Ed eccomi di nuovo qui. A saltare per l'ennesima volta un altro giorno di scuola.Appagante direi,dal mio punto di vista.
Ragazzi felici, bus che gironzolano per quelle vie strette e grige,fruscii degli alberi in piena primavera e... ragazzi felici,come ho già detto, troppo felici, secondo me.
‘Allyson, devi impegnarti di più!’ mi venne detto.
‘Allyson, hai delle potenzialità, sfruttale!’ mi venne detto.
‘Allyson, se continui così, tra dieci anni vivrai ancora con me e tuo padre!’ mi venne detto.
Troppe cose mi vennero riferite.
“Allyson? Allyson?”
Cosa?
Frutto della mia immaginazione?
Sì. Stavo diventando letteralmente pazza. Sentivo voci dappertutto.
Perché?
Beh,una persona asociale alcune volte si sente sola e,per convincersi che anche lei è come tutti gli altri,inizia ad inventare il suo mondo.
E... infondo... le piace stare in solitudine. Cuffie nelle orecchie, era dipendente da quell'oggetto, e playlist infinita. Questo è il suo mondo. Pieno di sogni da condividere con... il ragazzo perfetto. Già, proprio quel ragazzo dalla specie quasi estinta.
Incappucciata attraversavo diverse strade, tutte affolate da persone inconsapevoli della mia vita. A testa bassa procedevo senza una meta precisa, ero intenta ad osservare con poca attenzione e con lo sguardo spento le mie scarpe. Persa ero oramai, nel mio universo. Universo troppo perfetto da non poter mai diventare realtà: gente sempre sorridente e pronta ad aiutare il prossimo,niente pedofilia, crimine oppure un'altra forma di violenta disumana, inquinamento non c'era,i bambini giocavano a rincorrersi spensierati e la tranquillità dominava su tutte le aree, anche quelle più scatenate.
Starete dicendo ‘Wow. Che ragazza dal cuore d'oro’ ma...no. Non lo sono per niente.
Il mio carattere, come sempre, è tutto frutto della mia fantasia. Nei miei sogni, sono l'alter ego della mia vera identità,la ragazza che sarei voluta essere : Amabile, estroversa, logorroica, che sorride ad ogni occasione -anche quella più brutta-,divertente, con tanta voglia di vivere,brava a scuola,non un cattivo individuo,meno appiccicosa e che non si affezionata facilmente ma.... questi sono solo desideri che non si possono esaudire.
La mia cartella non conteneva nulla, solo bombolette ed una mascherina. Avevo fatto credere a mia mamma che, almeno questo giorno,avrei partecipato alle lezioni.
‘Prova almeno a trovare un'attività in cui sei brava!’
....non ne avevo. Sono un caso perso,non credo veramente di poter riuscire a trovare una cosa alla quale sono portata...Per questo non voglio impegnarmi,non voglio vedere i miei obrobri derisi da tutti.
“Tenta, almeno, Allyson.”
No, non voglio punto. Sto impazzendo pian pianino.
Tutti i muri che scrutavo da sotto il cappuccio erano imbrattati, tutti ma proprio tutti. Giravo lo sguardo con quella piccola speranza di trovarne uno pulito ma nulla.
-Ahahaha! Sai,la ricerca che ci aveva assegnato la professoressa Hayley per me è stata molto impegnativa e...-
Quelle voci, le conoscevo fin troppo bene. Non era la mia immaginazione,questa volta. Erano proprio dietro di me,a pochi passi dal mio cammino.
Un angolo buio, posto perfetto per nascondermi. Sì,sono solo una codarda. Entrai in quell'angolo, più che angolo era una specie di giardinetto senza erba o decorazioni simili,circondato da dei cespugli altissimi, che non permettevano di vedere oltre quell'erba attorcigliata così... misteriosa. E... aspettate, cos'è quello? Un cancelletto arruginito,coperto dalle siepi? Aggrappai la maniglia,senza riuscire a dischiudere quel piccolo ostacolo.
Spalancai gli occhi quando mi voltai, vedendo una parete perfettamente bianca. Adatta per i graffiti. Aprii la borsa, presi la maschera e le bombolette che mi sarebbero servite, ovvero tutte. Preparai tutto e cominciai il mio disegno; è vandalismo, sì, ma disegnando mi sentivo bene... Libera di fare ciò che voglio.
‘Brave’
Avevo dipinto, sì,proprio il coraggio,la chiave di tutto. Quello che mi serviva.
Scappai via da quel posto, ma promisi che ci sarei tornata. Forse domani, o dopodomani,oppure il mese o anche l'anno prossimo,ma ci avrei messo piede,di nuovo.
*~*
Accesi una sigaretta,accovacciata su una panchina del parco. Mi sentivo bene con me stessa,sola.
Chiusi gli occhi, assaporando l'orribile fumo di quella specie di droga.
“Allyson?”
Li riaprii, chi mi stava chiamando?Non avevo mai sentito quella voce prima d'ora.
Sì, oramai non c'era più niente da obiettare, ero pazza. Avevo bisogno di uno psicologo, ma neanche con lui o lei mi sarei aperta.
Quindi, perché preoccuparmi?
Basta guardarmi... Non esisto per nessuno, a malapena sanno il mio nome a scuola...appunto, chi poteva essere stato a chiedere il mio nome? Nessuno. No, non Ulisse. Proprio quel nessuno che è inutile...Che non è parte del mondo, come me. Io faccio parte di un altro universo, tutto mio.
Immersa nella mia felpa dei Nirvana non badavo alla realtà, niente mi spaventava, io inquietavo tutti,ero come un'ombra: seguivo tutti senza che nessuno se ne accorgesse e, quando l'individuo interessato si voltava e mi trovava, correva via impaurito.
Meglio non farmi affezionare ad una persona...
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A shadow follows me.
FanfictionUna ragazza, o meglio un'ombra stalker. Un ragazzo normale,costretto a passare tutte le giornate -apparte la mattina- nella sua casa. Delle sbarre d'acciaio. Un muro. Una passione che li accomuna. Dei biglietti. Una richiesta. Una risposta. Uno sgu...