Capitolo 4

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Hermione POV'S

Vedo stanze passarmi davanti a raffica.

Sono in ansia.
So che probabilmente il ragazzo che è sopravvissuto mi odia. Ma abbiamo passato sette anni insieme come fratelli.
Io a lui ci tengo. E anche tanto.

Vedo la sala d'attesa del San Mungo e esco appena in tempo. Mi guardo in giro e mi dirigo alla reception.
(Non so come si chiama la reception dell'ospedale -.-)
-Buongiorno, vorrei visitare una persona. Harry Potter.-
-Certo, stanza numero 394.-
-Grazie- rispondo.
**
Busso? O entro e basta?
Entro e basta.
Apro la porta e mi affaccio.
-È permesso..?-
-Hermione!- la voce di Harry rimbomba nella stanza.
-Harry!-
Cammino velocemente verso il suo letto. 
Mi avvicino e lui mi porge la mano.
La afferro.
-Mi sei mancata.-
Io non so cosa dire.
Lo abbraccio e cerco di trasmettere tutto ciò che non riesco a dire.
Lui all'inizio non se l'aspettava ma ora mi stringe e mi fa sentire protetta.
***
-Mezzosangue.-
Mi giro.
Il mio cuore perde un battito.
Stavo parlando con Harry e arriva lui.
Lui.
-Ron!-
Gli urla Harry.
Ron mi guarda.
-Ho solo detto quello che è.-
Sbotta lui.
-I-io devo andare Harry..-
Dico mentre una lacrima minaccia di uscire e lasciare la sua scia bagnata sulla mia guancia.
(Sorry, voglio provare a fare descrizioni di questo tipo
:3)
-S-scrivimi mi raccomando.-
E lascio la camera prima di scoppiare in un pianto liberatorio.
**
Sono nel dormitorio da un paio di giorni. Non esco da quel giorno.
Mi ha fatto troppo male essere chiamata 'mezzosangue' da Ron.
Proprio lui, che ha cercato di ferire Malfoy al secondo anno per avermi chiamata così.
Per l'ennesima volta sento bussare.
-Ginny ho detto che non vengo.-
-E se non fossi Ginny?-
È Malfoy.
-Se non apri questa porta giuro che la butto giù.-
Non so che fare.
-Arrivo..-
Dico con un filo di voce.
Mi sciacquo la faccia. Cambio la divisa e poso la mano sulla maniglia.
-Ecco..- dico.
Lui mi squadra da capo a piedi. Sono ridotta abbastanza male. Non dico che ho perso peso ma sono molto debole.

Draco

Finalmente apre quella dannatissima porta. Non è venuta a lezione e non so da quanto non magia.

È debole e trema.
È bellissima.
NO NO NO. Cioè si ma NO. Sta male non posso pensare al suo aspetto.
I miei occhi incontrano i suoi ed è come se si fosse accesa una forza attrattiva verso le sue labbra.
Mi avvicino sempre di più.
-Hermione!-
Lei si gira di scatto.
-Tu.. lui...-
Dice lenticchia rosso in viso.
-Ron io..-
-Non voglio sentire niente da una mezzosangue.-
Come ha osato?!
-Come osi chiamarla in quel modo viscido d'un Weasley? Con tutto quello che ha fatto per te!-
-Quante volte l'hai fatto tu?! Quello NON IMPORTA PIÙ HERMIONE?! CON IL FURETTO, FIGLIO DI UN MANGIAMORTE, GIURO CHE SBATTO LUI E I SUOI GENITORI AD AZKABAN IL PRIMA POSSIBILE!-
Lei nuove le labbra ma non ne esce alcun suono.
Io le sfioro la mano per provare a rassicurarla.
-NON LA TOCCARE CAPITO?!-
Lenticchia non deve osare.
-L'UNICO CHE NON LA DEVE TOCCARE SEI TU. NON TI AVVICINARE O SONO GUAI.- dico sfoderando la bacchetta.
Lenticchia lancia uno sguardo sprezzante a Hermione e se ne va.
-Su via, non c'è nulla da vedere.- dico alla folla che si era radunata nella sala comune.
-Ora tu ti sdrai nel tuo letto e io vado a prenderti qualcosa da mangiare-
Le sussurro.
Lei annuisce e dopo averla stesa a letto mi dirigo verso il quadro che conduce alla cucina e faccio il solletico alla pera.
Appena il quadro si apre mi trovo davanti..

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