Capitolo 2

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Dopo una colazione frugale,  ci sistemiamo in macchina di Maggy.
È una mini verde militare con il tettuccio apribile.  Bellissima,  l'auto che ogni ragazza potrebbe sognare o per lo meno,  per me sarebbe l'ideale.  Dopo esserci incolonnate nel traffico newyorchese,  riusciamo in qualche modo ad arrivare  a destinazione. Meggy va avanti mentre io controllo,  presa da un attimo di ansia,  se ho preso le chiavi per una volta. La seguo per i corridoi che pian pian si animano,  la mia attenzione viene richiamata dalle risate spensierate di ragazzi e ragazze.  Sono tutti così.... Surreali!  Troppo perfetti rispetto a me.
Vestiti firmati,  profumi francesi,  aria da snob e trucco impeccabile,  ecco le mie compagne, sembrano tante fotocopie.
Io sono una semplice ragazza di campagna!  Oggi indosso dei jeans bianchi strappati alle ginocchia e una t -shirt nera, normale e senza stampe.
Quando entro in classe e mi decido a varcare la porta,  mi sento osservata.
Mi seguono con lo sguardo per tutto il mio spostamento da corridoio a primo banco,  unico rimasto vuoto.
Sistemo le mie cose,  poi mi giro e mi accorgo di avere un compagno di banco.
Si gira verso di me con le guance rosse,  che quasi nascondono le sue lentiggini.
Micca male.  Ha dei capelli marrone nocciola che ricadono sulla parte superiore della fronte.  Purtroppo con il gel o qualunque prodotto abbia usato ora sono totalmente attaccati ad essa,  sembrano un caschetto militare.
Poi quando finalmente alza lo sguardo,  scorgo dei bellissimi occhi verdi,  solari e rassicuranti.
"ehi"
"ehi".
Oddio,   che dico ora?
"piacere di conoscerti,  sono Melanie"
"piacere mio,  Liam Armstrong. " fa una breve pausa,  poi ,grattandosi la testa ,dice "Prima credo di averti urtata mentre mi sedevo.  Scusami tanto,  sono una balena" dice sorridendo un po'  imbarazzato.
"tranquillo,  non me ne ero neppure accorta e in fatto di grazia sono io che batto tutti" rispondo ridendo. Il suo viso riprende un colorito normale.  Poi sorride.
"bene,  wow.  Ti va di prendere  un caffè  insieme all'intervallo?  Sai,  giù  ho visto un bar". Bene,  credo di averlo messo a suo agio.
"volentieri,  anche se credo che ne prenderò  almeno 2. Non sto in piedi dal sonno".
"ehi Liam,  ti sei già  trovato una nuova amichetta?!  Ah scusa,  volevo dire la tua unica amichetta,  che sbadato! ".
La voce tagliente come la lama di un coltello,  il disgusto e la sfacciataggine nel tono.  Ma che cazz?
Voglio proprio vedere la sua bella faccia di merda.
Mi giro e mi trovo a trattenere il fiato,  come sott'acqua. Veramente non è  malaccio.....
Capelli neri come il carbone,  occhi grigi di ghiaccio.

Poi ritorno in me,  quando lui riprende a dire stronzate.
"devo dirti che sta volta hai fatto un colpo grosso!  Niente male questa bambolina". Mi squadra da capo a piedi e fa un sorriso malizioso.  Mi fa andare in bestia.
"ehi tu,  pezzo di coglione.  Ti hanno mai insegnato a pensare prima di parlare?!  Comunque credo che faresti semplicemente prima a tacere, o sbaglio? ".
Proprio in quel momento arriva Maggy,  si siede al mio fianco e cosi mi ritrovo tra lei e il mio nuovo amico.
Mi sussurra qualcosa all' orecchio, tipo ' lascia perdere,  è  solo uno stronzo che non sa che dire'.  Ma sono talmente arrabbiata che manco lo sento.
In compenso però  noto che intorno a noi si è  creato un notevole silenzio,  mi sembra di essere la protagonista ribelle di un film. Intanto il primo insegnante è  entrato e inizia le presentazioni.  Chiede di fare un giro, di nomi e poi fa l'appello. 
Il coglione risponde al nome di Nic Scott.
Durante la ricreazione vado a prendere il designato caffè  con panna assieme a Maggy e Liam.
Per intenderci: lui è  nerd ma figo, figo più  di quanto si immagini.
lui, ragazzo timido, solitario,  controllato e sempre taciturno se non nello stretto necessario per vivere.
Liam mi ha raccontato di vivere qui da sempre.  La sua passione sono i computer,  ama la pizza e leggere poesie. Il suo sogno è quello di poter portare avanti il negozio di fiori di sua madre,  ma portando delle modifiche tecnologiche che sta progettando.
È  un bellissimo ragazzo,  peccato per il modo in cui si veste.
Ha un ciuffo vaporoso e morbido che gli cade sulla fronte ampia,  diciamo ribelle e che viene sempre ricacciato indietro dal proprietario, con riluttanza e odio. Tratta male la sua chioma nocciola,  appiattendola come un casco sulla testa.  Qualunque schifezza ci spalmi sopra,  è  di infima qualità  oltre  che essere dannosa. Dei grandi occhi verdi,  i più  intensi  che abbia mai visto.  È  tempestato di lentiggini che gli donano un aria scherzosa,  che però viene come spazzata via dalla serietà  che si legge nei lineamenti che si costringe a mantenere.
È  alto più di Meggy,  certe  volte deve abbassare la testa per entrare da alcune porte,  come quella del bar dove siamo seduti ora.
È  sempre molto insicuro e parla con voce bassa.  Come ho già  detto non sa vestirsi,  ad esempio mette felpe troppo larghe e pantaloni troppo colti per lui,  che gli arrivano solo fino a sotto ginocchio.
Abbina colori troppo diversi.
Oggi ha pantaloni verdi,  t -shirt rossa,  calzini gialli e scarpe viola.  CHE ORRORE.
Ma chi sono io  per giudicarlo,  dato che oggi sembro un pinguino congelato?
Wow,  più  vado avanti e più  peggioro in fatto di paragoni.
Oggi trascorriamo le ultime 2 ore tranquillamente,  finché suona la fine del corso.  Mi alzo impacciata e come al solito faccio cadere almeno il quaderno degli appunti.
Per recuperarlo mi piego e sento una manata sul culo.
Mi alzo scioccata,  con la bocca aperta.
Ma chi cazz?  Ah ecco chi.  Dovevo immaginare.
"Nic posso dirti una cosa? " chiedo dopo un po'  con sguardo deciso e voce pacata.  Voglio sembrare del tutto indifferente,  per levargli quello schifoso sorrisino sconcio sulle labbra.
"dimmi pupa" continua a fissarmi non proprio in faccia.  " devi sapere che la protubaranza che hai appena colpito intenzionalmente non ti appartine.  Il mio culo è  mio e me lo gestisco io. D'accordo? " . Per un po'  mi fissa sorpreso. Non si aspettava una risposta del genere. 
Ehehe io ho solo iniziato,  scendi dal tuo piedistallo di cristallo  amore,  vediamo  come è  incontrare la realtà. Lo so che sei un playboy da quattro soldi,  che tutte ti cadono ai piedi e forse più probabilmente ai tuoi coglioni. Ma con me non attacca.
Intanto prima di sentire eventuali commenti esco con Meggy che non riesce a trattenere una risata.
La sua è  la più  contagiosa che abbia mai sentito.  Tutte le volte che inizia a ridere,  lo faccio anche io.  È  quasi naturale.  I nostri sghignazzi si sentono per tutto il corridoio,  rimbombano come in una cassa di risonanza.  Adesso è  vuoto,  ci siamo solo noi.
                                   ...
Questa sera Meggy ha avuto la brillante idea di voler provare a cucinare della pizza. 
Il risultato è  talmente  indecente che neppure dei piccioni si metterebbero a beccare la crosta nera come il carbone.
Così  tocca a me andarne a prenderne due al piano di sotto.  Si,  abbia una pizzeria gestita da italiani proprio sotto casa.  Che botta di culooo.
Mentre scendo mi arriva un messaggio,  così  con una mano afferro il cell,  con l'altra la maniglia delle scale,  che ritraggo subito quando penso a tutte le mani che l'hanno toccata.
Mi accorgo di ricevuti 5, ma  da persone diverse.
Sta mattina tre da parte di mamma,  che mi chiede come è  andata.  Poi
Uno da una vecchia  amica e alla fine un altro a nome "Liam".
"ehi come te la passi? ".
"sto andando a prendere del cibo visto che quell'incapace di meggy non riesce nemmeno a cucinare qualcosa".
Mentre messaggio sono uscita dal palazzo,  mi giro verso destra di scatto e vado a sbattere contro qualcosa.  Cazzo
Ma quanto posso essere imbranata?!
Ok,  ok. Calmati Melanie.
Non è  successo  nulla,  ora ti alzi,  chiedi scusa al palo e te ne vai a gambe levate. Così  magari evitiamo  di far credere alla gente che sei già  ubriaca alle 8.15.
Ma si,  certo!  Quanti problemi mi faccio.  Sto per alzarmi quando sento qualcuno afferrarmi per la vita e mi ritrovo schiacciata contro.... Wow.  Un petto a 4 piazze pieno di muscoli enormi!
Sono sicura di non averlo fatto apposta?  No,  non sono abbastanza intelligente  per fare cose del genere. Ok,  sento che sta ridendo e solo ora mi ricordo che questo come ogni uomo ha una faccia.
Quindi alzo lentamente lo sguardo,  rossa come un camaleonte a contatto con del lampone e.....
Incrocio due infinite pozze blu.  Non azzurre,  blu.  Blu come un oceano in tempesta.
Mi faccio piccola piccola e cerco di sorridere,  probabilmente formando una smorfia buffa,  perché ricomincia  a ridere.
Ha una bellissima risata,  cristallina e serena.  Vera.
Lo studio incantata.  Un pizzo di barba gli ombreggia il volto da angelo,  le labbra sono chiare,  carnose.  Il naso medio, i capelli ribelli colore del sole estivo che ricadono sulla sua ampia e alta fronte. Mi accorgo che ha un pearsing sul sopracciglio destro.
"tutto bene piccola?  Scusa,  non ti avevo vista,  non capisco ancora come abbia fatto a non notarti" mi dice con un pizzico di malizia negli occhi.
Mmmmm.... Che cazzo rispondo ora????
" scusami anche te,  sono la solita imbranata" gli sorrido,  sta volta ci riesco,  ma rimango comunque molto tesa.
Sorride a sua volta ' tranquilla,  non è  successo  nulla. Scusa se te lo chiedo,  ma non sei  di qui,  vero? " . Lo guardo confusa.... Come fa a saperlo?  Lui allora aggiunge "sai l'accento non mi pare quello newyorchese ".
Ah,  ovvio.  Che stupida. 
"eh si,  vengo dal Texas,  sono qui per fare l'università ".
" ah davvero?  Strano che tu stia in un appartamento singolo e non nel campus.  Non è  scomodo? ".
"no dato che siamo in due e quindi ci dividiamo le spese.  Poi se dobbiamo muoverci lei ha la sua auto,  io l'autobus". Poi sconvolta spalanco la bocca " ma come cazzo sai che vivo in un appartamento singolo? ".

Lui scuote la testa divertito:" beh, sei appena scesa dalle scale di quel palazzo. L'autobus?  Sei seria?              

"Che male c'è  se voglio potermi rilassare senza dove guidare?  È  bello rimanere con la testa sul finestrino,  ascoltando della musica rilassante  e pensando ai problemi della tua vita passata,  presente e futura".
Mi accorgo solo ora di aver parlato.  Lui mi guarda con.... Ammirazione?
Ok,  sto per svenire.
Poi però  tutto finisce: inizia un temporale fortissimo.  Ma come cazzo a ha fatto ad iniziare così,  dal nulla?  Forse ero troppo impegnata a fissare questo ammasso di ferro che ho davanti.  Anche lui ne è  sorpreso. Nessuno dei due ha un ombrello,  cosi ci rifugiamo sotto il mio palazzo.
Inizia anche a tirare un po'  d'aria,  ed io essendo tutta bagnata perché  si da il caso che fossi sotto la canalina dell'acqua inizio a battere i denti.
Lui lo nota,  si leva la felpa che aveva addosso e me la mette sulle spalle.
Oh merda.  Mi ritrovo i suoi stupendi  bicipiti davanti al naso e non posso far altro  che sospirare come una ragazzina in calore.
Spero non l' abbia notato, oppure la mia reputazione sarà  veramente andata a farsi fottere.
Lo ringrazio flebilmente,  mentre lui risponde un semplice  " dovere".
Devo sposarlo.  Non farlo andare via per nessuna ragione al mondo.
Aspettiamo 2 minuti e ci accorgiamo di averli passati a fissarci come se non ci fosse un domani.  Distolgo lo sguardo imbarazzata,  che invece punto su di un insegna luminosa. Pizza da Lucio.  Già,  pizza. 
Aspetta.
Pizza
Pizza.
Oh merda!  Dovevo prendere io la pizza!  Faccio un balzo e gli dico" scusa,  ma ora devo proprio andare". Mi sorride  e dice " ok,  spero di rincontrarti presto". Uuh anch'io,  non sai quanto....
" grazie  per l'aiuto.  Ciao".
Entro  in pizzeria,  recupero le due scatole e corro su per le scale.
Nello stesso istante mi squilla in cellulare.
Busso e la porta si apre come una furia rivelando il voto assatanato si Meggy. 
" ma dove cazzo eri?! " mi strilla.  Oh,  poveri timpani!
" scusa è  che ha iniziato a piovere fortissimo e poi sono cascata addosso a un figo... "
"che cosa?!?! ". Ciao ciao orecchie.  " e me lo dici cosi?!  "
Eh sentiamo,  come dovrei dirtelo visto che non sono ancora riuscita a concludere un sola frase?
Le racconto tutto mentre  cerco disperatamente di levarmi la polverina nera e bianca che odio tanto. Credo sia della farina in eccesso,  da un fastidio.....
Lei rimane a bocca aperta,  tanto che ad un tratto le chiedo se vuole che le muova io la mascella su e giù  per farla masticare...
Lei non mi caga di striscio e inizia a chiedermi come si chiama.
"in realtà  non lo so.... Non ci siamo neppure presentati" dico più più  a me stessa che a lei.
Sono per caso triste?!
Dopo vado in bagno,  mi svesto e mi concedo una vasca calda.
Ci verso dentro  mezza boccetta  di bagnodoccia all'ibisco.  Tanto non è  mio.....
Mentre gioco con le bolle chiude gli occhi e rivedo il suo sorriso.
Wow,  non riuscirò  mai a cacciarlo dalla mente. 
Infatti quando decido di spegnere la luce, mi metto sotto le mie morbide lenzuola e Sogno un ragazzo tutto occhi e muscoli. Una frase mi rimbomba nella testa,  che si fa sempre più leggera:" spero di rivederti presto".
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Ehi! 
Questo é il secondo capitolo della mia prima storia.

Quale dei nuovi personaggi vi ha incuriosito di più? 
Ho deciso che pubblicherò ogni domenica,  ma non ho un orario fisso.  Per ogni consiglio o errore da mettere in evidenza contenuti,  scrivete pure nei commenti.

Il passato che non voglio ScordareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora