Dipingere

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La verità è che dipingere mi fa bene. Dipingere è come buttarsi in acqua durante l'estate, è come andare a letto dopo una giornata estenuante, è come mangiare un gelato con la propria ragazza in riva al mare con le onde che si frantumano sugli scogli. Dipingere è come mettersi le cuffiette ed ascoltare la musica a tutto volume, facendoti provocare una scarica di brividi lungo tutto il corpo. Dipingere.. è come una giornata di sole durante l'inverno, è come abbracciare le persone a cui teniamo di più dopo tempo che non le vediamo.

Scrivo queste semplici frasi sul mio quaderno mentre penso che cosa fare. Sono stanchissimo, ho lavorato tutto il giorno oggi e molta è la gente che si è offerta per farsi fare un ritratto dal sottoscritto. Forse è meglio che vada a letto, domani sarà un'altra giornata e devo essere carico per soddisfare la mia "clientela" se così si può chiamare.

Spengo la luce e mi stendo sul letto, ma ad un tratto sento qualcosa che vibra sul comodino, e capisco subito che è qualcuno che mi sta chiamando.

"Pron-"

"LOUISSSSSSSSSS MI SEI MANCATO TANTISSIMO DA QUANTO TEMPO CHE NON CI SENTIAMO"

"Rose?"

"Si, in carne ed ossa. Non sei felice di sentirmi?"

"B-beh.. io.. sisi, sono super contento di sentirti, ma stavo giusto per andare a dormire e domani devo lavorare. Che dici se ci sentiamo in un'altro momento? Buonanotte, rose."

"NO! Aspetta un momento. Hai trovato un lavoro finalmente?"

"Emh, io.. ahahahahahah" sono nervoso e lei sicuramente lo capirà, infatti neanche il tempo di..

"Stai ancora facendo quel coso per strada? Io non ti capisco. Hai tutte le abilità per cercarti un lavoro e ti riduci a quello schifo di dipingere i volti della gente per strada?" urla in preda a una crisi di nervi.

"S-si.. a me piace, è una passione che coltivo fin da quando ero piccolo, perchè non dovrei sfruttarla per ricevere qualche soldo?" rispondo io.

"Perchè da quando te ne sei andato di casa mamma e papà non fanno altro che preoccuparsi per te, e tu ti riduci a sto schifo. Gran bel uomo stai diventando, complimenti" e mi chiude in faccia.

Guardo lo schermo ancora traumatizzato da quel che è appena successo. Ma chi si crede di essere? Io decido della mia vita, io decido cosa è meglio fare per me. Mi sono trasferito appunto per avere un po' di libertà da quella che chiamavo famiglia, e invece non fanno altro che starmi col fiato sul collo tutti i giorni.

A questo punto decido di spegnere il cellulare per evitare altre chiamate spiacevoli, lo poso sul comodino e spengo l'abat-jour accanto a me. Ora come ora, voglio godermi la mia vita al 100% senza rimpianti e seccature addosso. Mi corico, e mi lascio trasportare nel mondo dei sogni.

Love is love //larry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora