Escape.

Risveglio.

Sangue, sangue ovunque.

Mi misi le mani in testa, guardando il corpo della ragazza, ormai senza vita, gridando e piangendo disperatamente.

Eh si, me n'ero pentita.

"Come ho potuto farlo? Cosa farò adesso?"

Ma la cosa peggiore fu quando mi resi conto di aver ucciso la persona più importante della mia vita.

Mi tagliai le vene dei polsi; Troppi sensi di colpa; Troppo tutto.

Sanguinai in modo violento e doloroso, stavo soffrendo.

Chiusi gli occhi, la mia fine era vici--

Mi svegliai di scatto.

Ero tutta sudata e avevo gli occhi bagnati di lacrime.

Girandomi e guardando l'orologio digitale, notai che erano solo le 3.

La ragazza accanto a me stava dormendo beatamente.

Mi alzai per andare in cucina a prendermi un bicchiere d'acqua, quando mi sentì afferrare il polso.

«Christa, dove vai?» Disse la ragazza con i capelli neri dietro di me.

« Vado a prendermi un po' d'acqua.» Strattonai il braccio, facendole mollare la presa.

La sentì sospirare.

«Che c'è? Stai bene?» Mi chiese preoccupata.

«Si, ho solo fatto un incubo...davvero orribile.» Senza neanche accorgemene, delle lacrime rigarono il mio volto.

«...Che incubo?» Mi chiese e dal suo tono di voce si poteva benissimo intuire che era abbastanza preoccupata.

«Mikasa...non mi va di parlarne...» Mi asciugai gli occhi con il dorso della mano e tirai su col naso.

«Scusami.» Dissi prima che delle braccia mi circondarono la vita, stringendomi alla ragazza dietro di me.

Poggiai le mie mani sulle sue e girai la testa per guardarla negli occhi.

«Riguarda una cosa che fa parte del mio passato e come tale deve rimanere.» Le sussurrai prima di baciarla castamente e farle allentare la presa su di me.

Mi staccai dal bacio.«Vado a prendermi un bicchiere d'acqua.» Mi liberai completamente e mi incamminai verso la cucina.