aprii gli occhi; mi trovavo in un luogo buio, malodorante, non una puzza di chiuso, più un.. odore pungente di sangue.
Sentii degli scricchiolii, come di una carrozza ma molto piu leggeri, dall' ombra emerse una figura scura; era un uomo in sedia a rotelle, a vederlo... sembrava un enorme cozzaglia di piccoli dettagli.. bei vestiti raffinati, ma innegabilmente usurati dal tempo, un cappello a visiera ricurva che nell ombra appariva nero, ma grazie alla piccola lanterna sulla sedia a rotelle, era visibile fosse di un marrone molto scuro.
Due cose mi colpirono in particolare, aveva bende cucite sugli occhi, eppure ero sicuro stesse puntando i suoi nei miei, ma... stranamente non fu la cosa che mi stupì di più; quando dedicai un occhiata a tutto il suo viso ciò che più mi fece rabbrividire non fu il suo sguardo bendato, bensì quel suo sorriso stampato in volto, quel tipo di sorriso che mostra mille emozioni di chi lo ha e ne causa altrettante di chi lo scruta. Un sorriso saputello, divertito, con un tocco di compassione; un sorriso beffardo che rimase vivo nel suo volto anche quando iniziò a parlare.
"Non preoccuparti, quando il sangue di Yharnam scorrerà nelle tue vene.. tutte le domande troveranno risposta" seguì una risata; domande.. la prima che mi venne in mente fu chi egli fosse, ma... riflettendoci ve ne era una molto più importante a cui non avevo fatto caso... chi ero Io? Il mio nome, la mia età, tutto di me... Non ricordavo nulla.. "chi sono Io?" pronunciai queste parole, o almeno... così credevo... il suo sorriso non variò e non accennò a rispondere, ripetetti la domanda con forse più impeto per poi accorgermi... Che non stavo muovendo le labbra, nemmeno un mugolio... dalla mia bocca non usciva il minimo suono. Lo guardai, egli dischiuse nuovamente le labbra per parlare, notai che i suoi denti erano perfettamente dritti, ma ingialliti ed usurati dal tempo, ve n erano addirittura alcuni sostituiti con oro.
"Ma prima di cominciare dovrai siglare un contratto" un contratto.. per cominciare cosa? Lo guardai e gli posi la domanda, ma nessun suono uscì dalla mia bocca, l unica cosa che rieccheggiò nella stanza fu la sua risata.
Mi pose un foglio, sopra ci erano riportati dei dati, un nome, un età... addirittura una breve biografia dell'infanzia della persona e le sue doti maturate da tali esperienze... guardai l uomo, egli sorrise "la carta rende immortali le memorie perdute" rise con un tono tra la derisione ed il divertimento puro.
Dunque... ero Io la persona a cui faceva riferimento il foglio..Nome: Arial
Età: 24 anni
Passato: nobili origini.
Seguì poi una descrizione del mio passato; alla fine del testo c era una postilla, scritta visibilmente molto tempo dopo, anzi, direi poco tempo prima del mio risveglio, citava "sangue particolarmente compatibile per la trasfusione, elemento di rilievo"
Una trasfusione di sangue?
Mi pose una penna, appena la presi in mano sul foglio apparì la mia firma.. mi strappò entrambe le cose dalle mani ed esordì a metà tra divertimento e serenità "Bene, tutto firmato e regolare, ora.. possiamo procedere con la trasfusione" lo guardai a metà tra il dubbio ed il terrore,
Mi disse con tono divertito ma mascherato da rassicurazione "oh non devi temere, qualunque cosa accadrà, ti sembrerà soltanto... un incubo" si abbandonò poi ad una risata debole e delirante seguita da una leggera tosse. Sentii il mio braccio pulsare, ero spaventato, confuso, ma..
Ad un certo punto iniziai a tranquillizzarmi, non per mia scelta, non ero sereno ma.. era quasi come se lui mi stesse inducendo alla calma.
La sensazione al bracciò svanì, non sapevo cosa stava per accadere, sentivo solo... un forte sapore di sangue, ed una stanchezza immonda, qualcosa che mi avrebbe fatto dormire... per l eternità
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la nascita del Padrone del Cosmo
Fanfictionla nascita del mio personaggio di bloodborne gioco che ho amato e di cui ho scritto già 2 storie