Sotto terra

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<<Non pensavo così... sapete il signor Carrol è un amico e mi dispiacerebbe se>>. disse titubante la guardia dopo aver sentito le parole del l'uomo.
Lewis rimase fermo a guardare una porta nera, illuminata solo uno spiraglio di luce resa possibile dalla piccola finestra posta sul lato più alto della porta.
È da lì che Lewis vide entrare due guardie
<<Dove mi portate?>> chiese facendosi piccolo piccolo inquietandosi da quei massicci.
<<Lo scoprirete>> rispose uno dei due con la voce bassa.
Uscendo dalla stanza Lewis si fermò per guardare le celle chiuse da sbarre sudicie e incrostate, si vedeva che a nessuno importava dei carcerati.
Per esempio i topi nelle celle la muffa in ogni angolo, per non parlare della sporcizia sparsa qua e là.
Insomma era un posto orribile... ma non più orribile del posto in cui l'avrebbero portato.
<<Dovrà prendere i suoi effetti a casa>> la guardia interruppe i suoi pensieri facendolo sobbalzare, non si era nemmeno accorto che aveva oltrepassato le vaste colline che portavano alla sua modesta casa.
<<Perché?>> chiese Lewis
la guardia non rispose apri solo la porta della macchina
<<Basta domande!>> sbotto l'uomo stufo delle domande lecite di Lewis.
In un secondo vide i suoi genitori aprire i portoni, cosa molto strana poiché era il portiere ad aprirle o al massimo lo facevano le domestiche.
<<Questa è la valigia di mio figlio>> la signora Carrol porse la borsa alla guardia che la butto bruscamente sul sedile della macchina,
Lewis era molto infantile , certe volte non capiva nemmeno di cosa parlavano gli adulti infatti non riusciva s capire cosa stava succedendo... non capiva nemmeno perché
<<Hey! Perché stanno portando via i mobili?>> urlò lui guardando degli uomini portare via il tavolo in legno massiccio costruito da lui e suo padre altri invece stavano portando via il grande tappeto nel quale aveva fatto cadere una bottiglia di profumo che dal quel momento odorò di menta e gelsomini.
<<Ci hanno sfrattato>> rispose suo padre impassibile per niente scosso per l' accaduto, il viso di Lewis sbiancò improvvisamente, il tenue rossore che aveva su alcune parti del viso erano spariti lasciando il posto a una faccia bianca come una mozzarella.
<<Come sfrattata!>> urlò lui vedendo degli uomini mettere un cartello con su scritto "VENDESI",
<<Beh tesoro la gente mormora>> disse sua madre una donna di media statura in carne anche lei dotata di guance abbastanza cremisi tranne in alcuni punti, per non dimenticare i suoi piccoli occhi verdi chiarissimo, il suo nasino leggermente a patata...  Insomma una bella donna si vedeva proprio che aveva dei tratti somatici del viso molto simili a quelli del figlio.
<<E cosa dicono>>chiese guardando gli uccelli volare verso sud, l'inverno era ormai alle porte.
In quel momento si ricordò della sua piccola Alice la sua musa preferita, grazie a lei riusciva a scappare dalla routine quotidiana ed entrare in un mondo buffo e speciale, si ricordava ancora quando la bambina si era svegliata per un incubo e lui per farle capire che non era reale le diede un pizzicotto.
<<Tesoro... a che stai pensando>>lo tocco la madre
<<Signor Carrol dobbiamo andare>> la guardia era già salita sul velivolo è lo stava aspettando impaziente, mentre i suoi genitori lo abbracciavano
<<Arrivederci ragazzo mio>> suo padre gli diede una pacca sulla spalla mentre sua madre singhiozzava.
Prima di salire sul auto si fermò a guardare per l'ultima volta l'albero in cui lui è sua madre leggevano i libri prima del l'ora del tè (la sua preferita),
anche se non capiva perché quelle pagine non possedevano neanche un piccolo disegno o almeno un cenno di colore....
<<Insomma sali o no?!>> ringhiò la guardia facendolo sobbalzare
<<Arrivo>> salì in macchina lasciando per sempre la sua casa dove aveva passato momenti brutti, belli, noiosi e divertenti.

Dopo un lungo tragitto arrivarono davanti a un edificio molto alto dotato di finestre oscurate che non lascivano intravedere niente.
<<Questa è la clinica dove alloggerà>>
La guardia apri il portone che portava al giardino con i fiori secchi e cespugli intrecciati.
Cos' era quel posto? Si chiese cercando di capire dove si trovava.
<<In quale piano starò?>> sussurrò Lewis
<<Piano Sotterraneo>rispose senza guardarlo
Piano sotterraneo?

I due si avvicinarono ad una botola accanto al l'edificio, la guardia l' aprì bruscamente
<<Deve scivolare giù>> gli fece vedere il fondo buio come la pece.
Lewis si mise in posizione e cominciò a scivolare bruscamente senza serpere dove stava andando.
Cosa doveva provare?
Migliaia di sentimenti si sovraccaricarono su di lui
Rabbia Paura Curiosità....
Dove sarebbe finito

SPAZIO AUTRICE
Ciao belli ❤️
Spero che questo capitolo vi piaccia... non è un granché ma va bene
COMMENTATE E LASCIATE STELLINE
Un bacio 💋

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