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▶Justin Bieber◀

Ero come incantato.

"Justin? Amico ci sei?" mi chiese Marco dandomi una pacca sulla spalla.

"Uh...si" dissi riprendendomi dal momento transetico(?)

"Come ti chiami bellezza?" chiesi alla ragazza con un sorriso malizioso.  Era proprio bella. Ma che dico? Stupenda...e scopabile. Ma le sarei fatta mia.

Qualcosa mi diceva che era ancora vergine....un bel bocconcino direi.

▶Scarlett Edwards◀

Era veramente figo. Ma che dico? Stupendo ...e scopabile. Qualcosa mi diceva che era pericoloso. Io amo il pericolo.

"Scoprilo Justin e poi vienimi a cercare" dissi baciandoli la guancia.

Era al quanto eccitante.

"Come fai a conoscere il mio nome?" chiese sorpreso.

Oltre ad essere figo e puttaniere, per quello che avevo capito, era anche stupido. Non si era neanche reso conto che il suo amichetto prima lo aveva chiamato con il suo nome. Sfigato.

Stavo per risponderli,ma Hope venne di corsa da me facendomi subito preoccupare.

"Ho l'impressione di aver visto tuo padre" disse respirando a fatica.

Cazzo. Non poteva essere. Insomma lui era a Miami.

"E là!" disse la bionda indicandomi un uomo di spalle. Mio padre.

Cazzo. Doveva essere da per tutto. Ma che vada a fanculo!

Me ne andai subito via. Senza salutare i ragazzi e Justin.

▶Justin Bieber◀

Stavo per seguirla ma un uomo sulla quarantina mi coprì la visuale. Fanculo!

"Ha visto una ragazzina magra,capelli neri occhi azzuri...insomma questa ragzzina?" mi chiese il tizio facendomi vedere la foto di quella gnocca. Doveva essere il padre.

"No mi dispiace" mentì facendo il finto tonto.

"Dannazione!" disse andandosene via. Non mi aveva neanche ringraziato. Fanculo.

▶Scarlett Edwards◀

Finì di fare colazione e andai in camera mia a prepararmi. Oggi non c'era scuola perché c'era sciopero per non so cosa e non mi importava.

Indossai dei leggings neri,un top blu con sopra una felpa nera e le mie amate converse nere.Insomma amo il nero. Presi la mia gigante borsa nera. Scesi in salotto e ,come già mi immaginavo,trovai Hope e Andrew a guardare la TV.

"Io esco a dopo!" salutai uscendo di casa.

Andai in un centro commerciale lì nelle vicinanze per comprarmi o meglio rubare qualche vestito. Amavo rubare. Le cose non le persone.

Entrai e cominciai ad ammirare i vestiti.

Erano tutti bellissimi. Presi dei pantaloncini neri a vita alta, una canottiera dello starbucks, una minigonna viola e una canottiera blu. Andai nel reparto profumi. Presi un Bon Bons Malizia e me ne andai dal centro commerciale.

"Bambolina che ci fai qui?" mi chiese qualcuno da dietro. Mi girai e trovai quel coglione di Justin. Che paura.

"Mi pare che il centro commerciale sia pubblico sai?" chiesi con un finto sorriso. Ma che vada a fanculo.

"Bambolina t-" iniziò ma non lo lasciai finire che gli diedi un calcio sul ginocchio.

"Non chiamarmi Bambolina! Lo odio!" dissi andando via.

The Dark ShadowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora