le 10 prove part 2

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Argar dopo aver battuto Crya ed  essersi ripreso, corse verso la terza prova che consisteva nell'infilare in delle zucche  dei pezzi di cristallo colorato e metterle, una volta piene,  su dei piedistalli, anch'essi colorati, come i corrispondenti cristalli. Una volta appoggiate, il risultato sarebbe dovuto essere un cristallo enorme,  che ha lo scopo di andarsi a fondere con gli altri, creando una chiave a forma di cristallo.

Argar corse verso il primo contenitore contenente i pezzi,  la mano con la zucca in basso raccolse  i pezzi di cristallo.

Fece la stessa cosa anche con gli altri cristalli e una volta terminato posò le pietre  sui piedistalli appositi. Si crearono dei cristalli grandi per ogni colore: blu,rosso,verde e giallo

che si fusero tra loro e formarono la chiave di cristallo, che aprì un cancello che portava a una biforcazione con dei cartelli con su scritto:

EASY e HARD

Era indeciso su dove andare. Scegliere EASY sarebbe stato, ovviamente, più facile....'e se poi è una trappola?' fu il pensiero che perscorse la mente di Argar. Non c' era modo per saperlo, meglio non rischiare...

Scelse HARD, ed entrò in una strada luminosa e ampia.

"Ho fatto la scelta giusta", pensò. 

Alla fine della strada intravide un edificio....un monastero forse?

La porta era alta, ben decorata, forse troppo, ad Argar venne spontaneo sfiorarla, ne era ammaliato. Questa, al tocco della sua mano si aprì.

Non avendo altra scelta, Argar entrò.

Il pavimento era crollato in un punto. Guardando in basso si intravedeva il fondo e altri pezzi di quello che doveva essere il pavimento di altri piani. Guardandosi in torno notò delle porte e dei ripiani con delle leve, ma non sapeva come arrivarci dato che erono posizionati  in un modo alquanto bislacco.

Pensò che la cosa migliore da fare fosse scendere sul fondo.

Allora Argar scese con un balzo giù infondo e allungò il braccio abbassando con  forza le leve.

Ecco alzarsi una piattaforma che andó a sostituire il pavimento crollato, ma oltre alla piattaforma

si alzarono degli spalti e un muro si alzò facendo un rumore di pietre che strofinano fra loro.

Argar sorpreso vide un ombra minacciosa che si intravedeva-a stento- dal corridoio che aveva scoperto il muro che si era alzato.

Mano a mano l'ombra divenne più nitida, un essere orrendo gli si stava avvicinando.' Solo guardandolo, si potrebbe morire di paura' pensò Argar.  Il mostro sembrava essere un insieme di corpi carbonizzati, Argar sperava sul serio di sbagliarsi, e invece no. Tutte quelle teste ammassate su quello che doveva essere la figura dell'essere erano-ovviamente-prive di occhi,se ne intravedevano solo due, grandi e rossi. Erano così rossi che Argar pensò che da quegli occhi, quella creatura, emanasse fuoco; non si era del tutto sbagliato: la creatura emanava sul serio fuoco, ma dalla bocca. Solo quando l'essere spiegò le sue ali e si mostrò nella sua mostruosa bellezza, Argar realizzò: era un drago.
Ruggì talmente forte da provocare una piccola scossa sismica, ma come ben sapete Argar non è  il tipo da farsi intimorire da cose del genere.
Con un balzo Argar arrivò sugli spalti, ma il drago con un colpo potentissimo della coda distrusse gli spalti, Argar saltò e con un'epica captiola in aria atterrò sano.
Corse contro il drago si arrampicò sulla testa del drago, alzò la spada al cielo e questa prese fuoco a una temperarura tale da sciogliere il metallo, Argar infilzò con la spada la testa del drago, questo lanciò un urlo di dolore prima di accasciarsi a terra e disintegrarsi in una nube di polvere.
Argar si vide avvolgere da una luce bianca che lo portò fuori dall'edificio

Ashgrimm,un mondo perdutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora