Capitolo 5

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Celine

Il mio vestito pieno di brillantini scivola splendente sul suolo di cemento.

"Sei bellissima, Celine." Mi dice Manuelle abbracciandomi.

"Grazie. Per tutto." Sussurro con le lacrime agli occhi.

"Hey ... sta attenta a non rovinarti il trucco. Sono sicura che ci rivedremo. Ti troverò e ci rivedremo. Te lo prometto." cerca di incoraggiarmi senza sciogliere l'abbraccio.

"Mi mancherai Manuelle. Sei la mia migliore amica." Le confesso e le sorrido.

"Hey ... sono solo la tua autista!" Ironizza. "Ora va a divertirti e a fare strage di cuori. Scommetto che chiunque desidererà ballare con te!" Mi dice con forzato entusiasmo.

"Grazie Manuele. Grazie di tutto. Addio."
Sento gli occhi che stanno per annegare nelle mie stesse lacrime ma cerco di trattenermi.

"Arrivederci. Non addio." Mi corregge.

Le sorrido ed entro nel Grand Hotel del Sole, la nuovissima e lussuosissima costruzione a Sora dove un tempo sorgeva un centro commerciale.

Alla reception c'è una donna di mezza età dall'aria stanca e svogliata che mi chiede di esibire il mio invito.

Le mostro il codice QR sullo schermo del mio Minipad e dopo averlo scannerizzato mi fa segno di entrare.

La sala principale lascia senza fiato.

Davanti a me si snoda una scalinata in vetro e acciaio, dal soffitto pendono eleganti lampadari dalla linea semplice e definita pieni di cristalli.

È l'armonia perfetta tra l'ideale di sala da ballo più antico e la modernità.

La sala sembra racchiusa sotto una campana di vetro poggiata su un prato di erbetta verde.

Si, proprio così.

Il pavimento della sala è trasparente e sotto di esso si vede la soffice e ben curata erbetta verde brillante.

"Signorina." Mi sento chiamare.

La voce appartiene ad un uomo in smoking dall'aspetto così rispettabile che verrebbe spontaneo prendere ordini da lui.

"Salve." Rispondo educatamente.

"Lei deve essere l'accompagnatrice di mio nipote ... è in ritardo di ben due minuti. E nella nostra famiglia non si sopportano i ritardi. Ora vada. Kyle non deve aspettare oltre. Lo trova di sotto, l'unico in giacca blu ... voi giovani siete così .... lasciamo stare ... vada!" Quest'uomo dall'aspetto tanto serio ora mi fa quasi venire da ridere.

Lo ringrazio e mi scuso per il ritardo poi scendo la scalinata in vetro e mi dirigo verso l'unico uomo in giacca blu.

"Salve. Lei deve essere Kyle Morgan ..." dico avvicinandomi al bancone del bar.

Lui abbandona all'istante il suo drink e si gira verso di me.

Mi sorride. Il suo è il sorriso più bello che io abbia mai visto.
Arriva ad illuminare persino i suoi occhi di un verde azzurro chiarissimo.

"Si, sono proprio io ... Celine."

Sto per cadare all'indietro. Il modo in cui pronincia il mio nome, il suo tono dolce.

"Ci ... ci siamo già visti da qualche parte?" Mi azzardo a chiedere.

Lui abbassa per un momento lo sguardo, poi torna a guardarmi negli occhi.

"È possibile ..." sorride.

Ma il suo sorriso non è così raggiante come quello che mi ha mostrato prima.

"Mi scusi per il ritardo signir Morgan." Cerco di rompere il silenzio che si è creato tra noi.

"Ritardo? Sta scherzando?" Ride. "Mi dica, quante altre donne vede qui in giro?" Chiede con un sorriso.

"Non molte a dir la verità." Ammetto senza ben capire dove voglia arrivare.

"Ecco appunto. Non deve dare retta a mio zio. Sono solo sciocchezze per spaventare le donne. Sa... lei è stata di gran lunga più puntuale delle donne della mia famiglia. Ammirevole. Decisamente." Mi sorride come se sperasse di sentirsi dire qualcosa in particolare.

"Deve sapere, signor Morgan ... che io odio i ritardi ..." dico rimanendo a fissare i suoi meravigliosi occhi verdi.

"Lo so ..." sussurra.

Lo sa? Come fa a saperlo? Mi sento confusa ..

"Cioè ... l'avevo intuito." Si affretta a correggersi. "Posso chiamarti Celine?" Cambia repentinamente discorso.

"Certamente signor Morgan." Rispondo educatamente.

"Per favore ... Kyle. Non mi piacciono molto le formalità. Ti va di bere qualcosa?" Mi chiede.

"Volentieri."

Fa un cenno all'uomo dietro il bancone del bar e lui subito smette di dar retta al signore con cui stava parlando e viene verso di noi.

"Cosa posso offrire ai signori?" Chiede con un leggero accento francese.

"Due bicchieri di champagne. Il migliore." Kyle mi sorride complice e rimane per qualche attimo a fissare i miei occhi.

Poco dopo mi porge un bicchiere.

Dannazione, non ho controllato il barista che potrebbe aver deciso di mettere all'interno qualche strana sostanza...

E non ho controllato nemmeno Kyle.

Devo prendere in fretta una decisione.
Se non bevessi lo champagne potrei destare sospetti... se invece decidessi di berlo allora vorrebbe dire rischiare ...

È già una missione pericolosa...

Ed il rischio fa parte del mio lavoro.

Ciao a tutti! Ecco a voi Kyle, un bellissimo uomo dagli occhioni verdi.
Iniziamo con le scommesse: da che parte sta?
Anzi... avete ragione voi che protestate, non abbiamo ancora messo in chiaro le "parti".
Comunque sia... commenti e critiche costruttive sempre ben accetti!

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