Capitolo 3

17 1 0
                                    


Sento uno strano borbottio al mio fianco.  Non capisco da dove provenga così  apro gli occhi.  Sveglia del cazzo.
Sta volta sono in orario: mi alzo e avanzo a mo'  di mammut, sbatto la porta del bagno e prendo paura,  tanto che salto e così  facendo scivolo sul tappeto.  Devo aver fatto un gran casino dato che Meggy arriva tutta trafelata chiedendomi come mi sento.
"mai sentita meglio" ridacchio.  Poi come due coglione ci mettiamo  a ridere,  insieme,  lei si sdraia sul pavimento di fianco a me e passiamo una buona mezz'ora  in questo modo.
Problematiche,  eh?
Fatto sta che ci rendiamo conto del nostro dannato ritardo e scattiamo come due saette.  Peccato che sopra la sua testa ci fosse  il lavandino....
"botta in più  botta in meno,  non cambieranno di certo le tue capacità,  giusto? " la schenisco con un ghigno malvagio.
Dopo essere stata mandata a quel paese,  ormai a me molto familiare,  usciamo e saltimo in auto.
Durante le prime ore di matematica mi sistemo con i gomiti sul banco che sorreggono il viso,  la testa sempre più pesante e meno presente.
Al posto del vecchio professore,  più  simile ad un pinguino,  io vedo un ragazzo maledettamente sexy,  sulla trentina,  che mi guarda con i suoi occhi provocanti.
Vov,  adoro.
Poi lo vedo aprire la bocca e dire: " signorina evans,  le dispiacerebbe rispiegare l'intera lezione ai suoi compagni?  Ho la netta sensazione che molti non vi abbiano prestato ascolto. "
Che persona maligna. Sta cercando di incastrarmi,  ma io, caro professore,  ho fatto teatro per tanti anni, sa?
Schiarisco la voce e faccio un sospirone" si.... Allora..... Dunque.  Il professore ha esposto l'argomento con immensa chiarezza e semplicità,  come ha imparato a fare dopo anni di pratica.  Non ho mai incontrato qualcuno che mi facesse piacere la matematica,  dico davvero ".
Il professore mi guarda con una scintilla  di orgoglio negli occhi,  poi risprende " non avrei potuto dire di meglio.  Arrivederci ragazzi,  studiate da pag 257 a 356 per il prossimo test"
Era serio?  No perché  io stavo per mettermi a ridere.....  Ci era cascato il vecchio.  Le lusinghe sono sempre utili,  forse non troppo giuste,  ma mi hanno salvata.
Guardo Meggy.  Lei mi guarda.  Scuotiamo la testa e ora ho proprio voglia di piangere. Ho realizzato che ci sarà seriamente una verifica.

Ho fatto conoscenza con tutti quelli  della classe, ma non ricordo la metà  dei nomi.  Sembra che alla fine le mie fossero illusioni,  pregiudizi iniziali , perché  è  una bella compagnia,  unita.
In particolare due ragazze,  una mora con occhi neri,  capelli scuri e ricci,  uno stile da punck rock anni 90. Si chiama Julia cruz,  viene dalla colombia,  anche se è  molto chiara di pelle.
L'altra,  cioè  la sua migliore amica,  Angelina Campbell.  Ha i capelli biondi e gli occhi nocciola.
Diciamo che a prima vista sembra la sorella di barbie.  Ha uno stile tutto  suo nel vestire.  Qualcosa di....  Chic.
Adora il rosa,  ama la danza classica,  i lecca lecca  delle fiere,  ma non le piace lo zucchero filato!  Non so come sia possibile,  comunque. .....Angy segue il corso di moda,  vuole aprire una sua boutique un giorno.
Julia è  fidanzata con un figo del 3  anno,  che da noi è  l'ultimo.  Si chiama Robert,  per tutti però  si chiama Robe.
Anche lui stile punck,  total black,  se non fosse per la catena con maglie larghe che porta al collo. 
All'inizio mi faceva un po'  paura,  ora solo soggezione,  ma è  normale davanti ad un bestione del genere. 

Sono la coppia  più  bella che abbia mai visto.  Al di fuori sembra che lui se ne infischi di lei,  la usi come un giocattolo,  litigano in continuazione ma presto risolvono.  Sotto le lenzuola.
In realtà  lui si getterebbe nel fuoco per Julia,  la ama più  della sua stessa anima. Lo si nota dallo scintillio dorato che scaturisce dal suo cuore quando la vede passare,  anche se subito cerca di ricomporsi.  E poi sembra acido,  ma è  solo una montatura,  per farsi rispettare.
Vi chiederete  che ci fanno qui,  questi due. 
Lui segue un corso di lingue stragnere,  come tedesco,  perché  sta per rilevare una officina dove riparera principalmente bmw e audi.
Lei uno di fotografia,  è  un'artista nata,  sa fare dei ritratti da mozzare il fiato.  Non si dimentica mai della sua inseparabile Kelly, la macchina a rullino.  Si,  analogica,  Julia sostiene che la fotografia digilale non sia la stessa cosa.
Purtroppo però  ognuno deve seguirne di obbligatori,  come matematica,  inglese,  scienze e storia.
E questi sono i compagni che frequentano gli stessi miei corsi alla stesso orario.
Suona l'ultima,  con Angelina ridacchio per i suoi commenti sul professore di scienze,  che a detra sua è  innamorato della bidella,  annah.  Lei non lo sopporta,  una volta lo ha picchiato.
Quel sorriso scompare  quando vedo passare nic.  Quello stronzo....
"scusami Angy,  ho bisogno di chiarimenti". Lei mi guarda sconvolta, mentre scivolo  in mezzo alla mandria di bufali inferociti e lo afferro per una spalla.
"ti ricordi di me? " chiedo con voce squillante.
"certo pupa.  Come te la passi? " "direi bene,  se non fosse che mi sento in colpa pee quello che ti ho detto ieri.  Si, insomma,  manco ti conosco e già  ti giudico come un coglione.  Davvero scusa perché  so che ho sbagliato quindi". Non mi fa finire.  "ehi no guarda non ti devi preoccupare" mi guarda...  Confuso?  " hai ragione, non volevo prenderti per il culo,  l'ho fatto solo perché  stavi con lo sfigato,  scusami tanto.  Comunque Nic."
" Melanie.  Perché  lo etichetti come sfigato?  Liam è  un ragazzo simpatico.  Ok,  forse un po'  strano.  Ma strano prima di tutto vuol dire diverso,  per cui non tutto ciò  che è  diverso è  sbagliato.
Dagli un altra possibilità ". Per un attimo leggo indecisione nei suoi occhi scuri.  Poi si fanno illeggibili.  Mi fa un cenno con la mano e accompagnandosi con un o del capo.
Mi sento utile per il pianetaaaaaa.
Meggy ha il corso di arte, credo sia storia.
                                  ...
Quindi devo andare a prendere l'autobus.  Non male,  amo l'autobus.  A chi l'ho gia detto questo?
Ci sto ancora pensando quando vedo passare una moto nera,  che si ferma nello spiazzo del bus.  Alzo gli occhi dallo schermo.
Sto sognando?  Il tipo si leva il casco e appare l'uomo biondo con gli occhi chiari più  bello che abbia mai visto!  Si,  proprio quello della  pizza!!!
Mi sento una povera cretina,  ma ho le guance rosse da fare invidia alla passata mutti e il corpo completamente  bloccato.  Quasi non richiesco a sbattere gli occhi.  Le palpebre  sono come incollate all' orbita.
Lui mi fissa per un momento,  poi mi sorride e mi chiede" ti va un passaggio?  Sai,  stavo passando e ti ho vista,  così  ho pensato  di potermi rendere utile. " sta giocherellando con la cinghia,  sembra quasi.... Nervoso?
Come ha fatto a vedermi qui,  seduta sotta la fermata dell'autobis con tettoia mentre sfrecciava a tutta velocità  alla curva?
Okok,  non facciamo strani film mentali.
"grazie,  ma non vorrei disturbarti. " che bugia,  ti salterei addosso,  ora.
"tranquilla,  altrimenti non mi sarei fermato. E poi è  sempre un piacere parlare un po'  con te". Mi fa l'occhiolino. 
Sono ufficialmente sciolta. 
Salgo dietro di lui,  mi da un casco.
Peccato che io non sappia allacciarlo.
"scusa la mia imbranaggine,  ma non so chiudere il cinturino".
Lui si gira e me lo ritrovo davanti al viso,  mente con le sue dita affusolate e grandi mi sfiora il collo,  armeggiando con il casco. Siamo vicini. Ogni volta sento un brivido dentro.
Lo guardo,  osservo il suo fisico altletico.  Solo ora mi accorgo di sentire il suo respiro caldo sul viso,  che mi accarezza,  quasi a proteggermi dal gelido vento d'autunno.
Poi con mi grande dispiacere mormora un 'fatto' e si mette al posto di guida. 
"tieniti stretta a me. " mi dice, ma io sento solamente un borbottio,  cosi confusa chiedo" cosa? ". 
La moto parte e io per poco non cado giù.  Che figura........ Di letame.....
Mi scarica davanti a casa.  Questa volta riesco a slacciare il casco,  faccio per salutarlo ma poi mi viene in mente che ho ancora la sua felpa. Si,  l' ho lavata e Meggy  l'ha stirata( approssimatamente?).
"ti va di venire su un attimo?  Ti offro un bicchiere d'acqua. Grazie mille,  a proposito, per ieri sera.  E scusa se sono sempre così  impacciata,  ma sono un ippopotamo  in un campo di mine. " mi imbarazzo subito dopo  aver formulato quella similitudine.  L'ho fatto sul serio.
Oh mamma mia.  Sono perduta. E poi che cazzo di scusa è un bicchiere d'acqua? 
Però  lo sento ridere.  È  la risata più  calda e fresca che abbia mai sentito,  più  vera e spensierata ma anche accorata.
Mi fa impazzire.
Così,  saliamo le scale.  Dopo aver cercato  per un quarto d'ora  le chiavi, entriamo.  Ringrazio il cielo che oggi almeno non c'è  disordine come al solito.  Deve essere stata Meggy....
Il suo occhi cade subito su di un quadro appeso alla parete della cucina,  che comunica completamente con la sala da pranzo.
Ritrae una nostra fotografia,  scattata in uno di quei casettini dove fanno le fototessere.  Lo ha disegnato la mia migliore amica,  per il mio compleanno.
Non è  un amore?
"sei bellissima quando ridi. " osserva ancora la foto.
Uhhh anche tu,  non sai quanto.  Ma anche quando sei  serio.
Aspetta... Mi ha fatto un complimento?! Rimango girata verso il piano cottura perché ora sono paonazza.
" questa è  la tua coinquilina? "."  ehm.... si, si lei è  Meggy,  la mia migliore amica.  Ci conosciamo da quando abbiamo 3 anni,  siamo come sorelle.
È  una vera amica,  sempre leale,  pronta se hai bisogno  di aiuto
Ora è  all'Università,  dovrebbe tornare a momenti. "
Gli passo il bicchiere.  È decorato con le figure dell' era glaciale. Il mio preferito,  ne vado tanto fiera.  Era uno di quelli della nutella.
"amo l'era glaciale,  mio nipote lo guardava insieme a me da piccolo" sorride.  "anche io!  È  stata una delle pietre della mia adolescenza" rido.

Rimaniamo a guardarci mentre lui beve, piano.  Appoggia il bicchiere sulla tavola e sorride.
"ok,  allora ti lascio andare,  grazie per il bicchiere d'acqua ".
" grazie a te per tutto."
"ciao. " "ciao".
Chiudo la porta e mi ci appoggio con la schiena.  Omg,  quell' uomo mi fa impazzire. Non so perché,  ma mi sento così confusa......
Sento suonare il campanello. Tossisco un po' e mi tiro uno schiaffo sulla guancia.  Rispondo un anonimo 'chi è? '.
" non per essere oppressivo,  ma posso sapere  il tuo nome? ".
Quella voce.......... Cazzo,  è settembre ma senti che caldo.
"ehm. ..si certo.  Sono Melanie Evans".
"piacere,  Chris Olsen".

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 17, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Il passato che non voglio ScordareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora