Tu, speaker radiofonico dei miei stivali!

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"Una grande cazzata, ecco cosa stiamo per fare."
Louis cammina avanti ed indietro, davanti allo studio radiofonico della BBC.
La sigaretta, ormai quasi consumata del tutto, tra le dita della mano destra.
I capelli dannatamente arruffati, gli occhi gonfi di sonno ed i vestiti stropicciati alla perfezione.
All'inizio non gli è sembrata una cattiva idea, ed accecato dalla sete di vendetta ha acconsentito alla proposta dell'amico.
Ma ora che si trova lì, davanti a quell'enorme palazzo, ad aspettare uno sconosciuto a cui non sa neanche cosa dire beh, non è poi tanto sicuro di volerlo fare.
Liam incrocia le braccia al petto, "Non mi sono fatto quattro ore di volo per niente." Dice poi, seccato.
Louis lo guarda torvo, poi butta la cicca della sigaretta, ormai finita,  sul marciapiede.
"Non credo neanche che mi starà ad ascoltare..è stata una pessima decisione quella di venire qui." Afferma subito dopo.
"Diventerà una pessima decisione se non ci andrai a parlare subito, dato che sta per uscire da quel portone." Liam sorride divertito, mentre l'altro spalanca gli occhi azzurri.
"Mi stai dicendo che è dietro di me?" Sussurra poi, andando nel panico.
Il castano annuisce, per poi "Io vado a fare un giro, ci vediamo più tardi." Informarlo; un sorrisetto di soddisfazione sul viso mentre si allontana.
"Ma che diamine, Liam torna subito qui!" Esclama quindi il poveretto, guardandosi attorno completamente nel panico.
Va bene Louis, vai lì, e digliene quattro. Pensa tra se e se, mentre assume una smorfia contrariata.
E se poi mi prende per scemo? Si gratta la nuca con fare imbarazzato, mentre sente la sua voce in lontananza.
Sta parlando con qualcuno, ed oddio la sua voce è ancora più bella che in radio.
E se gli fanno schifo i gay? Santo Cielo Louis, muovi il culo e va a dirgliene quattro!
Preso da un impeto di coraggio va verso lo sconosciuto, i pugni chiusi, la mascella serrata in una linea dura.
Harry sta salutando un certo Nick, quando Louis gli picchietta la spalla nervosamente.
"Ciao, posso esserti utile?"
L'espressione stranita sul viso del ragazzo riccio lo mette ancora più a disagio, ma non può fare a meno di sfogare tutta la rabbia che tiene dentro, da settimane.
"Tu speaker radiofonico dei miei stivali." Inizia, puntandoli il dito contro, "Hai mandato all'aria anni di relazione. Hai buttato via il mio matrimonio, senza neanche accorgerti di averlo fatto!" Esclama, più arrabbiato che mai.
"Erano mesi che mi facevo in quattro per realizzare il mio sogno, e a te è bastato un attimo per prenderlo e farlo sparire da sotto il mio naso." La voce inizia ad incrinarsi, e le lacrime minacciano di uscire dai suoi occhi limpidi.
"Dimmi Harry, secondo te, è meglio passare la vita da soli, o con una persona che non è quella giusta?"
Non riesce più a trattenersi, scoppia come un palloncino, sentendosi patetico.
Cosa gli è preso? Come ha fatto a diventare così rammollito da andare a piangere davanti ad uno sconosciuto.
Ma, d'altronde non può farne a meno. Risentire quelle parole lo ha fatto sentire inutile, sbagliato.
Pensare di essere la sua persona, e sentirsi sbattere in faccia la realtà, per di più da uno sconosciuto, lo ha fatto sentire stupido.
Harry lo guarda, sembra colpito dalle sue parole.
Non sa cosa dire, non sa come chiedere scusa a quel ragazzo, che adesso trema e guarda il pavimento sotto i suoi piedi, per evitare di incontrare il suo sguardo.
Per timore che anche lui possa prendere e giudicarlo, come hanno fatto tutti gli altri, come ha fatto Joe.
"Mi dispiace davvero..non avevo intenzione di rovinare il tuo matrimonio. Per nessuna ragione al mondo avrei voluto che tra voi due finisse così." Harry sa che non basta, lo sa che Louis non se ne fa niente di quel mi dispiace striminzito, forse tirato fuori solo perché intenerito dalla sua scenetta patetica.
"Ah sì? Non avresti voluto Harry?" Louis gli parla come se lo conoscesse da tempo, non gliene importa se lavora in una delle più grandi stazioni radiofoniche di tutta l'Inghilterra.
"Ed allora perché te ne sei uscito con quella stupida frase? Io ero la persona giusta, ma lui ormai si era convinto del contrario."
Lo guarda con disprezzo, mentre parla di lui.
"Te lo dico con tutto il cuore, non era mia intenzione.
So che non servirà a farmi perdonare, ma se vuoi puoi venire con me a prendere una cioccolata calda da Candy's. Magari ne parliamo meglio seduti al caldo, sto gelando qui fuori."
Harry l'ha buttata lì senza neanche pensarci, quella proposta.
E Louis, seppur riluttante nel passare altro tempo con lui, decide di accettare.
In fondo, che cos'altro ha da perdere?

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Ciao dolcezze, questo è il secondo capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Un bacio, a presto!

His voice on the radio//LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora