Capitolo Tre

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~You seem so perfect up against me,
your lips are talking when we don't speak,
and I never wanna leave this~

Shawn Mendes - Lights On

Sono troppo sbagliata. Me lo dicono sempre tutti, ma non ho mai pensato che avessero ragione. E invece, a quanto pare, questa volta ce l'hanno.
Non ho idea del motivo per cui mi sono soffermata a leggere quelle pagine... so che mi fanno stare male, ma ogni volta che posso le rileggo, come per convincermi che sono davvero una stronza. Tutto ciò che c'è stato tra me e lui è finito. Chiuso. Distrutto. Macerie.
Com'è quella cosa che dicono tutti adesso? "Macerie resti, ma c'eri e resti". È così stupidamente vera.
Rimane sempre. Sono passati tanti mesi, ormai più di metà anno... e io continuo a pensarlo. Quando abbiamo chiuso, lui ha dato la colpa a me. Ovviamente, ma forse è stata davvero colpa mia. Cioè, non propriamente colpa mia, ma colpa dei miei genitori. Forse mi sento in colpa per loro, io non ne ho davvero idea... mi sento solo come se avessi sprecato la mia più grande opportunità per scappare da qui.
Che poi chiuso cosa?
Non stavamo nemmeno insieme.

Non stavamo nemmeno insieme...

Mi sono illusa, su questo non ci piove. Probabilmente è questo che fa male... l'illusione, insieme al crederci, allo sperarci, al provarci. Pensare di essere sbagliata per aver fatto questo mi sembra una bestemmia. Tutti credono e sperano alle cose che vogliono, e lottano per averle, provano a tenersele. Perché io dovrei essere sbagliata invece?

Io non l'ho illuso. Io volevo continuare. Volevo davvero. Non da subito, lo ammetto, ma avevo i miei buoni motivi.
Innanzitutto non volevo essere considerata una puttana. Probabilmente a capodanno mi sono comportata da tale, ma non ero affatto in me. Questo era un punto da sottolineare, dato che come primo appuntamento voleva portarmi al lago, a Gennaio, per passare la giornata in un parcheggio libero. Non voglio sapere a cosa pensasse di fare, anche se posso perfettamente immaginarlo.
In secondo luogo, non volevo affrettare le cose. Volevo prima conoscerlo un po'... Non mi sembra una cosa anormale. Ma lui continuava a insistere che voleva vedermi dal vivo e che non voleva parlare in una chat, e le mie uscite sono sempre state contate. Dio, se ripenso a quello che ho fatto per stare con lui. Ci siamo visti solo due volte dopo capodanno. E tutte e due le volte l'ho visto di nascosto. Sono una ragazza ribelle, si, ma non avrei mai pensato di riuscire a fare qualcosa del genere.

Sono un'amante di libri, film e serie televisive. Così per il primo incontro ho deciso di dire a mia mamma che dopo scuola sarei andata in libreria, le due strutture non sono molto distanti, si tratta solo di camminare per un lungo rettilineo nel centro della cittadella. Sperando di non essere vista da qualcuno, quando invece di svoltare a destra ed imboccare la strada per l'edificio continuo dritta per il bar dove abbiamo deciso di darci appuntamento. "Appuntamento", immagino di dover dire. È stato abbastanza carino vederlo lì che mi aspettava davanti alla porta del bar, con la sua giacca di pelle e le mani in tasca per il freddo, il sorriso stampato in faccia. E io mi sono sentita in imbarazzo, perché arrivavo da scuola e avevo lo zaino in spalla. Inoltre faceva freddo e non mi sono curata molto del mio aspetto. Avevo addosso un maglione lungo a righe, dei normalissimi jeans e un paio di scarponi col pelo morbido... che semplicemente adoro perché sono assolutamente caldissimi, un toccasana per i miei piedi perennemente congelati. Infine, ma non per importanza, un lungo parka e un paio di guanti grigi a strisce che non coprivano le dita, se non con un cappuccetto. Ero il ritratto di una barbona. Niente a che fare con la figura che aveva visto a capodanno... quella era un occasione speciale, ma nella mia vita le occasioni speciali si possono contare sulle dita di una mano. Avevo la gonna, un body rosso acceso, stivali al ginocchio. Capelli lunghi piastrati, ero truccata. Ero abbastanza bella. Carina per lo meno.
Quando vado a scuola invece non mi trucco, di solito perché sono in ritardo, e anche se non lo sono metto solo un po' di mascara. Penso che truccarsi per andare a scuola sia un po' da ragazza superficiale... insomma, non c'è nessuno di importante per cui mi dovrei truccare, e inoltre mi risparmio la fatica di dovermi struccare tutte le sere.

E ora, mentre lui mi sorrideva, pensavo solo a tornare indietro il più velocemente possibile e fare finta che non fosse successo nulla. Che non ci fossimo dati appuntamento. Che non ci fossimo mai neanche conosciuti. E invece mi ha preso la mano stringendomela nella sua, e si è avvicinato dandomi un dolcissimo bacio sulla guancia. Come non sciogliersi?
Bethy era preoccupatissima per me. E lo ero anch'io, mentre camminavo verso il bar. Ha passato tutto il tragitto a ripetermi in centinaia di audio che se mi fosse successo qualcosa mi avrebbe uccisa lei con le sue stesse mani, o a colpi di padelle, per poi dirmi "però poi resti da me cogliona, non te ne vai più". L'unica mia costante è quella cazzo di ragazza. L'unica, lo giuro.
Alla fine secondo me l' "appuntamento" non è andato così male... però non ho mai avuto un appuntamento prima di quello, quindi non ho idea se dovesse andare così o meno. Ricordo ancora la ragazza dietro al bancone portarci la cioccolata dentro tazze con il manico a cuore... Dio, veramente imbarazzante. Il fatto è che non me ne sono accorta subito, il primo ad accorgersene è stato lui.
"Comunque questa è tutta una fregatura per metterci meno cioccolata dentro, e poi ti fregano i soldi."
Io avevo riso, rispondendo che era vero ma in fondo era una sciocchezza. Solo quando ho finito la cioccolata, e finito anche gli argomenti di cui parlare, mi sono accorta della forma a cuore che formavano il manico della tazza e la tazza stessa.
"Ma forma un cuore, hai visto!?"
Ho sorriso, e poi sono arrossita prepotentemente, rendendomi conto di ogni cosa. Maledetta cameriera. Lui è scoppiato a ridere prendendomi la mano e poi, come se fosse un gesto abituale, mi ha baciata sulle dita, le dita che erano perfettamente intrecciate con le sue.
Maledizione, non ho dimenticato nemmeno un particolare.
Poi -eravamo seduti l'uno di fronte all'altro- mi ha tirata verso di sé, e mi ha semplicemente baciata. Lì, davanti a tutti, al secondo piano di quel bar in centro città. In quelle quattro mura bianche che racchiudono il luogo d'incontro prediletto dei ragazzi più "in" della scuola, io, ragazza più "out" in assoluto, stavo baciando il ragazzo di capodanno, il primo a, quello che veniva da fuori, con gli occhi chiusi, e il dolce sapore della cioccolata che avevamo appena bevuto in bocca.
No, certi dettagli non si possono dimenticare, certe cose non si dimenticano mai.
È stata in assoluto la prima volta in cui ho pensato che magari qualcosa di buono potesse esserci tra me e lui. Nonostante i continui messaggi insistenti per vederci. Nonostante continuasse a chiedermi perché non gli rispondessi. Nonostante insistesse perché gli mandassi mie foto. Nonostante tutto, ho pensato che il problema ero io, io che in queste cose non ci ero mai finita, io inesperta, io che volevo solo che continuasse a baciarmi per sempre.
Ma è finito tutto troppo presto quando i miei hanno chiamato dicendomi che sarebbero passati a prendermi loro per non farmi prendere il pullman delle sei, dato che erano già per strada.

Chiedere scusa e andarmene velocemente. Chiedere ai passanti dove diavolo fosse la biblioteca perché non ci ero mai stata. Arrivare davanti all'entrata e un minuto dopo vedere la macchina dei miei imboccare la strada opposta a quella che avevo preso io, ringraziare il cielo in ogni lingua conosciuta e non.
"Entra che comincia a piovere."

HOOOLA :3

Gnaw, questo capitolo mi piace. Cioè anche gli altri -sono piuttosto modesta non credete anche voi?- però questo mi piace tanto. Non volevo far succedere subito qualcosa nei primi capitoli, ma capirete man mano che posto :)

¤Se vi piace la mettete una micro ☆? :3

¤Se vi va, sentitevi liberi di commentare! ^-^

Ho una cosetta da dire, solo perché sono puntigliosa magari poi a voi nemmeno interessa :<

Ad ogni capitolo avevo intenzione di mettere un pezzo di una qualche canzone che riassumesse un po'... boh tutto, ma mi sono accorta che fino ad ora ho usato solo quelle del mio amato Shawnny :'D Non c'è un motivo specifico, è che ultimamente ascolto molto di più le sue canzoni e quindi mi vengono in mente quando scrivo e... le scrivo AHAHAH
In teoria comunque in base al capitolo prenderò delle frasi che non dovrebbero essere sempre di Shawn... o magari si, chi lo sa :)
Comunque tutto questo per dire che non era una cosa pensata, è capitato :3
A volte so essere dispersiva lo so,

BY THE WAY buona lettura =D
She (;

No Promises - Una Vita Senza PromesseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora