Capitolo 2 Parte 2

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«Sì, lo sappiamo. Cercavamo un posto tranquillo dove poter parlare.» Disse Eleanor vedendo che Dustin si era alzato senza dire nulla.

«Sì, ma non è un problema. Io ed Elli ora andiamo fuori.» Disse Dustin scendendo i primi scalini, non si era neanche voltato verso di lei per vedere se lo stesse seguendo.

«No! Elli adesso deve parlare con me.» Rispose acido Benjamin. Senza aggiungere altro Dustin McMillan si diresse verso l'uscita al giardino.

Eleanor rimase seduta e aveva poggiato il bicchiere, ormai vuoto, accanto a sé. Benjamin aveva preso il posto del ragazzo. Inizialmente non disse nulla. Si passò una mano sul filo di barba che aveva e si voltò a guardarla. Aveva le gambe dritte e non sembrava intenzionata a volerle poggiare sulle sue. «Con noi non parli delle indagini, ma con quel tipo del primo livello sì?»

«Non gli ho detto niente.» Eleanor guardava dritta davanti a sé. 

Benjamin non sapeva che dirle. Cercò il suo sguardo. «Ti va se domani rivediamo insieme il rapporto che hai stilato sulla missione?» 

«Perché Anya non mi vuole più parlare?»

«Anya ti vuole fare a pezzi, ma ti conosco troppo bene da sapere che sarà il contrario. Lo faccio solo per proteggere Anya.»

Eleanor si voltò fulminandolo con lo sguardo. «Quindi lei ha bisogno che tu la protegga da me? Caspita lei sì che è un agente modello. Io, io invece sono un mostro!»

«Dai, non era quello che intendevo dire...» Benjamin si rese conto dell'errore e se ne pentì subito.

«Smettila di fingerti mio amico.» Disse Eleanor interrompendolo.

«Elli!» Esclamò Benjamin, ma lei si era già alzata ed era andata via.

Appena uscita fuori Eleanor cercò Jefferson. Vide Dustin che le fece un cenno con la mano, lei ricambiò, ma tornò a guardare i vari ospiti. Vide Jefferson steso su un lettino che guardava il cielo. «Trova Olivia ed Inbar e andiamo via di qui! Io vado a salutare Ellen e Betty.» Ordinò Eleanor avvicinandosi al fratello. Così come aveva detto salutò le due donne, poi incontrò Janet Curtis e Eva Gibson. Avviandosi verso l'uscita incontrò anche Richard Cole. «Sto andando via.» Gli disse.

«Arrivi tardi e vai via prima.» Osservò Richard. Aveva preso un altro bicchiere di liquore. Il suo volto era tirato e il suo sguardo era serio.

«Ci hai obbligati a venire. Saremo almeno liberi di decidere quando andarcene?!»

«Domani ti voglio con un atteggiamento diverso. Buonanotte Elli.» Le disse Richard. Le si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte.

Il mattino seguente arrivò in ufficio in anticipo di un'ora. Doveva terminare le sue indagini su Neal O'Connor. Non aveva scoperto molto. Aveva la pescheria al molo da all'incirca quindici anni. Era stato arrestato diverse volte per rapina e furto d'auto. Tra i collaboratori della pescheria c'erano diversi spacciatori. Iniziò a cercare tutti i dati anagrafici dei vari collaboratori. Cercò qualsiasi cosa tutte quelle persone avessero intestate a sé o a mogli o parenti vari.

«Come mai sei già a lavoro?» Chiese Joshua Murray spaventandola.

«Dovevo archiviare dei fascicoli urgenti.» Mentì.

«Ieri ho visto che ti stavi divertendo alla festa.»

Eleanor lo guardò torvo. «Scherzi? Sono stata tutto il tempo con nonna Betty.» Joshua rise.

L'ufficio si riempì ed Eleanor dovette cessare le sue indagini. Gli agenti di Anya erano ovunque. Eleanor si mise ad archiviare alcuni documenti che aveva sulla scrivania e alle undici decise di fare una pausa. Scese al primo piano ordinò il caffè e poi con la tazza fumante si accomodò ad un tavolino accanto alla finestra. Pensò che avrebbe dovuto affrontare Anya il prima possibile così  avrebbe avuto più tempo per indagare su O'Connor. Sarebbe stato come strappare un cerotto.  Anche se ci fosse riuscita, comunque, non avrebbe potuto effettuare l'arresto. Avrebbe avuto bisogno di molti agenti e di coinvolgere il direttore.

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