Chirone non era ancora arrivato dall'altra parte del fiume che Louis ed io ci incamminammo per uno strano bosco, non segnato da nessun sentiero.Le fronde non erano verdi, ma scure, i rami non erano diritti, ma nodosi e contorti e non c'erano frutti, ma spine avvelenate.
Fra i rami, vi erano i nidi delle Arpie, creature sporche e ripugnanti, con ali larghe, collo e viso di donna, zampe con artigli e il ventre enorme coperto di penne.
Louis mi spiegò che ci trovavamo nel secondo girone del cerchio, quello dei violenti contro se stessi e che ci saremmo rimasti finché non fossimo arrivati ad un orribile deserto di sabbia infuocata.
Aggiunse che avrei visto cose talmente strane che, se me ne avesse soltanto parlato, non gli avrei di certo creduto.
Udivo da ogni parte lamenti, ma non vedevo nessuno.
Mi fermai smarrito e Louis mi invitò allora a spezzare un ramo di uno di quegli arbusti.
Feci quello che mi era stato detto e colsi un ramoscello da uno di quegli alberi.
Il tronco da me rotto gridò all'improvviso:
" Perché mi spezzi? "
Poi, diventato tutto scuro di sangue, ricominciò a dire:
" Perché mi strazi in questo modo? Non hai proprio nessuna pietà? Siamo stati uomini e ora siamo sterpi. Avresti più compassione, forse, se fossimo anime di serpenti"
Louis si rivolse all'albero e gli disse:
" Ti chiedo scusa a nome suo, per il dolore che ti ha provocato. Sono stato io a suggerirgli quel suo gesto. Me ne rincresce, ma era l'unico modo perché lui potesse credere a una cosa tanto insolita "
" Perché tu possa perdonarci " proseguì Louis " ti propongo di dire al mio compagno chi sei, in modo che lui possa, una volta tornato fra i vivi, ravvivare il tuo ricordo e la tua fama"
Allora il tronco rispose:
" Sono Pier della Vigna, ministro di Federico II, suo consigliere, il più intimo di tutti. Potevo aprire e chiudere il suo cuore come e quando volevo e così riuscii a escludere qualsiasi altro dalle sue confidenze, ma non ne approfittai mai.
Fu proprio questo a farmi perdere la tranquillità e la vita stessa.
L'invidia infiammò contro di me gli altri cortigiani, mi calunniarono, mi accusarono falsamente di essermi arricchito in modo illecito e così persi la fiducia del mio signore. Arrivarono al punto da denunciarmi, perché avrei preso parte a una congiura contro di lui.
Così, credendo di sfuggire al disprezzo, compii un'azione ingiusta contro me stesso, mi tolsi la vita"Louis ed io eravamo ancora accanto all'arbusto, quando fummo distratti da un forte rumore.
All'improvviso, giunsero alla nostra sinistra due spiriti, nudi e graffiati, che correvano disperatamente, spezzando i rami degli arbusti.
Alla fine, senza più fiato, si gettarono in un cespuglio e dietro di loro, dalla selva, arrivarono delle cagne nere che raggiunsero i dannati finiti nel cespuglio, li azzannarono e dilaniarono.
Louis mi rivelò che quei dannati, così orrendamente sbranati, erano gli scialacquatori delle proprie ricchezze.
💙💚
Louis ed io riprendemmo il cammino e arrivammo al confine con il terzo girone del cerchio.
Orribile era lì la punizione dei dannati.
STAI LEGGENDO
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...
FanfictionIl fatto più straordinario della mia vita accadde nell'aprile dell'anno 1300, la settimana di Pasqua. Fra due mesi avrei compiuto trentacinque anni, ma, invece di essere nel pieno del mio vigore, fisico e intellettuale, stavo male, anzi malissimo e...