Prologue

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Jocelyn
Certo che alcune volte la vita è proprio strana. Ci sono momenti in cui hai tutto ciò che puoi desiderare, e momenti in cui ciò che avevi scompare come per magia.
Io non mi sono mai reputata una ragazza fortunata, che ha tutto ciò che vuole, sebbene per alcuni sembri così.

La verità è che essere ricchi non vuol dire avere tutto. Cioè, io non sono ricca, mia madre lo é, quindi virtualmente lo sono anch'io, e credetemi quando dico che darei tutto il mio patrimonio, il mio guardaroba, le mie trousse mai utilizzate, i miei gioelli e quant'altro abbia da dare, per avere l'unica cosa che mi manca, e che, ironia della sorte, é anche l'unica che conta veramente.
Una famiglia.

Famiglia: sinonimo di amore, affetto, sostegno, aiuto, casa, rifugio; ma anche di odio, rabbia, tristezza, litigi.
Famiglia può significare un sacco di cose diverse, ma per me significherà sempre una cosa sola: l'unica cosa che non ho.

Certo, ho un padre che mi vuole molto bene e con cui condivido numerose passioni, ho una madre con cui... non ho molte affinità, anzi, non ne ho nessuna. Se non fosse che vivono in due case diverse, e con famiglie differenti a causa del loro divorzio. Mio padre ha avuto la fortuna di risposarsi, e ne sono felice; a mia madre invece piace la bella vita, le feste chic, gli abiti firmati, i ragazzi giovani...
No, non ho alcuna affinità con mia madre, ma per volere del giudice devo vivere con lei in quanto genitore più forte economicamente.

Quando sei proprietaria dell'AVON, non puoi che essere ricca sfondata, sempre curata e al centro dell'attenzione, a differenza di chi ha uno studio dentistico come mio padre.
Mio padre è una persona umile, di cuore, e forse è per questo che gli voglio un bene dell'anima, cosa ben diversa del rapporto che lega me e quella donna che sono costretta a chiamare "mamma".
Non la sopporto, non sopporto il suo modo frivolo di fare e vedere le cose, non sopporto la sua aria da civetta, non sopporto la sua vice stridula, la sua risata simile a quella di una gallina, non sopporto la sua puzza sotto al naso, le sue unghie sempre curate, il trucco sempre a posto, i capelli senza una dannata doppia punta, la boccetta intera di Versace che si versa addosso prima di fare anche un solo passo fuori di casa. Non sopporto lei, punto e basta. Ma purtroppo devo convivere con lei e con la consapevolezza che è la donna che mi ha creato.

La mia unica consolazione è un biondino spumeggiante di nome Kendall, il mio migliore amico da tempi immemori, sempre con la battuta pronta e capace di donarti un sorriso anche nei momenti più tristi.
Lui è la mia vera famiglia, ed è grazie a lui che riesco a risvegliarmi giorno dopo giorno.

Ma il rapporto conflittuale con mia madre, è destinato a sfociare in un puro sentimento di odio e competitività, allorquando una cosa sola diventa bramata da entrambe. E la cosa in questione, non è un oggetto, ma una persona.

||Piccolo spazio autrice||
Salve a tutti, se state leggendo questo coso vuol dire che avete avuto la pazienza di arrivare fino alla fine di questo piccolo prologo. Come potete vedere, questa è un'altra ff su James Maslow (tanto per cambiare XD), ma con una piccola differenza con le altre. Non verrà aggiornata molto spesso in quanto il mio impegno è principalmente su "You're not alone", perciò non aspettatevi aggiornamenti molto frequenti.
Un saluto affettuoso e un grazie di cuore a chiunque abbia il tempo e la voglia di leggere questa "storia".

_JadeBTRMaslow

Mum's boyfriend • James MaslowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora