quella confessione mentre stringeva la mano al suo Daddy. Tra il sorriso di Nam e il rossore in volto di Jin, arrivarono a scuola, si salutarono e ognuno percorse la propria strada che lo conduceva verso una nuova giornata.
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•I need you to breathe•
Подростковая литератураJimin è un ragazzo solare e sempre disponibile quando un suo amico ha bisogno di una mano, ma dietro quel sorriso si nasconde una mente buia e oscura, all'interno della quale giacciono le ragnatele del suo passato. Un giorno però il filo che legava...