storie di un ubriaco innamorato

incontri di terzo tipo

Ho paura
Sono bloccato
Ma non c'è niente che mi lega
Niente che mi vieti di muovermi
O nessuno che mi vieti di parlare
Non capisco
E allora urlo,
Sono terrorizzato
Mi sento come se fossi in gabbia.
Però non sono solo
Nell'angolo vedo qualcosa,
Anzi qualcuno
Vedo chiaramente che ha tagli ovunque,
Soprattutto sul cuore
Come se la gente avesse preso pezzi di lui.
Non dice niente
Sembra stia aspettando me,
Ma lo evito,
Però sono bloccato
Ed ogni fottuto giorno me lo trovo davanti,
Mi guarda male
E mi scruta.
Dopo tanti giorni però mi parlò
"Non mi puoi evitare per sempre lo sai?"
Io non capisco che cazzo vuole,
Non so neanche chi sia
"Ah non vedi tutte le ferite che mi hai procurato?
Non vedi cosa mi stai facendo,
guarda non hai catene,
non hai gabbie eppure sei sempre qui viso a viso con me tutti i giorni
a cercare di riparare tutto, smettila, liberati e guarda sempre e solo avanti,
giurami basta rimpianti,
basta paure,
basta insicurezze.
Non puoi pensare di tirarti indietro a vita
e poi piangere e restare ferito.
Ti stai facendo solo del male
ed ormai non hai più spazio per altre ferite,
il cuore è saturo di dolore, non ce la fa più
ed a me non piace essere torturato per colpa delle tue fottute paure ed insicurezze."
Ancora non capisco, sono stordito ha colpito talmente tanti punti deboli che non riesco nemmeno a ribattere, riesco solo a piangere e man mano che penso a tutte le cazzate che ho fatto
vedo aprirsi vecchie cicatrici sull'uomo e si formano nuove ferite.
Non capisco chi sia, ma di sicuro mi è collegato, è in simbiosi con me.
Sono sicuro.
"Sono la tua anima coglione e non voglio vederti morire bloccato in te stesso.
Vuoi stare solo a vita?
Se continui così ci potresti riuscire coglione."
È proprio la mia anima,
conosce troppo di me,
troppe insicurezze,
troppe paure.
Però questa volta devo rispondere basta essere aggredito.
"Che cazzo dovrei fare?
Dai ti prego dimmelo.
Non riesco a cambiare questo sono io punto e stop.
Ci ho già provato mille volte,
sono questo e sì ho paura di stare solo, ma ormai ho fatto l'abitudine,
ormai la cerco.
Ormai sono io l'unico limite di me stesso e non riesco a fare nulla,
forse dovrei scappare e ricreare una vita dal nulla
con un carattere diverso,
con posti diversi
e con persone diverse.
Forse dovrei,
forse è ora di cambiare tutto,
sì è il momento di cambiare tutto.
Ma cambierebbe qualcosa? Cambierei?
Non sarei più un limite?
Ormai devo solo farci l'abitudine o forse dovrei farmi fuori,
forse dovrei solo evitare il mio limite, eliminare ogni parte di anima,
forse dovrei essere solo un burattino, identico a chi mi guida,
identico a miliardi di altra gente,
forse così sarei più felice,
così forse sarei tranquillo,
così non soffrirei più.
Forse è veramente facile essere felici, basta non farsi toccare dai problemi, lasciarli scorrere e fare sempre e comunque l'ebete."
"Non puoi farlo e lo sai bene.
Sono parte di te.
Puoi solo farmi male come fai da dieci anni a sta parte."
"Allora cosa faccio?
Scappo?
Si devo scappare da tutto e da tutti"
"Devi solo liberarti,
basta rimpianti,
basta guardare indietro.
Mai più."
Mentre parlavo vedevo le sue ferite scomparire,
ma io non ero felice,
forse è solo una pezza momentanea, ma per ora mi sento meglio.
"Non cambiare mai te stesso
semmai cambia il tuo modo di attegiarti a te stesso,
tu vai bene così"
Quelle parole dovevano farmi bene
ed invece sono state come una pallottola in pieno petto,
l'avevo già sentita varie volte quella frase.
Vedevo tre ferite sul cuore della mia anima che vibravano e si gonfiavano a dismisura, si stavano aprendo.
Me le ricordo ancora benissimo tutte tre
mi hanno distrutto a loro modo con questa frase,
come se la mia croce sia l'unica cosa che devo preservare,
come se fossi nato per soffrire e basta.
Forse è così
Forse sono nato per stare bloccato in questo punto
In colloquio con la mia anima
Però basta fargli male
Basta tirarmi indietro.