Prologo

101 4 1
                                    


Si narra che prima dell'inizio dei tempi la terra non fosse altro che una vasta landa desolata.

Furono quattro divinità a creare gli elementi: Indra creò il fuoco, Toya creò l'acqua, Seiren creò le terra e Kaguya creò l'aria. Successivamente nacquero le piante, gli animali e gli uomini.

Il tempo scorreva velocemente e anche per un Dio, la vita sulla terra imponeva l'invecchiamento, quindi la morte.

A distanza di cento anni dalla fine delle divinità creatrici, esse si reincarnarono, e con loro anche le quattro abilità oculari supreme di cui erano in possesso: sharingan, raingan, kurigan e byakugan.

Da allora i quattro creatori continuarono a vivere nelle loro reincarnazioni.

Nessuno dei reincarnati poteva ricordare nulla della sua vita precedente, semplicemente erano portatori dell'abilità suprema.

Per ogni portatore nasceva anche un protettore che aveva il compito di servire e proteggere il proprio Dio.

Così passarono centinaia di anni.

I discendenti delle divinità creatrici avevano fondato dei clan e possedevano tutti le abilità innate dei loro capostipiti: la dinastia di Indra prese il nome di "Uchiha" e possedeva lo sharingan, la dinastia di Toya prese il nome di "Kurosuki" e possedeva il raingan, la dinastia di Seiren prese il nome di "Makui" e possedeva il kurigan, infine la dinastia di Kaguya prese il nome di "Hyuga" e possedeva il byakugan.

L'ordine e l'armonia regnarono sovrani per anni, finché un giorno Indra si reincarnò in Madara.

Madara all'epoca era il più forte dei quattro reincarnati, eppure tutto quel potere non gli bastava. Così eliminò il suo protettore, Hashirama, e ne impiantò le cellule nel proprio corpo, con la speranza di ricevere un potere maggiore. Il suo piano ebbe un successo inaspettato, e il suo sharingan si trasformò in rinnegan, un'abilità che gli conferì poteri inimmaginabili, oltre alla possibilità di non invecchiare.

Tramite il rinnegan Madara poteva fondere le quattro abilità supreme in un'unica potentissima arte oculare, quindi affidò i suoi stessi occhi a un suo sottoposto, Nagato, e poi si uccise. Tramite il potere del rinnegan, Nagato lo riportò subito in vita, e lo sharingan supremo rinacque con lui, ma il meccanismo dei cento anni era stato comunque attivato con la sua morte, quindi Indra sarebbe rinato entro un secolo.

Dopo aver scambiato il suo sharingan con il rinnegan affidato a Nagato, Madara andò a cercare gli altri reincarnati, per rubare i loro occhi e fondere i loro poteri, così da poter ottenere l'arte oculare suprema. Ma la sua generazione non era più utilizzabile: la reincarnazione di Seiren era morta da poco, e il rinnegan poteva riportare in vita soltanto una persona. Non era possibile utilizzare un qualsiasi altro occhio di un discendente, per fondere l'abilità era necessario avere l'arte suprema del Dio.

Per anni il clan Uchiha regnò incontrastato su tutti gli altri. Madara era stato soprannominato "il tiranno" e nessuno poteva opporsi alla sua forza.
Madara attese pazientemente che passassero cento anni, così da riavere la nuova generazione di reincarnati e portare a termine il suo piano.

L'abilità suprema non si riscopriva subito, prima era necessario svilupparla, potevano volerci pochi mesi così come decenni.

Così arrivò il primo, Ranmaru Kurosuki, reincarnazione di Toya. Il piccolo aveva appena sei anni quando Madara lo eliminò strappandogli il raingan supremo senza che Saiya, il suo protettore, potesse far nulla per impedirlo.

Dopo quell'evento i diversi clan si coalizzarono per combattere gli Uchiha, ma vennero spazzati via dalla potenza di Madara.

I pochi sopravvissuti crearono il movimento della resistenza, il loro scopo era quello di nascondere e proteggere gli altri possessori delle abilità supreme e di preparare un'offensiva grazie anche alla loro forza.

Gli Uchiha erano il clan di Madara, per questo lui non si preoccupava di cercare Indra reincarnato fra di loro, era sicuro che appena quest'ultimo avesse risvegliato lo sharingan supremo, gli stessi parenti lo avrebbero consegnato. Ma questa certezza fu un errore madornale.

Un ragazzino di nome Sasuke si rivelò essere le reincarnazione di Indra, era un bambino di otto anni che non poteva nuocere a nessuno, ma aveva un fratello molto pericoloso. In una notte Itachi Uchiha, fratello di Sasuke, eliminò l'intero clan e fuggì portando con sé il ragazzino.

Madara, furibondo, fece setacciare ogni luogo, ogni angolo, ogni centimetro ma dei due Uchiha nessuna traccia.

A quel punto le abilità da cercare erano tre. Oltre a Indra c'erano Seiren e Kaguya che costituivano un problema, perciò decise di giocare d'astuzia.
Propose agli Hyuga un'alleanza dicendo loro che non avrebbe toccato il loro byakugan supremo se non all'ultimo momento, quando sarebbe stato strettamente necessario e che nel suo regno ci sarebbe stato un posto per loro.

Hiashi, il capoclan degli Hyuga, sapeva di non avere scelta, o così, oppure Madara li avrebbe sterminati tutti. Inoltre confidava nel fatto che il ragazzino degli Uchiha e il reincarnato dei Makui non si sarebbero fatti trovare. Il vero nome di quell'alleanza, per gli Hyuga, era schiavitù, dovevano sottostare a tutti gli ordini del tiranno.

A Hiashi stava bene così. In fondo l'importante era la salvezza del suo clan, e quando un moccioso qualunque si sarebbe rivelato la reincarnazione di Kaguya, lo avrebbe semplicemente consegnato a Madara. Del resto il mondo era già in mano sua, quanto poteva peggiorare la situazione? Il clan veniva prima di ogni altra cosa.

Questi erano i suoi pensieri, e per lungo tempo fu convinto di ciò. Un giorno però a risvegliare il byakugan supremo fu proprio sua figlia.

The protectorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora