[Capitolo 2~ La canzone del cuore.]

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La canzone del cuore.

2 febbraio 2005.

Oggi mi ha chiesto di mostrare il mio album, così gliel'ho dato. Conservo i suoi ritratti nel secondo cassetto del comodino, eppure mi sentivo così insicura nel mostrare i miei disegni. Mi sono sentita spogliata delle mie poche sicurezze e il sentito il cuore in gola, seppur non sia fisiologicamente possibile. Spero non abbia sentito i battiti del mio cuore. "Ti prego, smettila di palpitare così forte", mi ripetevo. Le sue mani erano così vicine alle mie, così magre, ma forti. Avrei voluto che mi toccasse i capelli. Così bello era il suo sorriso quando ha visto la terza pagina dello sketchbook. Ha sussurrato "è stupendo", riferendosi ai fiori. Erano ispirati al tatuaggio che ha sulla clavicola: due oleandri che si intrecciavano. E se lo avesse capito?

Il cuore iniziò a battere più forte di prima, al ritmo della canzone che qualcuno nel corridoio aveva fatto partire. "What if we run away?" Sentivo gli occhi pizzicare e le mani sudare. Avrei voluto scappare via, ma sarei sembrata matta. L'unica cosa che mi ha fermata dal farlo è stato il desiderio di lasciare nel pensiero di quella persona l'immagine di una noiosa e comune ragazzina adolescente appassionata di pittura. Avrei voluto gridare al mondo di sentire questa canzone, la canzone del cuore, e sono sicura che il mondo avrebbe capito. Ma avevo paura. Ho paura.

Ricordo le parole di mia madre di quando avevo circa dieci anni: "l'amore rende codardi, ma questo ci rende umani".

IL DELITTO DEGLI ANGELIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora