La tortura radiofonica

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Louis apre lentamente gli occhi, una voce sconosciuta gli rimbomba nelle orecchie, la parte destra del letto è vuota.
"Joe?" Domanda, la bocca ancora impastata dal sonno. Ma, di lui non c'è traccia.
La voce alla radio però, continua imperterrita, irritandolo leggermente.
"Bene Joe-da Doncaster-, sei in onda. Puoi chiedermi qualunque cosa."
Appena sente il suo nome spalanca gli occhi. Non è possibile, non può essere il suo Joe.
"Si, salve Harry. Io..avevo dei dubbi su una questione."
Ma si ricrede non appena lo sente parlare. Quella è la sua voce. La riconoscerebbe ovunque, quella pronuncia leggermente strascicata, ed il suo tono così profondo.
"Su cosa avresti dei dubbi, caro Joe?" La voce dello speaker è così rauca, non è male da ascoltare, pensa.
"Sto per sposarmi." Il cuore di Louis inizia a battere all'impazzata. "Sono davvero contento per te!" E lo sente, che quel ragazzo, da dietro il microfono, sta sorridendo. "Ecco io..non sono più tanto sicuro delle mie scelte. Sto avendo dei ripensamenti, e vorrei capire se sto facendo la cosa giusta." Si mette a sedere, con il cuore che batte più forte di prima. Come è possibile? Sussurra tra sè.
"Dipende tutto da come ti senti quando stai con lei, ti fa stare bene? Ti senti a tuo agio con lei? Hai voglia di passare del tempo insieme?" Non sa se prendersela di più perché il suo quasi-marito ha dei dubbi sul loro matrimonio, o perché lo sconosciuto crede che sia una ragazza.
"Io non lo so..non so più se provo le stesse cose che provavo all'inizio." Ammette con rammarico Joe, nel frattempo. "Se non ti senti sicuro dei tuoi sentimenti ti sconsiglio di fare un passo così grande. Io credo che tu abbia paura di vivere la tua vita da solo. Ma Joe, caro, è meglio vivere la propria vita da soli, o in compagnia di qualcuno che non è la persona giusta?" Okay, adesso potrebbe davvero mettersi a piangere. Ma tutto quello che invece fa è stare seduto sul letto, poggiato alla grande testiera, in attesa della fine di quella tortura radiofonica. "Grazie mille, Harry. Credo di avere le idee più chiare adesso" e Louis non potrebbe essere più ferito di così.
"Grazie a te, caro ascoltatore. La rubrica parlami d'amore per oggi finisce qui, ci risentiamo domani, buona giornata!"

-

"Louis..dovresti alzarti dal letto. Sono settimane che sei rintanato sotto quelle coperte e devo ammettere che non c'è un buon odore qua dentro." La voce di Liam rimbomba per tutta la stanza, mentre Louis si arrotola ancora di più in quel caldo ammasso di lana e lenzuola.
"Vattene Liam." Sussurra, cambiando posizione. Cercando di accucciarsi ancora di più, come se servisse a nasconderlo dallo sguardo severo dell'altro.
"Sono il tuo migliore amico, e ti ho lasciato abbastanza spazio in queste settimane. Adesso devi raccontarmi che cosa è successo con Joe, e non è una richiesta."
Il castano si siede ai piedi del letto, aspettando che l'altro parli.
Liam sa, che Louis ha bisogno di sfogarsi con qualcuno. Sa che non è capace di tenersi dentro tutte quelle emozioni. Sono troppo per lui.
"E va bene. Ma prometti di non ridere.." Si rassicura occhi blu, prima di cominciare.
"Sai che non lo farò, avanti."

"Alla radio?" Chiede sorpreso Liam quando il ragazzo finisce di parlare.
Louis annuisce, poi tira su con il naso.
"Non credevo fosse andata così. Quando te l'ho chiesto tu mi hai risposto che vi
eravate presi una pausa.."
Il più grande scuote la testa leggermente, poi si guarda le mani, con fare imbarazzato.
"Non te l'ho detto perché..mi sembrava ridicolo." Ammette poi, a capo chino.
Liam assume una smorfia di tenerezza, "Non sei ridicolo Lou, lui lo è. Ti rendi conto di che figura ci ha fatto? Parlare di sentimenti con uno sconosciuto, per di più in radio, con migliaia di persone che ascoltano i fatti tuoi, roba da matti!"
Louis ridacchia leggermente, quando:
"Sai, forse mi è venuta un idea, riguardo lo speaker radiofonico. Così, giusto per prenderci una piccola rivincita, e farti stare meglio."
Dice il più piccolo, spalancando gli occhioni castani, come se nel suo cervello si fosse accesa una minuscola lampadina.
"Sentiamo" sussurra l'altro, il tono diffidente, di chi sa già che finirà nei guai.


N/a

Ciao dolcezze, dato che my little sunshine sta per concludersi ho deciso di iniziare una nuova storia, diversa dalle prime tre che ho pubblicato; Spero che il primo capitolo vi abbia incuriosite almeno un po', prestissimo pubblicherò il secondo.

His voice on the radio//LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora