1. Gli albori
Non è un segreto che Deimon non sia mai stato il mio libro prediletto. Così come una madre non dovrebbe mai preferire un figlio all'altro (*coff coff* Josefine), così non dovrei io dire che uno è migliore dell'altro.
Fatto sta, che non è così.
Il primo volume di Deimon è stato sin dall'inizio un ripiego. Una storia su cui allenarmi in vista del blocco dello scrittore; la mia attenzione, speranza e orgoglio erano focalizzati su un'altra storia, Lucciola (la sua vecchia versione, s'intende).
Quando mi ero iscritta ero fissata con le letture, stavo sempre ad aggiornare la pagina per vedere se qualcun altro si fosse interessato alla storia. Ai primi 10K di Lucciola ero la felicità fatta persona. Quindi immaginate la mia confusione quando mi sono resa conto che Deimon sfiorava i 30K.
Alla fine ho capito che Lucciola in quel modo non poteva andare avanti. Vista la popolarità sempre maggiore di Deimon (ci credete che dopo anni ancora non me ne capacito?) avevo deciso di dedicarmici, lasciando in secondo piano la mia storia principale (suppongo si possa parlare di karma).
Quindi sì, so che Deimon è molto carente in fatto di forma e talvolta anche di contenuto, andrebbe rivisto per bene. Questo perché fino al ballo in maschera, ciò che avevo scritto era puro esercizio formale (e neanche tanto uscito bene, n'est pas?).
Conto in futuro di riprenderlo in mano e sistemarlo come merita, ma per ora sto facendo la stessa cosa con Lucciola e la mole di lavoro da fare è enorme: non posso permettermi di farli "gareggiare" nuovamente tra i miei impegni.
2. Titolo
Gli scheletri nell'armadio non finiscono mai.
Deimon non si chiamava così all'inizio (diciamo che l'ho cambiato poco prima che cominciasse ad avere più successo di Lucciola).
Il suo nome era "Linea di Sangue", perché volevo mettere un appunto su come funzionano i matrimoni della famiglia imperiale. Una Casata alla volta, ricordate?
L'ho cambiato perché avevo notato che un'altra storia si chiamasse così, solo che in inglese. Non metto l'ovvia traduzione per non far pubblicità (l'autore/trice potrebbe non voler essere ricollegata a me, per un'infinita quantità di motivi). Quindi ho pensato di modificare la mia storia.
Deimon viene dal Daimon socratico. Mi piaceva come figura, il messaggio che il filosofo tramite il Daimon voleva trasmettere. Solo che anche Daimon era già stato utilizzato da altri, non mi pareva giusto un nome identico (se pure non lo avevano coniato loro come termine). E quindi che fa Varura la furbacchiona? Cambia una vocale! Che genio che sono *inserire sarcasmo*.
3. Nomi
Agli autori (ma non sto facendo di tutta l'erba un fascio, chiaro) dà immenso fastidio che qualcuno dica loro "Ma chi? TizioCaio? Ma come il TizioCaio di LibroPincoPallo?". No. No. E no. L'ho chiamato così perché mi piace il nome, perché mi ci sono svegliata o semplicemente perché ho aperto un libro a caso e la prima parola che ne è uscita era TizioCaio, si sarebbe potuto pure chiamare Alle fronde dei salici se avessi aperto un'altra pagina.
Non me ne vogliate.
Bene, bene, bene *si sfrega le mani*
Penso che una premessa sia inutile.
E se questa frase fosse essa stessa una premessa, che io considero inutile?
Mi sono finite le pasticche, capitemi.
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Varura Varietà
AléatoireMeme, avvisi, extra, scene tagliate e risposte a domande ricorrenti. Gli spoiler verranno opportunamente segnalati.