Finì di studiare dopo due ore ma era ancora presto per iniziare a prepararsi. Si accorse di non aver ancora avvisato sua madre del fatto che quella sera stessa sarebbe uscita così scese di sotto. La trovò in sala intenta a leggere un libro.

"Mamma sta sera c'è un concerto per pianoforte e ci volevo andare con Mirko, in realtà ha già detto che mi passerà a prendere lui verso le otto"

"Avete già deciso tutto quindi sì puoi andare ma devi dire al tuo ragazzo che deve anche accompagnarti a casa alla fine, perché sarà buio e non voglio che torni da sola"

"Certo mamma, non credo che ce ne sia bisogno ma lo farò. Mirko è sempre molto protettivo con me"

"Com'è giusto che sia"

Non appena la madre ebbe finito di parlare Clara tornò in camera sua. L'orologio segnava le quattro e dieci così decise di mettersi un po al computer per ascoltare un po di musica. Involontariamente mosse la borsa che aveva quel giorno a scuola che cadde dal letto facendo scivolare fuori la busta con il messaggio che aveva ricevuto quella mattina. L'ansia tornò ad attanagliarle lo stomaco. Voleva sapere ma al tempo stesso sapeva di star tradendo la fiducia dei suoi amici non parlandone con loro e non chiedendo spiegazioni a loro ma la curiosità era troppo forte. Prese il cellulare e digitò il numero che era riportato sul biglietto. Dopo due squilli dall'altro capo del telefono giunse la solita voce metallica.

"Vedo che alla fine hai ceduto"

"Voglio delle risposte"

"Al deposito di container, domani alle cinque. Vieni da sola. Non parlarne con nessuno dei tuoi amici"

"Va bene ma io..." si accorse che chiunque si trovasse dall'altra parte aveva già attaccato così spense il telefono e cercò di concentrarsi sulla musica che proveniva dal suo portatile.

Alle sette scese in cucina per prepararsi un panino da mangiare mentre andava al concerto, suo padre non era ancora tornato dal lavoro ragione per cui non avevano ancora cenato e salì in camera sua per prepararsi. Il concerto non era in una sala elegante ma si trattava pur sempre di un'occasione formale quindi non poteva scegliere i primi vestiti che le fossero capitati sotto mano. Scelse una camicetta a maniche lunghe color rosa cipria con un fiocco nero all'altezza del colletto, un paio di pantaloni neri, il tutto abbinato a delle decoltè nere in vernice e una piccola pochette rosa cipria. Quella sera il suo trucco comprendeva eyeliner nero,mascara nero e un rossetto dal tono rosa molto chiaro. Aveva sempre pensato che quella con tanti vestiti e trucchi fosse Sasha ma nell'ultimo periodo aveva indossato davvero tantissimi outfit diversi e si sorprese a pensare che in fondo le piaceva molto tutto quel scegliere vestiti e abbinarli agli accessori e al trucco giusti. -In fondo - pensò – sono una femmina anche io- Si guardò allo specchio e si piacque molto ma si accorse anche che se non si fosse sbrigata a scendere avrebbe fatto tardi. Infatti quando arrivò davanti alla porta si accorse che il suo ragazzo era già lì che la aspettava.

"Scusa, è molto che aspetti?"

"No, sono arrivato adesso"

"Andiamo?" Salutarono Simon e sua madre e si incamminarono verso la metropolitana. Notò che Mirko aveva indossato uno smoking e che stava davvero molto bene.

"Questo completo ti dona molto"

"Grazie, lo avevo comprato qualche tempo fa ma non sono mai riuscito a metterlo"

"Un matrimonio andato male?"

"Qualcosa del genere" Un flashback si fece largo nella mente di Mirko. Sua madre che gli regalava quel bellissimo completo congratulandosi con lui e sua madre che lo metteva via con le lacrime agli occhi. Si riscosse da quel pensieri e strinse forte nella sua la mano di Clara. Scesero alla fermata del centro storico e cercarono la sala in cui si sarebbe tenuto il concerto. Videro un gruppo di persone in fila davanti ad una porta poco illuminata. Erano tutti vestiti in abiti eleganti così decisero di accodarsi a loro certi che quella fosse la sala che cercavano. Entrarono e presero posto aspettando l'inizio del concerto. Il pianista era davvero bravo e le canzoni che fece variavano sia per stile che per periodo di tempo. Si passava da quelle più moderne a quelle di compositori che erano vissuti molto tempo prima. Le dita scivolavano e accarezzavano i tasti bianchi e neri come se le mani stessero accarezzando il corpo della donna amata e lo sguardo di Clara era rapito da tanta leggiadria. Mirko la guardava di sottecchi e si accorse che, per la prima volta da quella mattina, il viso della sua ragazza era davvero rilassato. Per chiudere l'artista decise di suonare River flows in you di Yiruma e Mirko rimase di stucco. Quella canzone gli riportava alla mente tanti, troppi ricordi. Ne aveva a sufficienza per quella serata. A Clara, però, ciò non sfuggì.

"Amore è tutto a posto?"

"La canzone"

"Cosa?"

"Mi ricorda una mia carissima amica" La mente di Clara iniziò a fare mille ipotesi su chi potesse essere e su cosa potesse rappresentare questa amica. Solo dopo qualche minuto decise di rispondere.

"Dovresti riavvicinarti a questa amica"

"Non è possibile ormai ma grazie, sono sicuro che non sia stato facile per te"

La sua ragazza non rispose. Finito il concerto i ragazzi si incamminarono verso casa di Clara.

"So che è stupido ma mia mamma mi ha detto di dirti di accompagnarmi a casa perché non vuole che io torni con il buio"

"Certo che ti accompagno, comunque fra qualche mese dovrei prendere la patente così poi non dovremmo più prendere i mezzi pubblici"

"Io ho intenzione di iniziare a studiare per la patente durante l'estate"

"Così poi ci sarà un altro pericolo ambulante per le strade"

"Spiritoso" Continuarono a chiacchierare e ridere fino a che non arrivarono davanti alla porta di casa di Clara

"A domani amore"

"A domani, mandami un messaggio quando arrivi a casa"

"Certo" La ragazza entrò in casa e si diresse in camera sua per crollare esausta sul letto.

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