CAPITOLO 5

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Per tutto il tragitto di ritorno non abbiamo emesso una parola. Siamo rimasti in silenzio. Lei a chissà cosa pensare. Io a pensare come ho fatto a comportarmi così. Ad un certo punto prova a rompere questo silenzio che stava diventando assordante

"Ei Bonnie ti va se ci fermiamo a mangiare qualcosa?"
"No! Voglio andare a casa!"
"Come vuoi..."

Non c'erano dubbi: era arrabbiata! E come biasimarla, aveva tutte le ragioni per esserlo, l'avevo usata e, soprattutto, le avevo mentito.
Arrivati a casa scese sbattendo forte la portiera della macchina. Appena entrammo lei si diresse velocissima verso le scale per andarsene in camera

"Bonnie, aspetta! Devo parlarti!"
"Non voglio parlare con te!"

Così la afferrai per un braccio

"Invece devi ascoltarmi!"
"Sono stanca! Voglio andare a dormire!"
"Non mi interessa! Ora stai qui e mi ascolti!"
"Non c'è nulla che tu possa dire che cambierà la situazione!"
"Lo so questo! Non voglio certo giustificarmi!"
"E allora cosa vuoi?"
"Voglio dirti che mi dispiace davvero, non era mia intenzione ferirti...."
"Ah no?"
"Assolutamente no! Devi credermi!"
"Bene! Allora rispondimi sinceramente, se non fosse stato per Septimus, tu me l'avresti detta la verità?"
"...no..."
"Allora vedi che ho ragazza io? Sei solo un egoista! Non sei cambiato per niente!"
"Non è vero questo! Io sono cambiato tantissimo! Solo che ho paura ...."
"Paura? Ma di cosa?"
"Di essere vulnerabile...quando Septimus ti ha catturata ho temuto il peggio..."
"...ma se tu me l'avessi chiesto senza inscenare tutto ciò, pensi che non ti avrei aiutato?"
"Non lo so Bonnie...non so più tante cose..."
"Kol, ci conosciamo da tantissimo tempo e per quanto possa non sopportarti, ti avrei aiutato...."
"Bonnie, mi dispiace tantissimo..."
"Anche a me... perché io mi sono fidata..."
"Anch'io mi sono fidato, ho messo la mia vita nelle tue mani..."
"Lo so! Infatti io non ti ho deluso!"
"Bonnie non so che altro dirti per farti capire che mi dispiace!"
"Forse non devi dire più nulla..."

Ero talmente preso dalla discussione che non mi sono reso conto di averla a due centimetri da me. I nostri volti si sfiorarono e di colpo le mie labbra incontrarono le sue. Non so come e perché sia successo. Ma è successo. La mia testa era in tilt. Non capivo più niente. Era come se avessi aspettato questo momento dal primo momento che l'ho rivista. Non so se stavo facendo la cosa giusta, ma era ciò che volevo in questo momento.

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