Dalle giostre alla tempesta

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Il sole sorge e oggi è Kate che da il buongiorno a me, facciamo colazione e ci vestiamo tutti insieme. Andiamo a prendere le sigarette e passiamo la mattinata in un parchetto a parlare. Quando il mio migliore amico torna a casa con la sua ragazza io e Kate decidiamo di rimanere al parchetto per parlare un po'. Più lei mi parla, con quei suoi occhi verdi, più io mi ci affeziono, "ma è possibile iniziare a provare certe emozioni dopo così poco tempo?" Mi chiedo tra me e me, mentre lei fuma in silenzio. "E' sbagliato, non posso iniziare proprio ora a provare dei sentimenti per lei, non ho possibilità, rovinerei tutto, devo pensare ad altro." Mentre queste parole scorrevano nella mia mente, sento lei che mi dice di andare a casa, la seguo.

Passa anche il pomeriggio, la sera decidiamo di andare alle giostre. Appena arrivati l'atmosfera che ci accoglie è proprio quella di cui avevo bisogno, ogni anno alle giostre di paese si crea un clima unico: la musica è altissima e non ti permette di sentire nemmeno i tuoi pensieri, la gente ride, incontri persone che non vedi mai, il giostraio ti da soprannomi strani, per esempio lui mi chiama "il Johnny Depp italiano", se cerchi un'occasione per brillare questo è il posto giusto, ci sono tutte le varie compagnie, le varie gang, dai più conosciuti ai più piccoli. Decido che quella sarebbe stata la sera perfetta per distogliere lo sguardo da Kate. Io e il mio migliore amico ci facciamo un giro sugli autoscontri, e le ragazze lo fanno con noi ma su un'altra auto. A metà del giro mi ritrovo in mezzo a tre o quattro macchine e affianco a me scorgo una scintilla, una ragazza che ride con un sorriso che non dimenticherò in fretta, mi guarda ridendo e poi la perdo di vista non appena tutti riniziano a muoversi. Alla fine del giro mentre cerchiamo di unirci a Kate e alla ragazza del mio migliore amico, scorgo la stessa ragazza che avevo visto poco prima. Ripenso a Kate mentre mi parlava oggi, chiudo gli occhi faccio un sospiro e prendo coraggio, vado da lei, le chiedo se possiamo allontanarci un attimo e iniziamo a parlare. Mi presento, lei sorride e sembra felice di avermi conosciuto, mi lascia il numero e torno dai miei amici. Kate mi chiede chi fosse la ragazza con cui stavo parlando ed io decido di raccontarle tutto, non sembra essere gelosa né infastidita. Proseguiamo la serata da soli, visto che la coppietta decide di andare a farsi una bella scopata dopo neanche due ore. Ci sediamo e il tempo passa tra risate e gente che cerca di battere il record del pugnometro. Mentre ci stiamo incamminando verso casa lei inizia un discorso inaspettato. "Sai, non credevo che avremmo legato così tanto io e te, quando sono entrata nella compagnia eri l'unico che non conoscevo, quando ci siamo presentati ho avuto una buona impressione su di te, e ne ho avuta la conferma quando siamo usciti da soli. Non puoi nemmeno immaginare quanto mi sia piaciuto quando ci siamo seduti sotto al diluvio in mezzo alla strada. Mi hai saputa ascoltare, supportare e consolare nonostante non mi conoscessi. Non ci avrei mai creduto, e invece guardaci ora, tu e il tuo migliore amico convivete, ed io e la sua ragazza passiamo le vacanze di natale con voi. Non è fenomenale?" La guardo e le sorrido, non faccio nemmeno in tempo a pensare ad una risposta che mi salta addosso, abbracciandomi e stringendomi forte. Non l'ho mai vista così, questa situazione mi crea una tempesta in testa che mi tiene sveglio tutta notte, non chiudo occhio nemmeno per dieci minuti, continuo a fumare e a pensare, alla ragazza delle giostre e a Kate. Verso le quattro di mattina decido di scrivere alla ragazza che ho conosciuto alle giostre, Lexi.

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