capitolo 2

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1890 anni dopo

-eh si parteeeee!- urlò carica di gioia Ilaria appiattendosi contro la finestra.

Era passato un anno da quando erano tornati a casa, da quando avevano salvato il mondo, ma non ne avevano più riparlato. Avevano deciso il giorno stesso di comune accordo di non nominare la questione "Buco nero", sia per non sembrare pazzi, sia per cercare di avere una vita normale.

Gli ultimi giorni di scuola erano alle porte e, essendo l'ultimo anno, gli aspettava una gita particolare. Non sarebbero andati da qualche parte lì vicino, no, sarebbero partiti, con un aereo, in una città sconosciuta.

-Il nostro volo partirà tra due ore- spiegò Gabriele leggendo un libricino che attirò l'attenzione di tutti.

- cosa leggi?- chiese Rossella. Già, Rossella. Era arrivata all'inizio dell'anno ed era all'oscuro di tutte le loro avventure spaziali. Era alta, mora con dei capelli lunghi e gli occhi marroni.

- Come sopravvivere ad un disastro aereo- spiegò Gabriele alzando la testa dal suo libro.

- Come sei negativo!- esclamò Erminia aprendo la valigia e prendendo il telefono.

Erano seduti in aereoporto, in attesa della chiamata del volo che gli avrebbe portati in Spagna. Avrebbero trascorso due settimane a Madrid per studiare degli antichi reperti ritrovati sul fondale dell'oceano atlantico.

- non sono negativo, solo mi tengo preparato in caso succedesse qualcosa- rispose riponendo il libro nello zaino.

Dopo un'oretta chiamarono il loro volo e si imbarcarono.

- poi andiamo a vedere una partita del Real Madrid? Ho già preparato il cartellone con la scritta "Ronaldo vuoi sposarmi?"- chiese Elisabetta guardando fuori dal finestrino.

- No dai, io volevo visitare la città, mica vedere una stupida partita di calcio- esclamò Federica seduta al posto dietro di lei.

- oh ma dai! Devo incontrare mio marito, che secondo voi perchè sono venuta in gita?- chiese seccata Elisabetta.

- Tanto stiamo due settimane, abbiamo sia il tempo per visitare la città che quello per vedere il Real- rispose India seduta vicino a Rossella.

- Allora, noi siamo qui, mentre l'hotel è qui- spiegò Alice indicando la cartina.

- ma che usate ancora la cartina? Mo cerco su Google Maps e facciamo prima- disse Ivan aprendo l'applicazione sul telefono.

- ma guarda che non c'è bisogno!-

- no, dobbiamo andare da quella parte- Rispose Ivan indicandò a Nord.

- ma sulla cartina c'è scritto che...- ribattè Alice ma fu interrotta da Lorenzo che disse:

- ma cosa dici? se su google sta scritto che bisogna andare da quella parte noi andremo da quella parte-

Circa due ore dopo si ritrovarono in una piazza, lontani kilometri dall'hotel.

- eppure c'è scritto che l'hotel è qui!- esclamò Ivan controllando il telefono.

- No, non seguiamo la mappa! Internet è meglio! la mappa è antica! Lo sapevo che ci saremmo persi, lo sapevo! Adesso mi seguirete?- chiese Alice imitando la discussione avuta poco prima con i compagni di classe. Arresi seguirono la ragazza e in un'oretta si ritrovarono davanti al loro hotel.

La hall era enorme. Aveva le pareti curve che le davano la forma di un cerchio ed erano in legno lucido. Il pavimento era in marmo bianco e del medesimo colore erano le poltrone foderate sparse quà e là intorno a dei tavolini in legno, che riprendevano il colore delle pareti. Al centro della sala si trovava un pianoforte nero e alla sua sinistra c'era un piccolo bar.

Dopo aver fatto il check-in si divisero le stanze, molto simili allo stile della hall. Alle 7:30 Elisabetta chiamò tutti a raccolta distribuendo dei biglietti.

- e questi cosa sono?-chiese Federica rigirando il foglietto bianco tra le mani.

-i biglietti per la partita! Andiamo?- chiese mettendosi il cappotto, pronta ad uscire.

- hai seriamente comprato i biglietti per il Real Madrid?- domandò incredulo Elio.

- ti sembrava che scherzassi in aereo? Eh guardate!- aggiunse Elly srotolando il cartellone che aveva sotto braccio. Un cartellone giallo con la scritta "CR7 Sposami" rossa coperta di glitter.

- allora?-chiese poi in attesa degli altri.

- Ok, andiamo- concordò India e si diressero allo stadio, ovviamente partirono prima per non sbagliare di nuovo strada.

- di chi è il telefono che suona?- chiese Christian urlando per sovrastare il casino dello stadio.

- credo sia il mio- esclamò India rispondendo poi al telefono

-E' successo un casino, dopodomani vi raggiungo a Madrid, avvisa gli altri-

- David?-


ANOTHER WORLDS 2- IL MISTERO DEGLI ABISSIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora