Fulvio si fece la doccia, indossò abiti puliti e tornò a passo lento verso il negozio, con la certezza che ogni metro percorso era un passo verso una nuova vita dove odio e rancore non avrebbero avuto più cittadinanza. Mai più.
Aveva già infilato la chiave nella serratura del negozio, quando si accorse che diverse persone si erano raccolte intorno alle panchine in piazza. Dalla parte opposta, defilato, c'era il nero. Stava guardando nella direzione di Fulvio. Aveva l'espressione seria, quasi accusatoria. Fulvio, allora, prima di andare a vedere cosa era accaduto, si diresse verso di lui. Da lontano gli parve di udire il suono di un allarme, come mille cicalini, accesi nello stesso istante. L'espressione di Joseph non si distese quando Fulvio lo raggiunse.
– Mi dispiace – disse l'uomo – fosse stato in mio potere l'avrei evitato.
– Non capisco – disse Fulvio – cosa è successo? Perché questa gente?
– Era scritto che accadesse, per questo sono stato mandato.
– Ma di cosa sta parlando? Mi vuol dire cosa è accaduto?
– Vada a vedere lei stesso, capirà. Io aspetto qui. Dopo andremo via insieme.
Fulvio era sconvolto. Il baratro che aveva sfiorato poche ore prima quando aveva saputo di Rocca, si stava riaprendo davanti ai suoi piedi. Solo che stavolta ne ignorava del tutto la causa. Le parole del nero erano incomprensibili.
Joseph Gassman, però, non si sbagliava. Fulvio comprese ogni cosa appena raggiunse le panchine, le stesse dove si era seduto quando era uscito dal bar.
Il bambino era sdraiato di schiena con la testa piegata di lato. Un filo di saliva gli era colato dalla bocca fino al marmo che rivestiva la strada. Non si muoveva, sembrava stesse facendo finta di dormire. I volti della gente intorno erano segnati dall'orrore. La maglietta e i pantaloni in disordine del bambino dicevano che avevano tentato inutilmente di rianimarlo. Per tutti era incompressibile cosa potesse essere accaduto alla creatura ai loro piedi. Per tutti tranne che per Fulvio.
Accanto al corpo, infatti, c'era il sacchetto di pane che Fulvio si era dimenticato. Era il pane destinato al nero, che per pura fortuna Rocca non aveva assaggiato e che il bambino, invece, aveva trovato e aperto. Non aveva avuto nemmeno il tempo di accartocciare il sacchetto dopo l'ultimo boccone.
Il veleno, Cristo Santo, funzionava. Fulvio non aveva sbagliato la formula.
Ma allora perché non aveva funzionato con il nero? Anche lui l'aveva mangiato. L'aveva detto lui stesso. Sì, aveva detto che era buono.
Fulvio si voltò a cercarlo. Joseph era ancora lì. Lo stava aspettando.
Ripensò alle sue parole e comprese.
Una tristezza profonda come il mare si impadronì di lui.
Internet non si era sbagliato: il Joseph Gassman che era arrivato a Zerbo era lo stesso della tragedia avvenuta a Treviso. Joseph aveva mangiato chili di pane avvelenato e non gli avevano fatto nulla, perché Joseph era già morto. Era venuto a Zerbo per lui, per fermare il suo assurdo piano di morte, forse per riportarlo alla ragione, per impedirgli di compiere un'inutile strage, chissà, magari per riportarlo dalla sua amata Silvana. Joseph era un angelo, un angelo della morte.
Solo che Fulvio non avrebbe mai raggiunto Silvana. Un innocente era morto. Fulvio oramai aveva perso il diritto di stare nello stesso posto dove riposava Silvana. Di certo lei ora era in un posto bello, perché lei aveva l'anima buona, Fulvio no. Non più.
Ora avrebbe seguito Joseph. Fulvio sapeva che qualunque cosa sarebbe accaduta, il senso di colpa e il rimorso non sarebbero più svaniti, e l'avrebbero tormentato e consumato in eterno in un giardino invaso da erbacce e fiori cattivi.
La solitudine e il fallimento possono condurre un uomo alla follia, a credere che tutta una comunità stia tramando contro di lui, e così convincerlo che l'unica via di riscatto e vendetta, sia la più orribile e inaccettabile delle azioni che un uomo possa commettere.
FINE
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Anima buona
Mystery / ThrillerLa solitudine e il fallimento possono condurre un uomo alla follia, a credere che tutta una comunità stia tramando contro di lui, e così convincerlo che l'unica via di riscatto e vendetta, sia la più orribile e inaccettabile delle azioni che un uomo...