It's you - Finale Alternativo

Parte sesta.

Avevano finito di registrare la puntata da circa un'ora e io e Andreas eravamo in cerca di un posto dove mangiare. Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo, come se l'ultimo anno e mezzo trascorso a Londra non ci fosse mai stato.
"Quanto ti fermi?" Mi domandò entrando in un locale dove c'era poca gente.
"Non so.. ho deciso tutto all'ultimo minuto, non ho neanche un posto dove dormire." Spiegai stringendomi nelle spalle e perdendomi ad osservare il ragazzo. Era bello poterlo fare di nuovo, quando lo osservavo, quando lo vedevo ridere mi ricordavo il motivo per cui mi ero innamorata di lui.
"Non dire cazzate, resti da me per tutto il tempo che vuoi, domani arriva anche Lucas.."
"Va bene.." mormorai in un sorriso. Era bello che nonostante tutto, tra noi non fosse cambiato nulla. Eravamo sempre noi due, Andreas e Lucrezia.
"Allora.. come è essere tra i professionisti?" Domandai sedendomi al nostro tavolo senza smettere di guardarlo.
"È bello, ormai quegli studio sono un po' come casa mia.. e poi in quegli studio ci siamo conosciuti, rincontrati, innamorati." Sorrisi, un sorriso sincero dopo tanti mesi di sorrisi falsi.
"Lo so.. è lo stesso per me."
"E tu? Quanto rimarrai ancora a Londra?" Mi chiese. Scossi la testa e mi strinsi nelle spalle.
"Dopo che ci siamo lasciati ho ricevuto un'altra borsa di studio per stare lì altri due anni." Mormorai abbassando lo sguardo.
"Quindi si tratta di finte questo e poi un altro, credo." Aggiunsi sempre a guardò basso.
"Potrei venire io da te.." disse allungando una mano per prendere la mia.
"No.. non lo farai, hai Lucas qui."
"Si tratta solo di un anno, non abbandonerei Lucas.."
"Ma perderesti un sacco di tempo e non te lo chiederei mai, neanche se si trattasse di qualche mese." Andreas sospirò, consapevole che non sarebbe stato in grado di stare lontano dal figlio per più di un anno.
"Ce la faremo, okay? Supereremo quest'anno e staremo ancora insieme, più forti di prima." Disse sicuro delle sue parole accarezzandomi il corso della mano con il pollice. Sorrisi credendo a quelle parole, ma sempre con la paura che qualcosa avrebbe rovinato i nostri piani.