Prologo

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I piedi gli duolevano incredibilmente. Si erano formate vesciche enormi che ricoprivano tutti i piedi, fasciati da sandali di stoffa. Era il 7800esimo chilometro che percorreva in quelle lande desolate. L'acqua iniziava a scarseggiare perché l'ultima fonte in cui si era  imbattuto si trovava un paio di centinaia di chilometri prima. Iniziava a pentirsi di aver accettato quelle assurde sfide. Non doveva dimostrare nulla a nessuno. Giusto? 

Di fronte a lui enormi bastioni si ergevano a toccare il cielo. Le aguzze guglie sembravano poter squarciare le nuvole. Il colore scuro dell'imponente costruzione incuteva timore anche da quella distanza. Sembrava fatta di un materiale impenetrabile ma allo stesso tempo fluido, quasi vivo. Era così mastodontica che sembrava volesse sfidare gli dei stessi con fare beffardo. Volatili di specie non identificata volavano attorno alle torri lanciando stridule grida e dichiarando guerra alla pace di quelle terre. Quegli stupidi miraggi causati dal caldo soffocante saranno stati surreali, ma in quel momento a Teine sembravano fin troppo reali e minacciosi. 

Un boato infranse il silenzio distruggendolo in mille frammenti, portandosi via anche il miraggio che si dissolse come sabbia di fronte agli occhi dell'incredulo viaggiatore. Al posto del miraggio un piccolo porticciuolo accoglieva rapide imbarcazioni pronte a fendere le acque del Mar Glas con eccezionale efficienza. Un lungo tremito attraversò il corpo di Teine. Ancora moltissimi chilometri lo separavano dalla sua meta, ma era vicino a superare la prima prova. E questo lo rassicurò, gli diede forza. E debolmente, da sotto il suo ampio mantello color verde scuro, si vide una luce tenue brillare per un istante.

La principessa di cenereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora