Sei tu Nekochan.
Mi alzo di scatto e porto le mani alla bocca per bloccare i singhiozzi.
Scuoto la testa e guardo il pavimento.
Le mie gambe sembrano cedere, ma non voglio cadere proprio adesso.
Vernon mi prende per le spalle e mi trattiene in vita senza lasciarmi andare.
<Tranquilla.>
Sussurra.
Scuoto ancora la testa cercando di negare che sia io a farlo soffrire.
Provo vergogna e sono talmente scossa da questa rivelazione che vorrei fuggire. Scappare. Correre.
Vorrei non giocare con Suga che mi ama veramente e vorrei non far soffrire Vernon che ho scoperto ora provare i miei stessi sentimenti. Però... Non so cosa fare.
<T-Ti prego. Dimmi che n-non sono veramente io.>
Annuisce dandomi la conferma che invece è così che stanno le cose. Io sono la colpa della colpa. La sofferenza della sofferenza. Il male che si è insidiato nel suo cuore.
<Nekochan.>
Sussurra.
Io mi scanso e cado a terra piegandomi e appoggiando la mia testa a terra.
Non può essere vero.
<Nekochan!>
Esclama preoccupato Cho Cho kun.
Tengo le braccia legate allo stomaco. Sto per cedere.
<Scusami.>
Sussurro prima di svenire a terra per lo stress accumulato.
A quel punto sento ancora delle voci. Delle persone che chiamano il mio nome e non è solo Vernon a farlo.
Hoshi. Jeonghan. Mingyu. Woozi. Wonwoo e tutti gli altri.
Allora eravate nascosti... Grazie.Sei solo tu la colpa. Solo tu.
Qualsiasi cosa tu faccia non è mai giusta e ti assicuro che... Dovresti smetterla di intrometterti nella loro vita.
Apro gli occhi di scatto e alzo il busto col fiato corto.
Subito delle braccia mi circondano le spalle.
<Nekochan.>
Sussurra una voce famigliare.
È Hoshi.
<Finalmente ti sei svegliata.>
Sorrido e lo guardo negli occhi.
<H-Hoshi, cosa è successo?>
<Ti sei accasciata a terra e sei svenuta.>
Vernon.
<Dov'è?>
Chiedo impulsivamente.
<Lo vado a chiamare.>
Finalmente potrò rivedere Vernon.
Appena vedo una figura maschile passare la porta bianca mi accorgo di trovarmi in ospedale.
<Ciao piccola.>
Mi giro e vedo Suga.
Accanto al muro bianco c'è Hoshi che mima uno "scusa" e se ne va lasciandoci soli.
<Piccola, so cos'è successo.>
Lo abbraccio.
<Scusami.>
Mi accarezza la schiena.
<Lo ami e non voglio rovinare i tuoi sogni. Puoi stare con chi vuoi e sicuramente non eri tu quella giusta come io non lo ero per te.>
<Scusami Yogi.>
Sorride e mi guarda dritto negli occhi.
<Da ora in poi saremo solo amici.>
Annuisco.
Mi batte il cinque e poi il pugno, infine mi abbraccia.
<Amici.>
Sussurro felice.
Con lui tutto si è risolto.
<Mi dispiace Yogi, ma Vernon ha qualcosa che nessuno riesce ad avere.
Lo guardo e vedo un uomo pronto a proteggermi come nessuno saprebbe fare.
Quando piange io mi sento distrutta e quando sorride mi migliora la giornata.
Non ero io la tua luce alla fine del tunnel, troverai di sicuro chi lo sarà. La mia l'ho trovata, forse.>
Mi abbraccia.
<Sarai sempre la mia piccola.>
<Tu il mio Yogi.>
Si alza e mi stampa un bacio sulla guancia per poi uscire dalla camera e lasciare spazio al prossimo: Jeonghan.
Sorriso vedendolo. È da un po' che non parliamo.
<Hey Hiki.>
Mi saluta dolcemente sedendosi accanto a me.
<Hey Jeje.>
Allargo il sorriso.
Mi abbraccia di slancio.
<Ero così preoccupato che potessi farti male.>
Scuoto la testa.
<Tranquillo. Sono solo svenuta.>
Rido.
<Non importa.>
Si guarda attorno.
<Questa stanza è deprimente. Per fortuna tra una settimana sarai dimessa.>
<Una settimana?>
<Si.>
Indica la mia gamba e solo ora mi accorgo che non l'ho ancora mossa.
<Ti sei rotta il ginocchio quando sei caduta giù.>
Annuisco sentendo un pizzico di dolore.
<Verrai dimessa, ma ti serviranno delle stampelle. A scuola ci andrai ugualmente... A questo proposito.>
Lo vedo girarsi verso l'ingresso e scruto l'immagine di Joshua che entra titubante.
<Mi dispiace darti questa notizia. Sei qui da un giorno intero, non sei solo svenuta, hai accumulato i compiti non fatti nel weekend con quelli di oggi. Sono molti e ogni giorno te li porterò.>
Sbuffo ma lo ringrazio e poggia tutti i quaderno sul comodino vicino al letto.
Anche Jeonghan esce e io mi corico sospirando.
<Ciao Nekochan.>
Vedo Vernon avvicinarsi e arrossisco.
Ho tutti i capelli scompigliati e di sicuro una bruttissima cera, come diceva Min-Jung.
<Come stai?>
<Bene.>
Rispondo timidamente.
Accanto a lui mi sento sempre piccola e impotente. Solo lui riesce a farmi questo effetto.
<Mi dispiace che ti sia fatta male.>
<Non importa.>
Sento un peso sul cuore.
Non si è ancora risolto nulla e Vernon lo sa bene, ma sicuramente ora non vuole parlarne.
So che quando non sa cosa dire o fa domande semplici ha un argomento in testa, ma non vuole parlarne. Fa sempre così.
<Cho Cho kun.>
Lo chiamo.
Si gira sorridendomi.
<Mi dispiace di averti fatto male. Sono io quella che dovrebbe preoccuparsi.
Ti sto distruggendo e questa cosa affligge persino me.
Non voglio che tu soffra e se vorrai che finisca così...>
Prendo un grande respiro e penso bene a cosa sto per dire.
Non sono sicura che sia la scelta giusta, ma devo farlo perché non voglio che soffra.
Staremo tutti meglio.
<Se tu lo vorrai non saremo più amici.>
<No!>
Mi prende le mani e se le porta al cuore.
<Non devi allontanarti da me, capito?!>
Mi guarda dritta negli occhi, come se volesse farmi capire che ora si è tutto risolto, ma non è così.
<Il mio sole non può spegnersi. Chi mi scalderà?>
Ripete quasi le stesse e identiche parole che gli dissi io.
Sorrido abbracciandolo.
<Vernon.>
<Hikary, io non ti ho detto tutta la verità. Non credo tu voglia ancora saperla dopo tutto questo, ma io->
Lo zittisco.
<No, non dire nulla. Voglio godermi questo momento in cui potrò finalmente sentire il tuo dolce odore.>
Sorride stringendomi più forte.
Sento il suo cuore a mille assieme al mio.
Siamo sincronizzati e questo mi fa sentire finalmente vicina a lui, non sono più lontana.
Finalmente ho Vernon.
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♡Seventeen♡ [COMPLETA]
FanficSeventeen Fanfiction Hikary è una ragazza come tutte le altre, ma nasconde un grande segreto. Tempo fa conobbe Hoshi, un ragazzo dei Seventeen, sulle montagne russe in un bellissimo parco divertimenti. Così divenne amica di tutti i ragazzi del gru...