Capitolo tre

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"So we have a deal."

Il rombo assordante di una motocicletta fece sussultare Draco, che si svegliò di scatto. Si sentì per un attimo spaesato e, guardandosi attorno, cercò di capire dove si trovava. Collegò poi tutti i pezzi con un groppo in gola. Guardò la Granger a pochi metri di distanza da lui che dormiva ancora beatamente, persa nel mondo dei sogni. Poteva quasi sembrare una persona simpatica, non saccente, mentre dormiva. Ripensò a ciò che era successo soltanto ventiquattro ore prima. Anzi, probabilmente si trovavano ancora ad Hogwarts alla stessa ora del giorno precedente. Draco si passò una mano sul volto, ancora intorpidito dal sonno. Quando poi provò ad alzarsi gemette, un dolore lancinante che gli attraversò la schiena. Dormire sull'asfalto non era una delle cose più comode che aveva fatto in vita sua e, ne era certo, avrebbe trovato una soluzione per evitare che accadesse nuovamente. Immerso nella contemplazione dell'alba, Malfoy non si accorse che Hermione aveva trovato l'uscita per il mondo dei sogni e, segretamente, forse anche per lei, lo stava osservando da dietro. Hermione si godette quel momento di pace, ancora in una fase di dormiveglia.
«Come hai dormito, Jasper?» Pronunciò la Grifondoro dopo un po', leggermente riluttante sull'ultima parola. Malfoy si voltò, un'espressione confusa dipinta su quella tela pallida, colorata solo dalle lievi sfumature rosate dell'alba. Draco capì solo dopo poco a cosa si riferisse la Granger.
«Oh» Disse, anche lievemente in imbarazzo per esserci arrivato così tardi. «Malissimo, dannazione. E tu, Octavia? Quanto è stato di tuo gradimento l'asfalto?» Sbuffò ironicamente, sedendosi di nuovo. Certo che per una Sanguemarcio dormire in un luogo del genere non dovrebbe essere tanto spiacevole, pensò il Serpeverde, la vecchia arroganza che si faceva avanti prepotente. Che poi, in realtà, lui era stato un vero gentiluomo da piccolo, molto più di ciò che era diventato ora. Era semplicemente abitudine, si disse. Sapeva che poteva cambiare e ci avrebbe provato. Ed iniziare con Hermione Granger sarebbe stata certo una grande impresa, ma avrebbe dato le sue soddisfazioni. Forse.
«Sì, diciamo di sì.» Hermione fece una smorfia, inarcando la schiena. «Scherzavo, è inutile mentire. È una cosa terribile.» Si portò una mano sul volto, avvilita. Pensò a Ron, il suo neo-fidanzato, e Harry, l'amico migliore che avesse mai avuto. Senz'altro avevano messo a soqquadro tutta Hogwarts pur di trovarla, Hermione non aveva dubbi. E si sentiva ancora più in colpa per quello. Guardò Malfoy, spensierato come non mai.
«Per tutti i folletti, Malfoy, possibile che non avverti la mancanza di nessuno?» Sbottò indignata Hermione.
«Punto uno. Cos'è Malfoy? Il nome di un furetto, per caso? Punto due. No, Octavia. No. E non penso che nessuno avverta la mia mancanza» Sputò acido.
«Non divertirti tanto con la questione delle nuove identità, per favore. Tra di noi possiamo anche usare i nostri veri nomi.» Hermione alzò gli occhi al cielo, -anche se l'aveva usato lei stessa poco prima- comprendendo l'errore fatale che aveva commesso. «E credo che, comunque, qualcuno a te ci tenga. Non essere troppo orgoglioso, suvvia.»
«Non si tratta di orgoglio, ma di realtà. Me ne sono fatto una ragione e, sinceramente, non mi dispiace. Non ho nessuno da perdere, nessuno da piangere una volta andato via. Meno dolore provo, meglio è. O sbaglio?» Aggiunse, alzando il sopracciglio.
«Mai sentito parole più sbagliate di queste, Malfoy.»
«Tranne "non abbiamo nulla da mangiare"? Queste sono sbagliatissime, porco Godric. Dove diamine sono gli elfi domestici? Come possono vivere in queste condizioni i babbani?» Sbottò Malfoy, arrabbiato.
«Dannazione, cambi argomento in un battito di ciglia. E comunque, ti prego di non parlare di elfi domestici schiavizzati davanti a me o di elfi domestici in generale.» Hermione trattenne a stento le lacrime, pensando al suo vecchio amico Dobby. La ferita era ancora aperta, così come tutte quelle causate dagli amici persi durante la battaglia. «I babbani poi fanno in un posto mistico chiamato "supermercato".»
«Cosa sarebbe?» Mugugnò il ragazzo imbronciato. Hermione scosse la testa sconsolata.
«Devo spiegarti proprio tutto, eh?» Nonostante la seccatura, la Grifondoro mise una punta di orgoglio pronunciando quella frase. «Beh, un luogo dove si vende di tutto.»
«Come Diagon Alley?»
«Non proprio.»
«Hogsmeade?» Ritentò Malfoy, speranzoso.
«Ancora non ci siamo. Se avessimo dei soldi potrei portarti e farti capire ma, ahimè, mi sa che dovremmo morire di fame.»
«Scherzi? Sono sopravvissuto ad una dannatissima guerra e dovrei morire per non aver mangiato quando ho l'opportunità di... di prendere in prestito?» Esclamò il biondo, allibito.
«Prendere in prestito? No, Malfoy. No. Non ti permetterò di rubare.»
«Dio, sei patetica! Una sanguemarcio non potrà certo impedirmelo, o sbaglio? Tutto questo» spalancò le braccia «mi fa arrabbiare così tanto!» Urlò, accecato dalla rabbia.
«Pensavo che la storia dei sanguemarcio fosse finita, Malfoy» Sussurrò Hermione sconsolata, deglutendo.
Malfoy si rese conto solo dopo poco di ciò che aveva detto. «Io... Granger, ascolta, tu non puoi capire. È difficile per me. Non volevo.» Si allontanò di poco, il senso di colpa che lo divorava.
«Perché non... cerchiamo un supermercato?» Hermione cambiò bruscamente discorso, cercando di non pensare a ciò che aveva detto poco prima Malfoy, ma tenendo sempre lo sguardo basso.
«Sicuro. Possiamo chiedere, cercare qualcosa» Propose il biondo, provando a rimediare.
Hermione si alzò lentamente, annuendo. «Cerchiamo qualcuno, nonostante siano le cinque del mattino, suppongo.»
S'incamminarono e, almeno per la prima mezz'ora, non trovarono anima viva oltre a qualche topo che correva per il marciapiede. Poi, con loro grande sorpresa, videro qualcosa in lontananza che sembrava vagamente umano. Si guardarono e accelerarono il passo. Hermione fu la prima a sorridere, tirando un sospiro di sollievo. Seduti su pannelli di cartone, c'erano tre ragazzi. Il primo, il ciuffo marrone chiaro che gli ricadeva sul volto, era steso in una scomoda posizione, ridendo senza un apparente motivo. Seduta accanto a lui, una ragazza dai corti capelli color corvino, lo guardava con scintillanti occhi verdi smeraldo, rivolgendogli un sorriso. E infine una testa rossa era china su una scatola, intenta a mangiare. Quando Hermione lo vide, sobbalzò, pur sapendo che, nonostante la somiglianza, il suo Ron non era lì. Trattenne a stento le lacrime. Avevano tutti la loro età, forse un anno in più, uno in meno, e ciò non faceva altro che aumentare le convergenze.
Quando i tre si accorsero della presenza dei loro "ospiti", si interruppero.
«Ciao» Disse la ragazza, alzandosi. Aveva un tono spavaldo, come se non avesse per niente paura dei due sconosciuti. Draco, al contrario, aveva le gambe che gli tremavano e per un attimo temette che non fossero in grado di reggere il suo peso. Hermione si fece avanti al posto suo, parlando con un coraggio che Malfoy aveva sempre invidiato.
«Piacere, Octavia. Lui è Jasper, un mio... amico -fu l'unico punto in cui la sua voce ebbe un fremito-. Siamo più o meno nuovi qui ed eravamo in cerca di un supermercato. Sapete per caso dove...?» Si fermò quando dalle labbra della ragazza uscì una fragorosa risata. Hermione corrugò la fronte, confusa e leggermente offesa.
«Scusa, Octavia.» Si ricompose, l'ombra del sorriso sempre presente. «Mi sa che avete chiesto alle persone giuste, ragazzi. Il supermercato più vicino è esattamente a 12 km da qui. È un luogo piuttosto isolato, questo.»
Il cuore di Draco ebbe un tuffo.
«Ma» S'intromise il moro, affiancando la ragazza «per il momento potremmo prestarvi il nostro cibo.»
«Cosa?» Esclamò il rosso, alzando lo sguardo. I lineamenti del volto erano leggermente diversi da quelli di Ron, pensò Hermione. E meno male.
«Andiamo, Marcus, staccati dalla tua filosofia "toccatemi tutto ma non il mio cibo"» Sbottò l'altro, palesemente annoiato.
«Devo ricordarti cosa successe a Shailene l'ultima volta che prestammo qualcosa a degli sconosciuti?»
«No» Esclamò Shailene, terrorizzata. «Assolutamente no. Non ce n'è bisogno.»
«E, per la cronaca, noi non abbiamo chiesto il vostro cibo» Sbottò Malfoy. «Andiamo, Gr... Octavia» Si corresse velocemente. Gli altri, a parte Hermione, non parvero notarlo. «Ci aspettano 12 km a piedi.»
«Siete pazzi o cosa?» Disse il ragazzo di cui non sapevano il nome. «Non se ne parla, voi rimanete qui. Vi prego di non far caso a Marcus.»
Hermione e Draco si guardarono, indecisi. Potevano fidarsi? Dopotutto sembravano brave persone, e se qualcosa fosse andato storto loro erano pur sempre dei maghi, si sarebbero inventati qualcosa. Comunicarono silenziosamente, poi annuirono in un modo quasi impercettibile.
«Va bene, ma prima o poi andremo via» Disse Hermione, raddrizzando la schiena.
«É normale. Non potete certo restare qui per sempre» Mormorò Marcus.
Draco stava per imprecare con un inappropriato "porco Godric", ma si trattenne con un sospiro.
«Toglieremo il disturbo non appena ne avremo l'occasione» Disse Hermione con una falsa cordialità.
«Ebbene, questa è la nostra fantastica casa.» Nonostante stesse facendo del sarcasmo, Draco prese sul serio la frase del ragazzo senza nome. Rimase prettamente sconvolto nell'osservare quei pezzi di cartone. Pensò alla sua enorme villa e il cuore gli si strinse. Gli mancava come non era mai successo. "Se solo fossi stato lì, con i miei genitori...", pensò nostalgico. Si riscosse dopo poco. Lui nostalgico? Dannazione, quanto era grave la situazione? Non aveva mai provato nulla del genere. Non aveva mai provato nulla e basta, se non disprezzo e odio verso il Trio d'Oro. E, sempre perché il fato gli sorrideva, una componente del magico Trio era proprio accanto a lui in quel momento.
«Suvvia, Ashton, non è mica il modo giusto di accogliere qualcuno, questo.» Shailene sorrise, afferrando i due maghi per le braccia. Malfoy le scoccò un'occhiata malevola e si liberò con uno strattone, mentre Hermione non parve essere turbata da quel gesto.
«Ricordami il tuo nome, per favore» Disse la ragazza, fermandosi per guardare Malfoy.
«Jasper.»
«Bene, Jasper. C'è una cosa da chiarire prima di iniziare questo breve soggiorno, okay? Dovrete fare ciò che vi diciamo noi, senza lamentarvi. Altrimenti, se non vi piace ciò che proponiamo, smammate.»
Hermione si irrigidì. «Solo se voi ci tratterete nel modo adeguato» Propose, con tono di sfida. Notò Malfoy stringere i pugni, Marcus deglutire e Ashton schioccare le nocche.
«Affare fatto.»

GENTAIUOLA MI DEPRIMO
guyz ma voi ci pensate che tra pochissimo inizia la scuola? CJSKCKSKSA, non voglio iniziare scienze applicate, HO UN'ANSIA TREMENDA AAA.
Cosa c'entra questo? bbboh.
COMUNQUEE, dan dan dan, ci sono tre nuovi perzzzonaggi. Boh credo che saranno abbastanza presenti e anche abbastanza importanti, lol.
Credo credo credo che nel prossimo capitolo l'attesissimo Malfoy nel mondo babbano arriverà LOOLL.
E nulla, stranamente non ho nulla da dire HAHAHA.
Vi sta piacendo la storiah?
BOH spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Vi amo💙

-malfoyxsheeran
(MAI FATTO UNO SPAZIO AUTRICE COSÌ PICCOLO AHAHA)

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 26, 2017 ⏰

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