Ero cosi felice, cosi stranamente patetica però. Sentivo dentro di me che era solo questione di tempo e niente sarebbe rimasto cosi. Lui mi avrebbe rimpiazzata con una figa da paura e lo avrei capito perché dai anch'io l'avrei fatto al suo posto.
Prese il telefono, e li pensai che stesse chiamando qualcuno per venirlo a prendere e invece no, entro su instagram e mi diede un bacio, in quel momento scattò una foto. Mise due cuori rossi e la pubblicò.
Ma cosa fa?
Lo guardai e gli sorrisi, aveva appena fatto sapere a tutti che io e lui stavamo insieme cazzo. Di cosa dovevo avere paura,mi dissi.
Erano passate due ore, infatti erano le 16.00 circa e mi era venuta fame visto che non avevo neanche pranzato.
Mi alzaii, e mi rivestii con i suoi occhi che mi scrutavano dalla testa ai piedi.
Presi il telefono e trovai tre chiamate di mia madre.
Probabilmente mi avrà dato per dispersa e spero che non abbia già chiamato 'chi l'ha visto?' quindi la richiamai subito.
"ehi ma, sono nel box a studiare, tra poco passo a casa a prendere dei vestiti, dormo da jessica sta sera" annunciai
"ah va bene, scusami se ti ho disturbato, ci vediamo dopo" e chiuse la chiamata.
Fred mi guardò perplesso e disse:
"chi è questa jessica?"
"sei tu amore, se vorrai starò con te sta notte altrimenti dormirò qui" gli dissi.
"no no piccola, tu stai con me sta notte, anzi, ora chiamo il mio manager che ci passa a prendere e andiamo direttamente da me, però prima passi a casa dai" mi disse accarezzandomi la mano che teneva stretta tra la sua.
Erano le 17.30 e io ero gia passata da mia madre che stranamente non mi fece domande sul perché dormino da jessica eccetera. In quel momento ero appisolata in macchina con Fred nei sedili posteriori con la mia testa sulle sue gambe e la sua mano che accarezzava il mio viso. Dopo una mezz'ora di viaggio Fred mi svegliò facendomi il solletico al collo'
"piccola siamo arrivati" mi annunciò sorridendo.
Avevo le gambe addormente per via della posizione che avevo assunto in macchina cosi Fred, vedendomi indolenzita mi prese in braccio e mi porto dentro casa, anzi, mi porto dento a quell'enorme villa in cui viveva.
Da mia madre avevo preso giusto qualche vestito di ricambio e un pigiama, giusto cosi, per sicurezza. Appena entrati in casa Fred mi portò in camera e mi fece sdraiare sul letto, mi diede un bacio sulla fronte e mi chiese cosa volevo per cena.
"scelgi tu, mi va bene qualsiasi cosa" gli risposi.
"va bene piccola, ti porto da bere ora" mi disse dolcemente.
Prese e uscii dalla camera. Ne approfittai per cambiarmi, tolsi la mia maglia stupenda che poggiai con cura sulla sedia (si amavo più la maglia che me stessa) e misi una cannotiera color lampone con dei rifinimenti in pizzo che avevo preso nel cassetto di mia madre a casa.
Tolsi i miei pantaloncini neri dell'Adidas e cercai nello zaino quelli corti sempre neri, non riuscivo a trovarli e iniziai ad imprecare.
Ma dove cazzo sono, quei dannati pantaloncini?!
"piccola, la smetti di imprecare? che è successo?" disse mentre entrò in camera.
Non feci in tempo a rispondere che avevo già i suoi occhi puntati addosso.
"non trovo i miei cazzo di pantaloncini, merda" dissi sbraitando.
"sei cosi bella quando usi sto linguaggio, cazzo, sei cosi bella, e comunque fa niente, fanculo ai pantaloncini, rimani cosi" disse squadrandomi e dondolandosi sulle punte dei piedi.
Mandai al diavolo la ricerca dei pantaloncini e annuii alla richiesta di quell'uomo cosi tenero.
Mi avvicinai a lui, gli presi il bicchiere che aveva in mano, lo posai sul comò e gli saltai in braccio restando poi a guardarlo negli occhi.
"ho voglia di baciarti, fanculo." prese e mi baciò.
La sua bocca era calda, umida e fresca era una droga, la mia.
A furia di abbracci, baci e coccole varie si erano già fatte le 19.30 e io stavo letteralmente morendo di fame.
"emh, amore, ho fame" dissi imbarazzata cercando di coprire i rumori che il mio stomaco faceva.
"aspettami qua, cinque minuti e arrivo"
Prese e uscii dalla stanza lasciandomi sdraiata sul letto.
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deb.