"Alcune volte non ci rendiamo neanche conto di quanto ci manca una persona"
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Louis? Perché mi sta chiamando a quest'ora? In ogni caso rispondo.
"Ehi sorellina!" esclama, non sembra ubriaco.
"Ehi Lou" dico sbadigliando.
"Oddio stavi dormendo?" chiede.
"Be' sì, sono le due del mattino" rispondo.
"Ah, non lo sapevo... sai, qui cambia l'orario" cerca di giustificarsi.
"Louis, lo so che c'é differenza di una sola ora da londra a qui" dico e a lui scappa una risata, dopo qualche secondo rido anche io. "Allora, per quale notiziona mi hai chiamata alle..." controllo l'orario "2:36 del mattino?" chiedo ridendo.
"Ah, niente" risponde. "Ti volevo chiedere se domani, quando ti verrò a prendere all'aeroporto, possiamo fare quella cosa in cui prima le due persone si corrono incontro e dopo si abbracciano e si rotolano per terra abbracciati..." prosegue poi.
Mi viene spontaneo portarmi una mano alla fronte. "E tu" grido, ma mi ricordo che mia madre sta dormendo. "E tu mi hai chiamato alle due del mattino solo per questo?" sussurro e lui ride.
"No, volevo anche sapere come sta la mia adorata sorellina... Cosa stavi sognando?" mi chiede, e per tutta risposta: "Stavo sognando quando ti avrei rivisto... ci saremmo abbracciati, saremmo usciti insieme" dico e lui risponde: "Oh, ma che brava sorellina".
"Ma ora sto più pensando che arriverò a Londra, ti incontrerò, ti strozzerò, dopo il funerale (sempre che mamma e papà te lo vorranno fare; ovviamente io sarò contraria all'organizzare il funerale della persona che mi ha svegliata alle due) dopo il funerale uscirò e mi porterò una tua foto come se fossi tu... ma penso che la terrò nella borsa per evitare di sembrare una malata mentale" continuo poi.
"Ahahah, che sorellina... fantasiosa?" risponde poi.
Rido e lo saluto: "Ciao ciao fratellino scocciatore. Ti voglio bene" e chiudo la chiamata senza dargli il tempo di rispondere. Mi butto di nuovo sul letto e dopo un po' mi addormento.
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Di mattina, il rumore della sveglia mi fa alzare, sono le 8.15.
Mi vesto e scendo sotto per fare colazione. "Ehi tesoro, pronta per il viaggio?" mi chiede mia madre. "Certo mamma" rispondo e le do un bacio.
Alle 8:45 usciamo di casa; ci mettiamo un quarto d'ora per arrivare all'aeroporto.
Quando arrivo sento chiamare il mio nome: "Ariana!". Mi giro e trovo Wendy seduta su una delle sedie dell'aeroporto con sua madre.
"Ehi Wendy" la saluto. "Ciao Margaret" saluto anche sua madre e lei saluta la mia con un: "Ciao, Taylor".
"Allora..." dice Wendy, per poi scoppiare a piangere. "Mi mancherai!" strilla piangendo. "Ci rivedremo presto e poi faremo tante videochiamate molto lunghe" la consolo e lei tira su col naso; alcune persone ci guardano stranite.
"Scott?" chiedo. "Non è potuto venire ma ha detto che questa sera ti chiamerà, quindi tieni acceso il computer" mi raccomanda.
Perché non è venuto?, mi chiedo.
"Tesoro, è ora di fare check-in e controllo" mi avvisa mia madre avvicinandosi a noi.
È arrivato il momento di salutare Wendy, ma lei mi precede. "Addio amica mia" mi dice e mi abbraccia. "Lo sai che ci rivedremo a Settembre, vero?" Lei annuisce. "Allora è un arrivederci."
Mi allontano con mia madre, che mi aiuta con l'imbarco delle valiglie e il check-in (io sono incapace).
Quando poi raggiungiamo l'ingresso del varco di sicurezza e arriva il momento di salutarla l'abbraccio. "Ehi mamma, ti voglio bene" dico e lei mi stringe più forte. "Anche io." Dalla sua voce capisco che anche lei sta piangendo.
Ma non è mica il mio funerale!, dice la vocina nella mia testa.
"Mamma così mi strozzi!" Lei ride e mi lascia andare.
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Dopo aver superato il controllo e aver atteso l'apertura del gate, finalmente mi imbarco.
