II

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Era un giorno afoso quando giunse da un ignoto regno un misterioso uomo incappucciato. L'ampio vestito color mirto che indossava non permetteva di vedere nemmeno un piccolo frammento del suo corpo. Camminando per le strade del regno di Billur quell'uomo attirava sguardi increduli della gente. I bambini di cristallo erano mandati dai genitori dentro casa in gran fretta. Le donne scrutavano il nuovo arrivato dalle ampie finestre delle loro case e gli uomini, non volendo apparire scossi da quell'avvento inaspettato, continuavano a lavorare, ma lanciavano spesso occhiate preoccupate a controllare la situazione. 

Entrato a corte l'avventuriero sconosciuto venne accolto con riluttanza, più per rispetto per i valori fondanti della famiglia reale che per la vera volontà di ospitarlo. Il castello era ornato di arazzi dorati e di oggetti singolari e preziosi provenienti da tutto il regno. Sopra un enorme tavolo intarsiato posto in mezzo alla sala da pranzo dove il viaggiatore era stato fatto accomodare, v'erano vistose anfore decorate con frammenti di rubini che contenevano i cibi più vari. Ai lati del grande salone v'erano 2 lunghe file di statue di cristallo rappresentanti i regnanti. Riproduzioni fedeli delle regine nel lato destro e dei re in quello sinistro. Ognuno aveva una particolarità, ma a guardarli senza troppa attenzione al viaggiatore sembravano tutti uguali.

"Principessa, è giunto da molto lontano uno sconosciuto alquanto... particolare direi" fu così annunciato dall'ancella ad Aile che stava come al solito al freddo nella sua torre. Questa notizia scosse più del dovuto Aile, che si sentì come animata da qualcosa dentro lei, qualcosa che non sentiva da parecchio, che probabilmente aveva dimenticato. 

Scesa di corsa si fermò prima di entrare nella sala da pranzo dove il viaggiatore era stato fatto accomodare. Si sistemò le vesti, stropicciatesi per la corsa, prese un lungo respiro e entrò con la sua immancabile eleganza. Lo sconosciuto si alzò e porse i suoi omaggi con la sua profonda voce che ebbe un minimo tremito, subito sopraffatto. La principessa rimase interdetta nel vederlo. E capì all'istante perchè vi fosse tutta quella diffidenza nei suoi confronti. Solitamente infatti gli uomini del suo regno non portavano abiti. A loro piaceva sfoggiare il loro corpo di cristallo in maniera appariscente e ostentata. Il fatto che un uomo indossasse spessi abiti in modo da nascondere completamente il corpo incuteva diffidenza e timore. Tuttavia, a lei che viveva nella stranezza del suo corpo, le particolarità piacevano, e lo sconosciuto, su di lei, fece subito colpo.

La principessa di cenereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora