Capitolo 16

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"..... non preoccuparti, lo conosci, è forte, si sta riprendendo molto velocemente"
"Ooh cielo meno male... quello che è successo... significa che..."
"Sally, mi dispiace,ma sia tu che io sappiamo che ormai i tempi sono maturi, è giunto il momento che ne venga a conoscenza"
"Lo so Chirone, lo so... è solo che... "
"Comprendo il tuo timore, ma non possiamo rimandare ancora per molto. Solo gli Dei sanno quanto vorrei che quel povero ragazzo resti al sicuro qui a vivere spensieratamente la sua giovinezza"
"Dunque alla fine non c'è stato niente da fare, anni e anni di duro lavoro dissolti come acqua al sole.
Hai ragione, Percy deve sapere, deve conoscere la verità, non può più credere che ciò che è successo negli ultimi tempi sia solo un riflesso della lotta contro Gea"
"...anche se in un certo senso è così.
Per 500 anni ho pregato che questo momento non arrivasse mai.
Per 500 anni ho guardato gli occhi dei miei ragazzi sperando di non incontrare il protagonista della profezia.
E poi... è spuntato lui, Percy. Perché proprio lui? perché gli Dei hanno deciso di rendere tanto travagliata la vita di quel ragazzo? perché gli hanno arrecato così tanto dolore?
E adesso, quando tutto sembrava essere passato...
Mi sento così in colpa Sally. Tu mi hai affidato il tuo unico figlio, e in questi anni non l'ho mai potuto proteggere fino in fondo"
"Sapevamo fin dall'inizio ciò che sarebbe successo, non devi fartene una colpa. Dio solo sa quanto si riduce il mio cuore ogni volta che lo so in missione, per quasi due anni non ho avuto sue notizie, senza sapere se fosse vivo o..."
" È stato un brutto periodo per tutti, ma non è niente in confronto a questo.
Tu meglio di chiunque altro sai quali sarebbero le conseguenze se il cuore dell'oceano cadesse nelle mani di Crono. È una fonte di energia purissima che scaturisce dall'essenza dell'oceano, di una potenza inimmaginabile.... in grado di ricostruire il suo corpo originario.
Deve essere recuperato necessariamente e... tornare nel suo posto, al suo leggittimo proprietario"
"Già ...Annabeth lo sa?"
"No, già una volta ho messo sulle sue spalle il peso di una profezia"
"Ho capito... ieri sera ho parlato con Poseidone. Neanche lui vorrebbe aggravare ancora di più le preoccupazioni di Percy, ma come noi sa che è inevitabile. Mi ha spiegato che il cuore  può essere estratto solo dal suo proprietario... nemmeno lui può avvicinarsi nonostante sia sotto il mare"
"... a volte penso che questa vita sia più grande di me, sono stanco di mandare al macello i miei ragazzi, vorrei solo essere un comune mortale.
Percy e Annabeth sono sulla spiaggia, appena tornano gli parlerò. Ciao Sally"
"Ciao e mi raccomando fammi sapere"

Nico camminava solitario come sempre lungo le vie del campo, gli occhi fissi sul terreno. Nonostante gli sforzi di tutti, soprattutto di Will, non si era mai sentito parte integrante del campo, forse per gli sguardi carichi di derisione dei figli di Afrodite, o per la paura delle naidi quando lo vedevano, o quando... la lista dei perché era lunga. Ma in fondo a lui non importava, era da tutta la vita che viveva nell'ombra. Ciò che contava davvero era sapere che i suoi amici stessero bene e che, anche se poco, gli importasse di lui. Chi lo sa, magari un giorno sarebbe stato tutto diverso, ma per il momento andava bene così.
Il sole era alto nel cielo mentre un fresco venticello segnava l'arrivo del lungo inverno; presto il campo sarebbe stato quasi deserto e Nico avrebbe potuto godere dei quella insolita tranquillità per un paio di mesi. Non aveva nessuno da cui tornare, nessuno che lo aspettasse. Stranamente l'unico luogo in cui si sentiva a casa era il campo, quel posto che aveva tanto odiato in passato.
Lungo il sentiero rimuginò a lungo su ciò, finché decise di avvertire Chirone della sua permanenza al campo nel periodo invernale. La porta della casa grande era aperta, come se lo stesse invitando ad entrare. E  così fece.
Sentì delle voci, una era di Chirone, profonda e rauca, l'altra era più acuta e femminile. Dalla porta socchiusa si vedeva una luce baluginare. Nico, senza sapere in fondo il motivo, si avvicinò cauto, cercando di non fare alcun rumore, il ché era più difficile del previsto visto le assi di legno disallineate del pavimento. Si accostò al cornicione e vide il centauro di fronte ad una figura esile dai lunghi capelli immersa in un aura dai colori dall'arcobaleno. Stava mandando un messaggio iride, e la ragazza con cui stava parlando sembrava... era Sally, la mamma di Percy. Incuriosito rimase lì nell'oscurità, ma da ciò che sentì sarebbe stato meglio non essere mai entrato. Qualcosa peggio di tutto quello che avevano affrontato stava per accadere, d'un tratto si sentì vulnerabile come quando era bambino. Nel momento in cui Chirone dissolse il messaggio con la mano, Nico si allontanò, dirigendosi verso la sua cabina, l'unico posto in cui avrebbe potuto pensare senza essere disturbato.
Lungo la via del ritorno, come uno scherzo del destino, incontrò Percy e Annabeth, mano nella mano.
Lei era fradicia, i vestiti delineavano le sue forme, i capelli gocciolanti, un enorme sorriso in volto. Percy al contrario era completamente asciutto, segno che erano stati in acqua insieme. Anche lui sembrava molto felice, era da tanto tempo che non lo vedeva così vivace, e ne fu molto sollevato, ma la fatica sul suo volto era inconfondibile.
"Ehi Nico! Come mai da queste parti?" mi disse percy.
"Emm.. niente. Volevo dire a Chirone che quest'inverno resto qui"
"Davvero?? Anche noi restiamo" disse un'Annabeth entusiasta.
"Già... scusate devo andare" e senza attendere risposta si diresse oltre i suoi amici. Non riusciva a guardarli in faccia facendo finta  di niente.

"Ma che... secondo te cosa aveva?" chiese incredulo Percy ad Annabeth.
"Non ne ho idea" disse facendo spallucce " sai com'è! Però una cosa la so, adesso fili sotto la doccia e poi ti fai una bella e sana dormita"
"E va bene, va bene... però resti con me?"
"... sei peggio di un bambino ahaha certo testa d'alghe" disse annabeth posando le sue labbra su quelle di Percy.

Chirone era davanti alla finestra della camera di Percy quando entrarono
"Vi stavo aspettando. Spero non sia un problema"
"No, certo che no. Volevi parlarci?" disse Percy, mentre una strana inquietudine stava facendosi strada nel suo cuore.
"Si, sedetevi ragazzi"
Annabeth e Percy si guardarono negli occhi avvertendo il reciproco timore. Si sedettero sul bordo del letto mentre Chirone si portava di fronte a loro.
"Annabeth... leggi perfavore" disse mentre le consegnava una pergamena ingiallita. A prima vista sembrava molto antica.
"Ma che.." disse Percy.
"Figliolo te ne prego, mi dispiace.... ascolta e capirai"
Annabeth con solennità iniziò a pronunciare quelle antiche parole.

Resta Con Me [Percabeth♡♡]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora