✧d r i v i n g✧Quella notte facemmo l'amore come non l'avevamo mai fatto. Il sudore dei nostri corpi uniti si mischiava alla pioggia, le stelle danzavano gaie, la luna ci illuminava con la flebile luce sottratta egoisticamente al sole mentre la notte ci avvolgeva sotto il suo scuro manto. Il vento portava per il bosco il nome di Sehun, che come un sussurro sfuggiva dalle mie labbra ogni volta che stringeva il mio corpo al suo con un movimento di bacino. Tiravo i suoi capelli bagnati in preda all'euforia, lasciando che gemiti e urla riempissero l'aria fredda del bosco. Stavamo vivendo la notte come mai l'avevamo vissuta e come non l'avremmo vissuta più. La vivevamo con tutti i sensi.
Le stelle avevano terminato la loro danza e la luna giaceva tranquilla tra di loro, pioveva ancora, ma le gocce scendevano ormai leggere e sembravano sfiorarti appena, incuranti delle vicende terrene.
Nudo in mezzo al bosco mentre pioveva, mi sembrava di essere avvolto da un confortante tepore.
Sehun, sdraiato accanto a me, allungò un braccio verso l'alto, verso le stelle, in una parte di cielo non coperta dai grandi nuvoloni grigi.
Chiuse la mano a pugno, come per chiudere all'interno uno dei tanti punti luminosi nel cielo e portò la mano sul suo petto, chiudendo gli occhi.
Mi girai nella sua direzione e posai le mani sulle sue, poggiando la mia testa sulle nostre mani incrociate. L'incantesimo era ancora lì, vivevo ancora nel debole sogno che io e Sehun eravamo riusciti a costruire.
In quel momento, tutto aveva assunto uno strano senso di realtà, tutto sembrava vero, autentico, innegabile.
Niente avrebbe potuto separarci se non la nostra volontà o la morte. Ma la morte non cerca persone con una vita tanto monotona come la nostra, cerca persone che hanno vissuto appieno la loro vita, abusandone e vivendo sempre in eccesso, entrando in debito con la vita stessa. O almeno così mi piaceva pensare.Pensavo tanto in presenza di Sehun, mi capitava di cominciare a pensare a cose fuori dal mondo, così, dal nulla.
Gli raccontai delle mie riflessioni sulla morte interessato ad avere un suo parere, ma lui stette zitto, non disse assolutamente niente, si limitò a sussurrare un «mh mh» di assenso appena udibile.
«Secondo te sono pensieri da pazzo?» chiesi tenendo gli occhi fissi sul blu scuro del cielo.
«Chi lo sa, forse si forse no» disse Sehun, portando le mani dietro la testa e indicandomi di avvicinarmi di più a lui.
Feci come richiesto e misi le mie braccia incrociate sul suo petto, allungandomi poi su di lui per arrivare alla sua bocca, lasciai un bacio sulle sue labbra e mi appoggiai sul suo petto, continuando a fissare i suoi occhi corvini.
Le labbra di Sehun sapevano di ciliegie, aveva comprato un nuovo lucidalabbra? Forse un burrocacao, pensai.
Ho sempre preferito le fragole alle ciliegie.
«Ti piacciono le ciliegie?» chiesi.
«No, preferisco le fragole» disse lui.
Risi.
Ci alzammo dalla coperta fradicia e ci avviammo verso la macchina, ci asciugammo con una delle coperte che tenevamo in macchina e salimmo in auto.
Il cielo aveva smesso di piangere, tutto aveva ricominciato a girare, Sehun guidava e io osservavo il modo in cui il mondo si rifletteva nei suoi occhi.fine.
è molto corta come storia e
praticamente non ha neanche
una trama, ma avevo bisogno
di scrivere qualcosa del genere,
quindi l'ho fatto e basta.