Il miglior potere

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Sentii la sveglia suonare, così accompagnai il suono con uno sbadiglio anomalo nel mentre che mi alzavo lentamente dal letto.

Appena riacquisito tutti e cinque i sensi, mi accorsi dell'insolito fastidioso odore.
Mi feci guidare dal naso e vidi Jon nel letto di sopra immobile a fumare.

"Emh... scusa?" dissi cercando di fare la voce grossa, " dimmi cumpà" rispose Jon aspirando il fumo, "dobbiamo passare l'anno intero nella stessa stanza no?" chiesi anche se la risposta era ovvia "direi di si, perchè?" Mi domandò a sua volta, "allora spegni quella sigaretta, mi da fastidio".

Mi sentii potente nel dire quella frase, peccato che lui scoppiò a ridere e continuò a fumare, così stupidamente risi anch'io rendendo le mie intenzioni vane.

Mi cambiai e mi misi lo zaino sulle spalle. E mentre ero intento ad uscire mi venne in mente Sans.
Così cercai di svegliarlo, ma lui mi rispose di non rompere, disse di conoscere una scorciatoia, allora non lo pressai e partii per la scuola.

Arrivai in anticipo con una brioche trai denti, avevo fatto colazione di corsa pensando di essere in ritardo.
Forse avrei dovuto aggiustare l'ora all'orologio dopo averlo comprato.

Mi sarei voluto sedere sul muretto davanti a scuola esattamente come il giorno prima, solo che c'era già un'altra persona seduta lì.
"Sans?? Come fai ad essere già qua??" Chiesi a Sans sbarrando gli occhi "te l'ho detto, conosco una scorciatoia" mi rispose sorridente.

"Forse Sans dovrebbe insegnarmi quella scorciatoia" fu il mio ultimo pensiero prima dell'apertura del cancello.
Entrai e andai in classe.

Fui il primo ad entrare, ma mi sedetti nello stesso posto del giorno prima aspettandomi che gli altri avrebbero fatto lo stesso.
Ovviamente non fu così, i posti vennero totalmente stravolti, probabilmente fui l'unico a non cambiare postazione.

Nonostante tutto però, Sans si sedette nella mia zona, esattamente davanti a me, forse aveva notato l'orologio.

Vicino a me si sedette una ragazza, quella che il giorno prima leggeva quel libro, ma oggi no, oggi non leggeva nulla.
Lei era bella, aveva la pelle perfetta, uno sguardo deciso che puntava dritto alla cattedra.
Lei aveva qualcosa di famigliare, ma che non ricordavo per nulla, come un vuoto, lei si chiamava

"Efe, piacere" mi guardò sorridendo, forse aveva notato che la stavo fissando.
Attenzione, so cosa stai pensando, lei non mi piace, è solo che mi ricorda qualcuno ok?!
Non è quel classico banale racconto dove c'è una storia d'amore tra il protagonista e una compagna di classe, sia chiaro.

"Eyzen, il mio nome è Eyzen" le risposi guardandola.
Stavo per chiederle il suo potere, ma mr.Yashiyashi entrò in classe.
"Ciao ragazzi! Oggi andremo tutti allegremente in cortile, così mi mostrerete i vostri poteri! yay!"
Urlò con esagerata enfasi.

Ero davvero entusiasta, mi aspettavo poteri incredibili dai miei compagni.
Immaginavo abilità straordinarie soprattutto da parte di Sans o di Jon e ora non mi bastava che aspettare pochi minuti per vederle.

Arrivammo tutti e ventisei in questo enorme cortile, eravamo l'unica classe all'aperto e non mi dispiaceva per nulla.

Il professore posizionò dei bersagli per il giardino con l'aiuto della telecinesi, erano cento in tutto.
Finalmente vedemmo il suo potere, classico ma d'effetto.

"Il vostro compito è quello di eliminarne il più possibile con l'uso dei vostri poteri! Chi ne elimerà di più sarà il vincitore! E inoltre il vostro punteggio determinerá il vostro primo voto! E ORA, VIA!"
Veramente figo, se non fosse che non credo sia possibile buttare giù dei bersagli con delle illusioni...

Tutti scattarono, io no, mi limitai a guardare.
Sans si teletrasportava direttamente davanti ai bersagli tirandoli giù a calci, ecco spiegata la sua scorciatoia, il teletrasporto, ovvio.
Jon alzava la mano al cielo eliminando tre o quattro bersagli alla volta grazie a dei fulmini che per un attimo mi fecero stimare Jon.
Poi c'erano dei bersagli a fuoco, ma non erano fiamme normali, erano nere e come la notte portavano via i colori ad ogni cosa che trovavano lasciando buio cenere. Questo incredibile potere era invece di Efe che forse era in testa al momento.

Mi guardai ai piedi e vidi una ragazza, aveva un corpo particolarmente esile, probabilmente non aveva ancora nemmeno compiuto quattordici anni.

La vidi impegnata su una piccola fiammella dalle dimensioni di quella di un banale accendino.
"Hey? Te non vai?" Chiesi alla ragazza sedendomi vicino a lei, "nah, non mi interessa, te invece?"
Mi rispose impegnata sui movimenti frenetici del fuoco, "forse dovrei... ci vediamo presto...emh..." "Nyan... è il mio nome" finì lei la frase per me, "ok, Nyan, a dopo, credo" me ne andai.

Forse avrei dovuto presentarmi anchio, ma tornare indietro per dirle come mi chiamo mi sembrava piuttosto stupido e probabilmente lo era.

Erano rimasti venti bersagli all'incirca, mi sarei dovuto sbrigare.
Così corsi verso un bersaglio, ma Jon lo distrusse guardandomi con aria di superiorità.
Questo suo comportamento mi fece venire voglia di divertirmi.

Dal nulla sbucò fuori un enorme drago, quello sulla copertina del libro che Efe lesse il giorno prima in classe.
Tutti scapparono in preda al panico, non io ovviamente, ero troppo occupato a distruggere i restanti diciassette bersagli.

Ovviamente era un'illusione, che quando scomparve lasciò un punto interrogativo gigante nelle menti di tutti quelli che assistirono la scena.

Fu l'urlo dell'insegnante ad attirare l'attenzione della classe "FANTASTICO" gridò con gli occhi spalancati "UNO MEGLIO DELL'ALTRO, SONO ENTUSIASTA, SIETE PRONTI PER I VOTI?!"
domandò alla classe sorridendo.

Ovviamente presi dieci.
Non perchè avevo un potere particolarmente bello, non perchè lo sapevo usare quasi alla perfezione, ma perchè fu il voto che diede a tutti.
Non era una prova seria, ma fu davvero divertente trovarsi in mezzo a tutta l'energia sprigionata dai poteri della classe.

Nell'intervallo Efe mi chiese se quel drago fosse stata opera mia e io con uno charme eccezionale le risposi di si, così mi domandò dove l'avessi visto e io risposi onestamente di averlo visto sulla copertina del libro.
"Ah, capisco" disse in fine sorridendo, per poi andarsene al suo posto.

Uscito da scuola mi venne un'irresistibile voglia anomala di frappè.
Mi feci trasportare dall'ingordigia fino ad una gelateria.
Ordinai il mio squisito frappè e nell'andare al tavolo trovai inaspettatamente Sans da solo a bere pure lui un frappè.

Il suo era al fior di latte e sembrava che si stesse impegnando davvero tanto a gustarselo.
"Posso?" Chiesi a Sans guardandolo, mentre che con la mano disoccupata indicavo il posto. Lui disse si.
Appoggiai il frappè al tavolo e mi sedetti.

In un primo momento ci fu il disagio provocato dalla mancanza di argomenti, fino a che Sans non si complimentò con me per i miei poteri, e ciò mi rese piuttosto felice. Mi complimentai a mia volta con lui, facendo battute sarcastiche sulla storia della scorciatoia.
Lui rise, io risi e i frappé finirono.

Ci salutammò, per poi dividere le strade, nonostante che alla sera saremmo stati nuovamente insieme al dormitorio.
Ero sempre più convinto "questa scuola è una gran figata.".

H.A.S. ACADEMY: scuola di supereroiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora