Capitolo I

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Freddo. Entra dalla minuscola fessura della porta accompagnato da un gelido venticello.

C'è un leggero fruscio che proviene da fuori, probabilmente i rami degli alberi che si muovono avanti e indietro.
Classica notte di inizio novembre. Classica nottata in cui non si dorme.

E' abbastanza snervante fissare l'orologio. Un minuto, due minuti, tre minuti... e si son fatte le 2:20.

Quando il sonno non si fa vivo, l'ispirazione funziona da caffeina e finché l'effetto non svanisce una carica pervade ogni parte delle mente quindi prendo tela e colori e mi metto all'opera. 

Oh, dimenticavo il pennello.  E' di color avorio e l'ho comprato qualche mese fa. Appena l'ho visto me ne innamorai. Intagliato a mano, completamente liscio al tatto, peso perfetto... insomma è il mio pennello preferito.

So che può sembrare strano, ma appoggiando la punta sulla tela, come uno sciatore lascia linee e curve dall'incredibile fascino, crea , scivolando da solo lungo essa, tratti e sfumature dall'inspiegabile perfezione.
Mi chiedo se oltre a dipingere da solo celi qualche altro segreto.

Ritratti, paesaggi, natura morta... Non c'è un argomento che questo bastoncino di legno non abbia trattato.

Spesso ci sfidiamo in gare di disegno all'ultimo schizzo sopratutto quando fuori diluvia e rimango a casa a scrutare dalla finestra il caos che i temporali portano su tutto il viale. 

Il colmo è che il forte vento e la pesante pioggia creano sempre disastri differenti, regalandoci così svariati modi per ricreare lo stesso paesaggio.

Non è tutto oro quel che luccica, difatti il pennello, nonostante dipinga divinamente, non ha ispirazione, ogni sua opera è un semplice copia incolla di ciò vede, rapido e preciso, privo di emozioni.

Disegnammo insieme, io la mente e lui il braccio, finché le palpebre si fecero pesanti, la vista inizio ad annebbiarsi e il fruscio del vento via via si attutì fino a dissolversi completamente.

Abissi oniriciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora