Posso ancora sentire le tue braccia stringermi. Tu riesci ancora a sentirmi?
Ricordo ancora quel giorno di piena estate avvolto dall'odore della pioggia estiva. Quell'odore che stranamente trovavi piacevole, il marciapiede fuori dall'aeroporto sul quale ho rischiato di scivolare per la fretta di riabbracciarti, le persone in ritardo per il volo che ci passavano veloci affianco, la pioggia che bagnava la nostra pelle.
Era il 9 di luglio, tornavo da un viaggio di famiglia, e tu eri lì ad aspettarmi nonostante avessimo litigato prima della mia partenza. Scesi dall'aereo con le lacrime agli occhi e una paura tremenda di non trovare i tuoi. Invece tu eri lì.
Senza esitare corsi ad abbracciarti e tu mi afferrasti prontamente per non lasciarmi cadere. Non lo facevi mai, neanche quando mi chiudevo in me stessa e non volevo parlare con nessuno. Mi hai tenuta in piedi anche quando credevo non valesse più la pena rialzarsi.
Riesco ancora a sentire le tue braccia che circondavano la mia vita ogni volta che cercavo di allontanarmi e il tuo profumo che catturava ogni mia inquietudine.
Trovavo rilassante anche avvicinare la testa al tuo petto e sentire il battito del tuo cuore attraverso la maglietta. Sapevo che parte di quei battiti erano anche i miei.
Il termine "cuore" viene dal latino cor-cordis. I poeti medievali giocavano sul fatto che quando due persone vanno d'accordo, ovvero le corde dei loro strumenti più intimi suonano nello stesso momento, anche i loro cuori battono all'unisono. E in questo modo riuscivano a dare armonia anche al testo.
A me piace pensare che il mio amore per te fosse come un battito. A volte lento, poco percepibile. Solo noi potevamo sentirlo. Altre volte veloce, sembrava che il cuore potesse uscire dal petto da un momento all'altro. Tutti potevano percepirlo nonostante non si potesse sentire con altre orecchie.
Noi vivevamo di quei battiti, vivevamo di quelle variazioni. Permettevano ai nostri cuori di battere all'unisono, così come le corde di una chitarra riuscivano a comporre una canzone e a donarle armonia.
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Letters to Remember (Niall Horan).
Romans« Non avrei mai immaginato che l'ultimo ricordo che avrei avuto di te sarebbe stato il tuo nome sulle mie labbra, proprio come il nostro ultimo bacio. » (Ispirato alla canzone "Last Kiss" di Taylor Swift)
