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I due si sedettero sull'erba, davanti l'albero.
Era maestoso, sicuramente molto vecchio, ma non era vivo.
Di solito da alberi secolari ci si aspettano foglie verdi, grandi chiome, radici ben piantate, eppure quell'albero sembrava come un anziano ammalato, che aspetta la sua morte ormai imminente.
Completamente spoglio, l'unica cosa appesa ai suoi rami erano due mele.
Due mele nere e marce, talmente deboli che sarebbero potute cadere da un momento all'altro con un soffio.
Quell'atmosfera dava una tristezza infondata alla ragazza, sentiva i sentimenti tristi attraversarla come un fantasma.

«Ti hanno parlato di questo albero, vero?» chiese il principe senza staccare gli occhi da esso.

La ragazza invece si voltò verso di lui, guardandolo mentre contemplava quel fenomeno quasi innaturale.
Poi abbassò lo sguardo.

«Si.» tagliò corto, come se le desse fastidio l'argomento.

«Una volta non era così, sai? Una volta era pieno di vitalità, di bellezza, di positività. E con un morso, un solo morso causato dalla curiosità, ecco quello che è successo.»

Le parole del principe erano piene di ricordi, e piene di malinconia.
Stava sbagliando?
Probabilmente, ma, sebbene soffrisse interiormente, era meglio così, per lui.
Non se lo sarebbe mai perdonato.

«Da quella notte, Night scappò. E io non lo rividi più. Nessuno lo rivide più, e mano a mano, tutti erano sempre più disperati, il cibo scarseggiava, l'igiene era pessima, e ciò scatenò carestia ed epidemie. L'odio della gente crebbe, crebbe e crebbe sempre di più. Il popolo ha cominciato a vedere mio fratello come "il mostro". Il mostro che aveva causato tutto questo, il mostro responsabile delle morti, e di tutte le disgrazie. Il mostro che dopo aver mandato in rovina questo posto, è scappato come un codardo senza farsi più vedere. Io non penso del tutto ciò, forse perché sono suo fratello e sono particolarmente legato a lui, ma voglio farti capire, voglio farti comprendere il mio punto di vista.»

Quel discorso fece riflettere (t/n).
Le cose, dette da quel punto, sembravano diverse, molto diverse.
Ma neanche questo le faceva odiare Nightmare.
Aveva sbagliato, si, ma tutti commettiamo degli errori.
Il popolo non voleva perdonarlo, per loro era troppo, e anche questo la ragazza poteva comprenderlo.
Ma non aveva dubbi, né indecisioni.
Lei avrebbe salvato Nightmare, non lo avrebbe lasciato morire.
Sebbene tutto, sebbene ogni cosa, lei era stata più tempo con lui.
Lo conosceva, sapeva che in fondo al suo cuore c'erano emozioni positive.
C'era l'affetto verso qualcuno, la sincerità, il coraggio, la pazienza, la speranza, la gentilezza.

«Dream, ascoltami. Tu e il tuo popolo avrete tutte le ragioni di questo mondo per odiarlo, l'odierei anche io, ma io so che tu puoi capirmi.» disse e si mise di fronte a lui lasciandolo senza parole.

La ragazza lo prese per le spalle e l'obbligò a guardarla negli occhi, solo così poteva davvero convincere una persona.

«So che puoi capirmi perché se io capisco te, è perché io e te siamo gli unici che conoscono veramente Night. E si, perché io ho capito adesso. Nightmare è il mostro, Night è la persona che si cela dietro quell'odio, Night è il ragazzo che conosciamo noi, quello con dei sentimenti umani. Night è ciò che si trova sotto il suo aspetto da mostro.»

(T/n) era convinta, anzi certa di quello che stava dicendo, era determinata.

«Quando sono svenuta, avevo alte probabilità di morire. Se lui non fosse uscito di corsa, sebbene sotto il sole che lo brucia, sebbene sapesse che si sarebbe fatto catturare, sebbene sapesse che sarebbe morto, io sarei morta. Nonostante tutto, nonostante quello che pensa la gente, nonostante i pregiudizi che hanno su di lui, io so che ha un cuore. E sono sicura che anche tu lo sai.»

Detto questo la ragazza si alzò in piedi, lasciando il giovane principe seduto a guardarla sconcertato dalle sue parole.

«Ora che ti ho detto ciò, almeno sarai consapevole delle tue azioni. Fai la scelta che ritieni più giusta, tenendo conto delle mie parole, ti prego.»

Il ragazzo non rispose, e la ragazza si allontanò, lasciandolo da solo a riflettere.
Aveva ragione, quella ragazza aveva ragione.
Era stata l'unica a volerlo conoscere veramente.
L'unica a preoccuparsi di come stesse, emarginato e odiato da tutti.
L'unica che lo aveva capito a fondo, non per abilità speciali, solo perché lo aveva voluto veramente.
Era sempre stata determinata ad aiutarlo come nessuno aveva fatto.

-Monster- [Nightmare x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora