L'operazione

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Mi trovavo sotto il portico di una casa, in mezzo alla prateria. Davanti a me c'era una grande distesa di frumento, e il cielo era grigio plumbeo. Ero seduta su panchina di legno, a guardare l'orizzonte, fino a che non è comparsa mia madre con mio fratello. Mi ha detto che dovevo andare con loro in ospedale, e alla mia richiesta di spiegazioni non ha risposto. Dopo poco siamo arrivati (a piedi, penso) e ho guardato l'edificio. Mi ricordava qualcosa, e credo di averlo già visto da qualche parte.
Beh, in questo luogo compivano delle operazioni cirurgiche. Era una cosa che in quel periodo andava di moda, quindi tutti lo facevano. E questa cosa consisteva in farsi staccare la parte superiore della testa e togliere i particolari della faccia (occhi, naso, bocca) lasciandola liscia. Il risultato era talmente orribile che non so neppure come spiegarlo. Era come se ci fosse la testa con un buco sopra con tutti i filamenti di sangue e la faccia non aveva niente. Mia mamma e mio fratello lo avevano già fatto e volevano che mi sottoponessi anche io all'operazione. Io, terrorizzata, mi sono rifiutata in tutti i modi, dicendo che era una follia e come si poteva cedere a tutto ciò solo per una "moda". Mia mamma ha capito che non mi avrebbe convinta, quindi ha rinunciato a provarci ancora. Però ho dovuto assistere alla sua operazione; durava poco. Dopo averle tolto la parte sopra della testa, i particolari della faccia e degli organi interni vitali (non ho idea quali) le ricucivano il cranio e rimettevano la bocca, il naso e gli occhi sulla faccia. Lo scopo (se può esserci uno scopo per tale follia) era ridurre la fronte, o almeno sembrava l'unica cosa sensata. Io ero ulteriormente scandalizzata da tutto ciò.
Mia madre ha pagato il tizio e poi siamo andate in un'altra stanza. Lei si è seduta al computer, ed è come se io fossi arrivata in quel momento trovandola là (sapete come funziona nei sogni, hanno tutta una loro logica). Lei mi ha chiesto se ero proprio convinta di non voler fare l'operazione, e io le ho detto di sì. Per quanto sembrasse di nuovo mia mamma, non riuscivo a starle vicina. Aveva qualcosa di terribilmente sbagliato, non poteva aver sopportato quella chirurgia senza morire, non era umanamente possibile! Sono arretrata un po', prendendo le distanze. Quella non era mia madre, non poteva esserlo.

Tra le braccia di MorfeoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora