Ruba-bandiera.

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"Nyan Cathe, Eyzen Eleison e Xavier, Aiden Froste si preparino ad entrare nel campo di battaglia!" Urlò fieramente mr .Yashyashy.
Io e la mia squadra entrammo all'interno di una grande cupola.

La nostra bandiera era divisa da quella avversaria tramite una fitta vegetazione attraversabile mediante tre diverse strade.

"Sembra di stare nella giungla, nya~" esclamò Nyan.
"Nya?" chiesi con una sorta di confuso disprezzo.

"Ragazzi, dividiamoci i ruoli" ordinò invece con tono autoritario Xavier.
Ora iniziavo a distinguere il quasi impalpabile cangiamento della loro voce.

Xavier aveva un'inflessione più delicata e signorile rispetto ad Aiden, anche se in questo caso si stava imponendo dispoticamente e a dirla tutta, aveva tutti i motivi per farlo, non avevamo ancora elaborato uno straccio di tattica.

Quale sarebbe stata la formazione migliore per prendere la loro bandiera e al tempo stesso difendere la nostra?

"Hai ragione." Risposi girandomi poco dopo in direzione di Nyan.
"Hey. Qual è il tuo potere?" Ricordavo di averla vista mentre usava, anche se in maniera scialba ed instabile, il fuoco.
Ma speravo che la risposta comprendesse qualcosa di più avvincente di una banale fiammella.

"Beh, so accendere il fuoco".
Freddò i miei sogni sorridendo, senza nemmeno comprendere quanto la parola "zavorra" la descrivesse alla perfezione.
Ma me lo aspettavo abbastanza.

Xavier disse "in questo caso io e Nyan andremo a prendere la loro bandiera, tu Eyzen resta qui a proteggere la nostra", "ora fa il capo" aggiunse Aiden, venendo però ignorato dal fratello.

"Senti coso, ti rendi conto che io non posso fare assolutamente nulla per difendere? Se si accorgono che uso delle illusioni mi asfaltano in un secondo." controbattei avverso alla sua decisione, forse perché preoccupato di dover difendere da solo.

Fece una faccia sorpresa appena pronunciai la parola "illusione", probabilmente aveva appena capito la provenienza del drago del giorno passato. Fatto sta che non accennò nulla a riguardo.

"E tu fai in modo che non lo scoprano. Vieni Nyan!" La prese per il polso ed iniziarono a correre lasciandomi solo.
"Fantastico" pensai.

Mi nascosi in prossimità della bandiera. "Okay, devo solo cercare di non farli avvicinare".
Nel frattempo si iniziavano a sentire dei passi poco distante.

"Tranquillo, tanto li distruggeremo. Nessuno potrà mai battere colui che sfonderà il cielo e trascenderà gli dei!"
Disse orgogliosamente un avversario.

L'altro gli diede ragione, ma con un punto di vista probabilmente diverso da quello del compagno, "hai ragione, sono troppo forte per venir battuto, grazie Les!".
"EH NO, PARLAVO DI ME", urlò il primo nemico.

Mi scostai da dietro un angolo cercando una soluzione con gli occhi.
Li vidi, erano due e già troppo vicini alla bandiera.

Mi illuminai all'improvviso "Ho trovato!".
Ma nel frattempo tra gli avversari successe qualcosa.

"È impossibile" disse Les con un'incomoda sicurezza.
"Che intendi?" Rispose l'amico.
"È chiaramente una trappola" affermò il ragazzo mantenendo l'attenzione sulla bandiera.
"Non vedi Teppei? Stanno aspettando, una volta presa la bandiera ci assaliranno.", aggiunse.

"Beh, magari sono andati ad attaccare tutti e tre." teorizzò Teppei.
"Ed io che speravo in un bel combattimento... beh, non tutti hanno il coraggio di sfidarmi" disse Les sicuro di sé.

"Quindi? Non provano nemmeno a prenderla?" Pensai tenendo gli occhi sugli avversari.
"Non sarebbe male" riflettei speranzoso.

"Ma anche se fosse una trappola, cosa me ne frega?" Disse Les dopo aver pensato per qualche secondo.
"In che senso?" Chiese Teppei con lo sguardo smarrito.
Les diede risposta sorridendo e puntando il pollice verso il proprio volto "Nel senso che li batterei comunque!", fece qualche passo verso la bandiera.

"Oh, perbacco." Pensai nel mentre che cercavo di capire come non perdere il controllo della situazione, che effettivamente non è mai stato mio, ma quel problema passò in secondo piano in quel momento.

E mentre che Teppei rideva, io feci la cosa migliore che potessi fare in quel momento.

"Aspetta Les. Ma quelli siamo noi." Attestò Teppei.
Les si girò subito verso di lui per capire, ma quello che vide lo mandò ancora più fuori strada.

Una loro copia perfetta si specchiava dinnanzi a loro.
"Dev'essere il potere di un avversario" ipotizzò Teppei.
"Ah. Devono aver capito che l'unico modo per battermi è farmi combattere contro me stesso, va bene, facciamolo!" esclamò audacemente Les.

Gli avversari scattarono rapidamente contro le illusioni da me create, ma quest'ultime si limitarono ad allontanarsi senza combattere.

Vista l'intangibilità delle mie illusioni dovevo semplicemente limitarmi a perdere tempo.

"Hey. Ma io non farei mai una cosa del genere." Disse Les contrariato dal comportamento del se stesso nemico.
Teppei si trasformò in un ghepardo ed assalì l'illusione più veloce di quanto pensavo che potesse fare.

Egli sfiorò a pena la copia di se stesso, ma quest'ultima sì allontanò a dismisura appena possibile.
Subito dopo egli esclamò "pensavo di averlo preso".
Effettivamente l'aveva preso, ma questo lui non doveva saperlo.

"Vi prego ragazzi, sbrigatevi, non so quanto reggerà questa situazione.".
Iniziai a sperare in un aumento abbondante ed ingiustificato della velocità con cui scorre il tempo, ma esso sembrava saperlo e che fosse persino contro di me, infatti quel momento parve infinito.

Finalmente ci fu una svolta, in negativo, ovviamente.
Il terzo avversario arrivò sul posto camminando.
"Ma quanto ci mettete?" Chiese il terzo avversario.

"Shisui, dovevi rimanere a difendere la bandiera in realtà." Ribatté Teppei.
Shisui indicò verso l'alto e ad una decina di metri di altezza fluttuavano i miei compagni di squadra, poi sorrise.
"Pensavo che il terzo fosse qui visto che siete partiti mezz'ora fa e non avete ancora preso la bandiera".

Les rise, poi si fermò di colpo e assunse un tono serio esclamando "Volevo metterti alla prova. Ora guarda e impara.".
Il mantello indossato da Les si trasformò in una spada e poi partì all'attacco.
"Queste squadre non sono molto bilanciate però" pensai nascosto dietro al mio angolino.

A questo punto l'unica soluzione che riuscii ad elaborare fu quella più lontana dal concetto di eroe, a cui forse dovrei lavorare.

Infatti non feci assolutamente nulla, rimasi lì seduto e aspettai la vittoria degli avversari.
Avrei voluto sapere come sconfiggerli tutti e tre da solo, ma forse per me era davvero impossibile.

Fatto sta che non avevo nemmeno un vero motivo per provarci.
Se ci fosse stata una vita o più in palio avrei fatto di tutto per fermarli.
Ma era solo una partita di ruba-bandiera.

Una volta usciti dalla cupola il prof ci diede davvero uno zero come voto.
Ci rimasi abbastanza male, ma ero molto più scosso dalla mia incapacità di agire in quella situazione.

Distrutto moralmente mi sedetti a terra ed aspettai i turni degli altri.
"Devo trovare un modo per poter combattere usando il mio potere...".

H.A.S. ACADEMY: scuola di supereroiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora