Era il 5 ottobre del 1989. Sara aveva iniziato a frequentare lo stesso asilo dei gemelli, ovvero un istituto di suore posto nel centro città. Si era ormai ambientata nella nuova classe con i compagni grazie anche all'aiuto dei super socievoli Fred ed Al, diventati i suoi inseparabili amici.
Si stava avvicinando il 10 ottobre, giorno del compleanno di Eleonora, e Sara aveva deciso di chiedere aiuto ai suoi amichetti per fare un regalo di compleanno alla madre. Sapeva che i festeggiamenti di solito si limitavano ad un lauto pranzo seguito da una gustosa torta e qualche foto, perciò Sara era sicura che la sua mamma avrebbe apprezzato qualunque regalo avesse deciso di donarle.
Quel giorno la bambina, come prima cosa, appena arrivata all'asilo chiese a Fred e Al cosa avessero regalato a Giovanna per il suo compleanno. Il primo a rispondere fu Fred: "Abbiamo raccolto un mazzo di fiori. La mamma li adora e così abbiamo deciso di raccoglierne un pó per creare un mazzolino da regalarle."
A Sara l'idea piacque molto ed esclamò : "Voglio regalare anche io un mazzo di fiori alla mia mamma! Dove li avete presi?"
"Se vuoi ci andiamo insieme nell'intervallo." Rispose Al, aggiungendo sottovoce: "però devi promettere di non parlare a nessuno del nostro posto segreto."
"Va bene per te?" Aggiunse Fred, tendendo il dorso della mano affinché Sara ci poggiasse sopra il palmo della sua per stipulare il patto.
"Ok!" Rispose con voce squillante la bambina, poggiando la manina su quella di Fred seguita a ruota da Al.
L'istituto frequentato dai bambini era molto rigido. I piccoli dovevano pregare quasi tutto il giorno e dovevano conoscere a memoria tutte le preghiere che recitavano. Seguivano lezioni su lezioni, la maggior parte delle quali li annoiava a morte. Solo all'ora di pranzo i piccoli godevano di un pó di libertà in più e potevano giocare all'aria aperta nel cortile dell'istituto. Non era una prigione, ovviamente, e questo sistema educativo un pó rigido serviva solo ad educare i bambini affinché imparassero ad ascoltare gli adulti e a rispettare le regole.
Tra le tante lezioni che seguivano, quelle più divertenti e giocose erano sicuramente quelle svolte da suor Maria. Fu proprio dopo una delle sue lezioni che Sara andò con i gemelli nel loro posto segreto sfruttando l'intervallo, quando le suore li tenevano meno sotto controllo.
Arrivati in giardino, i gemelli fecero un cenno a Sara. Lei li seguí dietro alcuni cespugli per scoprire che nel muretto retrostante vi erano alcune pietre mal posizionate spostate le quali si accedeva al giardino vicino. Accanto alla scuola, infatti, si ergeva un'abitazione privata frequentata dai proprietari solo nel periodo estivo. Quando apriva la scuola i signori erano già andati via perciò Fred e Al potevano recarvisi indisturbati quando ricominciavano a frequentare l'asilo.
I piccoli si acquattatarono uno ad uno per passare nel giardino confinante. "Questo è il nostro posto segreto!" esclamò Al, tendendo la mano a Sara per aiutarla ad alzarsi dopo aver attraversato il tunnel di pietre. Lo spettacolo che la piccola si trovò ad ammirare era da togliere il fiato. Sembrava di essere in un castello della Disney, il sogno di ogni bambina.
Il giardino era rigoglioso sebbene a tratti trascurato. Era ricco di piante dai fiori sgargianti e dalle foglie verdissime nonostante l'arrivo incipiente dell'autunno. Al centro del giardino, diviso da aiuole e pietre interposte nel prato che segnavano i sentieri su cui passare, si ergeva una fontana ottagonale ricca di carpe di varie dimensioni e colori con un piedistallo centrale da cui sgorgava l'acqua. Era ornata da statue di leoni in marmo e da bassorilievi di foglie e fiori.
Fred e Al si fecero improvvisamente silenziosi e trascinarono Sara dietro ad un cespuglio invitandola al silenzio con un gesto inequivocabile. Dall'unica visibile porta di accesso alla casa spuntò un signore alto e magro, dal naso adunco e con un'incipiente calvizie che gli aveva alzato la fronte fin quasi alla nuca.
Fred bisbigliò: "Quello è il custode. Ogni tanto gironzola in giardino per controllare che sia tutto a posto e che non ci siano intrusi."
"È una gran scocciatura!" Disse Al. "Quando c'è lui dobbiamo stare nascosti perché se scopre che siamo qui lo riferisce subito alle suore che ci fanno la predica e ci costringono a recitare il Padre Nostro 10 volte!" Esclamò esasperato.
La bambina rimase a fissare il custode ben nascosta dietro il cespuglio. Nonostante la paura instillata in lei dai gemelli e dall'aspetto arcigno dell'uomo che aveva davanti, Sara non riuscì a non notare che aveva uno sguardo dolce e malinconico mentre girava per il giardino. Le sarebbe piaciuto molto parlare un pó con lui in tempi non sospetti, ma ora voleva solo che rientrasse in casa per poter tornare all'asilo indisturbata con i suoi amici.
Il custode non si accorse di loro. Appena si richiuse la porta alle spalle, i tre bambini attraversarono nuovamente il tunnel. Tornarono giusto in tempo per sentire il suono della campanella che segnava l'inizio delle nuove e lunghe lezioni che li attendevano.
I giorni passavano velocemente e Sara non vedeva l'ora di poter tornare in quel fantastico giardino per creare il mazzo di fiori per la madre. Eleonora aveva notato la contentezza della bambina e quando cercava di chiederle quale fosse il motivo di tanta allegria la piccola rispondeva sempre che era un "segreto". Era contenta di sapere che la figlia era felice perciò decise di non indagare oltre.
Alla fine giunse il giorno tanto atteso. La bambina si svegliò di buon'ora, entusiasta all'idea di rivedere quel giardino meraviglioso e di scegliere i fiori da mettere nel mazzo. Purtroppo ad attenderla c'era una brutta sorpresa: quando guardò fuori dalla finestra scoprí che pioveva a dirotto. Si spaventò quando un lampo fece capolino tra i nuvoloni e subito l'euforia cedette il posto allo sgomento. Quando Eleonora e Paolo videro la sua tristezza e le chiesero quale fosse il problema, lei rispose semplicemente che un lampo l'aveva spaventata. In realtà il rammarico della bambina era dovuto al fatto che la pioggia le avrebbe impedito di andare nel giardino vicino: quando pioveva, infatti, le suore imponevano ai bambini, per la loro salute, di trascorrere l'intervallo all'interno dell'istituto, senza possibilità alcuna di giocare all'aperto. Il piano architettato con i gemelli sarebbe andato in fumo.
Quando Sara arrivò all'asilo vide Fred e Al e li avvicinò.
"Seri, hai visto che diluvio?" Disse subito Fred con cordoglio.
"Hai avuto proprio sfortuna!" Aggiunse Al.
Sentendo quelle parole la bambina scoppiò a piangere. I gemelli la fissarono impietriti e dispiaciuti. Alla fine, Al le poggiò una mano sulla spalla per consolarla guardando dal lato opposto per nascondere la vergogna, mentre il fratello le accarezzò la testa dicendole:"Non ti preoccupare. Insieme troveremo una soluzione. Riuscirai a fare un regalo coi fiocchi alla tua mamma."
STAI LEGGENDO
Le avventure della piccola Sara
De TodoSara è una bambina di cinque anni che si è appena trasferita con i suoi genitori in una nuova città. Molte cose cambieranno quando si ambienterà...